PRESENTAZIONE
Stato dell'Asia sud-orientale situato nell'isola di Borneo; confina a Ovest, a Sud e a Est
con la Malaysia. È bagnato a Nord dal Mar Cinese meridionale; comprende due territori
divisi dalla regione di Sarawak, nella Malaysia orientale. Ha una superficie di 5.765 kmq
e la popolazione, di 315.000 abitanti, è composta per lo più da Malesi (67,2%), con
minoranze di Cinesi (15%) e di Indiani (11,5). La densità media è di 56 abitanti per
kmq. Lingua ufficiale è il malese, ma sono molto diffuse anche l'inglese e il cinese. La
religione più seguita è la musulmana (67,2%), con minoranze di buddhisti (12,8%) e di
cristiani (10%). Il Brunei, indipendente nell'ambito del Commonwealth britannico dal primo
gennaio 1984 - con il pieno autogoverno dal 1971 -, è una Monarchia costituzionale. Sulla
base della Costituzione del 1959 il sultano, la cui famiglia governa il Paese da oltre 400
anni, è l'autorità suprema e il capo religioso della comunità islamica. Esercita il
potere affiancato da un Consiglio privato, un Consiglio dei ministri e un Consiglio
legislativo, composto da 20 membri. Il sistema giudiziario è basato sulla legge islamica.
La pena di morte è formalmente in vigore. L'unità monetaria è il dollaro di Brunei. La
capitale è Bandar Seri Begawan (45.867 ab.).
IL TERRITORIO
Il Brunei occidentale si presenta come un bassopiano ondulato; la parte orientale è
invece costituita da una pianura costiera con rilievi che raggiungono i 1.841 m di altezza
a Bukit Pagon. La maggior parte del Brunei è coperto da foreste e paludi. I fiumi sono il
Belait, il Tutong e il Tamburong che sfociano nel Mar Cinese meridionale. Il Brunei non ha
un'alternanza ben distinta della stagione delle piogge e della stagione secca. Può
piovere durante tutto l'anno con punte fra settembre e gennaio. Le temperature si
mantengono costanti fra i 24°C e i 31°C. L'umidità, mediamente del 79%, determina un
clima assai caldo e afoso.
Cartina del Brunei
L'ECONOMIA
L'economia del Brunei è basata principalmente sull'estrazione e sull'esportazione del
petrolio e di gas naturale di cui il sottosuolo è molto ricco. I giacimenti più
importanti sono localizzati presso Seria, Ampa e Jerudong e sono collegati per mezzo di un
oleodotto alla raffineria di Lutong nel Sarawak. L'agricoltura è poco sviluppata,
infatti, solo 7.000 ettari di territorio (l'1,2%) sono coltivati. Tra le colture
predominano il riso, le banane, la manioca, gli agrumi e la palma da cocco. Una risorsa
ulteriore deriva dalla produzione di caucciù e di legno pregiato, ricavati dalle foreste
che occupano il 71,9% del territorio. Il ricco patrimonio forestale è stato danneggiato,
tuttavia, dagli incendi scoppiati in Borneo tra l'agosto del 1997 e l'aprile
1998. Le industrie maggiori operano nel settore petrolchimico, del legno, della gomma e
cantieristico. La rete stradale si estende per 2.457 km; i porti principali sono Muara,
Bandar Seri Begawan, Seria e Kuala Belait. Unico aeroporto internazionale è quello di
Bandar Seri Begawan.
CENNI STORICI
Le prime notizie che riguardano il Brunei risalgono al VI sec. d.C. e si riferiscono al
commercio e ai tributi che gli abitanti pagavano all'imperatore della Cina. Dal XIII
sec. fece parte di un impero islamico che occupò quasi tutto il Borneo, da cui tra
origine il nome Brunei. La presenza europea portoghese, spagnola, olandese
fu presente fin dal XVI secolo, ma solo agli inizi dell'Ottocento divenne vera e
propria colonizzazione: mentre gli olandesi avanzavano a sud, il sultano si rivolse agli
Inglesi, sperando di conservare con loro la sua indipendenza. Nel 1841 il sultano cedette
a James Brooke la provincia di Sarawak come ricompensa per gli aiuti ricevuti, creando la
singolare figura di un «rajà bianco», sovrano di uno stato malese. Nel 1888 fu sancita
la situazione esistente con il protettorato britannico sopra Brunei, Sarawak e Sabah.
Nonostante la decolonizzazione di parte dell'isola a partire dalla fine del secondo
conflitto mondiale, il sultanato del Brunei rimase inglese, in mezzo a due province della
Malaysia e a circa 40 chilometri dalla frontiera con l'Indonesia. Nel 1929 la
società di estrazione petrolifera Shell scoprì un giacimento di idrocarburi e cominciò
uno sfruttamento delle coste con un ritmo di estrazione che oggi ha raggiunto i 175 mila
barili al giorno. Nel 1962 il sultano Omar Ali Sauffudin accettò di far parte della
Federazione della Malaysia; il Partito popolare (Rakyat) si oppose a tale decisione,
facendo esplodere una rivolta, che venne però repressa con la conseguente messa al bando
del partito stesso. Nel 1976, per iniziativa della Malaysia e con l'appoggio delle
Nazioni Unite, si presentò l'occasione di rinegoziare lo statuto coloniale ormai
anacronistico: nel 1977 il Brunei accettò l'indipendenza ma ne differì
l'effettiva entrata in vigore al 1° gennaio 1984. Un mese dopo la dichiarazione
d'indipendenza Hassanal Bolkiah, figlio del sultano Omar, che nel 1967 aveva abdicato
a suo favore, sciolse il Consiglio legislativo e cominciò a governare per decreto. Il
Brunei era in una condizione economica estremamente favorevole per un Paese del Terzo
Mondo: pochi abitanti, alto reddito pro capite, basso tasso di disoccupazione,
considerevoli riserve in valuta. Nello stesso tempo il 45% della popolazione ancora nel
1982 era analfabeta, impedendo la possibilità di nazionalizzare i quadri amministrativi e
l'80% degli alimenti doveva essere importata. Appena il 10% della superficie del
Brunei veniva, infatti, coltivata e la tendenza dei piccoli proprietari, specie quelli
delle piantagioni di caucciù, era di emigrare in città. A causa dell'economia
dipendente da un complesso intreccio di interessi transnazionali nel 1985 il Governo creò
un Consiglio di controllo dell'energia per supervisionare le operazioni delle imprese
miste, con capitale nazionale e straniero. Un anno prima, intanto, il Paese era diventato
il 159° stato delle Nazioni Unite, aumentando il proprio prestigio internazionale. Nel
1991 il Brunei e la Gran Bretagna firmarono un contratto per un valore di 150 milioni di
dollari per modernizzare le Forze armate e a metà del 1992 entrò a far parte dei Paesi
non allineati, con il Vietnam e l'India. Nel 1994 Brunei, Filippine, Malaysia e
Indonesia crearono un mercato interregionale per intensificare gli scambi in materia di
turismo, pesca e trasporto marittimo e aereo. Nel 1995 il Partito nazionale della
solidarietà, unica organizzazione politica del Paese, organizzò il suo congresso
inaugurale, dichiarando totale fedeltà al sultano. Nel 1995 il Brunei entrò nella Banca
Mondiale e nel Fondo Monetario Internazionale; si intensificarono negli anni successivi i
contatti con il Sud-Est asiatico, dopo la crisi della Borsa, per cercare una stabilità
dell'economia e fissare strategie comuni per tutta l'area. La crisi finanziaria
asiatica del 1997-98 provocò la ristrutturazione di molte società e il taglio di
migliaia di posti di lavoro. Per la prima volta vennero ridimensionate le spese della
famiglia reale e introdotto un ticket per i servizi sanitari, prima completamente
gratuiti. Nel 1997, durante la crisi finanziaria, venne sollevato dall'incarico il
fratello del sultano, Jefri Bolkiah, ministro delle Finanze e presidente della BIA (Brunei
Investment Agency) con l'accusa di malversazione e interesse privato. La vicenda
giudiziaria si concluse nel 2000 con una mediazione: il principe dovette restituire allo
Stato beni e titoli per circa 40 miliardi di dollari e il suo appannaggio venne ridotto a
tre milioni di dollari al mese. Nel novembre 2001 il Paese ospitò il summit
dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico. I dieci leader si impegnarono a
cooperare nella lotta al terrorismo, ma rimandarono la data dell'avvio dell'area di libero
commercio.
LA CAPITALE
Bandar Seri Begawan
(45.867 ab.). Fino al 1972
Brunei. Capitale del Brunei e capoluogo della
provincia di Brunei e Muara (571 kmq; 195.000 ab.), è situata sulla costa
nord-occidentale del Borneo. La parte antica della città è un agglomerato di capanne su
palafitte; di fronte ad essa è sorta (1910), su terraferma, una cittadina con costruzioni
stabili di tipo coloniale, poi ampliatasi con moderni quartieri residenziali e
d'affari. Scalo portuale, svolge notevoli funzioni commerciali. Conserva la moschea
di Omar Ali Saifuddin (1958) con una gigantesca cupola dorata e interno con pareti di
marmo di Carrara, sontuosi tappeti e ascensore; il Jerudong Park, vasto complesso con uno
stadio per il polo, lussuose scuderie, un campo da golf, tiro al piattello e possibilità
di giocare a croquet.
Una veduta della grande moschea Omar Alì Saifuddin a Bandar Seri Begawan