PRESENTAZIONE
La
Germania si
affaccia a Nord-Ovest sul Mare del Nord e a Nord-Est sul Mar Baltico. Confina a
Nord con la Danimarca; a Est con la Polonia e la Repubblica Ceca; a Sud e a
Sud-Est con l'Austria; a Sud-Ovest con la Svizzera; a Ovest con la Francia, il
Belgio, il Lussemburgo; a Nord-Ovest con i Paesi Bassi. Si estende su una
superficie di 357.030 kmq e ha una popolazione di 82.531.671 abitanti con una
densità di 231 abitanti per kmq. La Germania presenta un assetto etnico e
linguistico assai compatto poiché non esistono sul territorio nazionale
minoranze consistenti con lingue proprie, esclusi gli immigrati che provengono
per lo più dall'Europa orientale (Turchia e Grecia). Lingua ufficiale
è il tedesco, con piccole minoranze danesi, e sorabo-lusaziane. La
religione prevalente è la protestante, con una minoranza assai
consistente di cattolici localizzata in Baviera, Renania-Vestfalia, Renania
Palatinato; seguono comunità di ebrei, ortodossi e musulmani. La Germania
è una Repubblica federale composta da 16 Stati (Länder) che godono
autonomia nella pubblica istruzione, nei lavori pubblici, nelle finanze locali e
nell'organizzazione dei culti, mentre sono di competenza federale la polizia,
l'esercito, l'economia generale e la diplomazia. Il potere legislativo è
affidato al Parlamento bicamerale, costituito dalla Camera dei deputati
(Bundestag) formata da 672 membri eletti a suffragio universale per quattro
anni, e dal Consiglio federale (Bundesrat), i cui 69 membri sono designati dai
Governi dei Länder. Il potere esecutivo spetta al Governo presieduto dal
primo ministro (Cancelliere). Capo dello Stato è il presidente della
Repubblica, eletto per cinque anni da un'assemblea di cui fanno parte membri
della Camera dei deputati e, in numero eguale, rappresentanti eletti dai vari
Länder. Dal 1° gennaio 2002 l'unità monetaria è
l'euro. La capitale è Berlino (3.388.477 ab.), mentre la sede
provvisoria del Governo è Bonn (308.900 ab.).
Stati confederati (Länder)
|
Superficie (kmq)
|
Popolazione (stima 2004)
|
Densità
|
Capitali
|
Amburgo
|
755
|
1.734.083
|
2.297
|
Amburgo
|
Assia
|
21.115
|
6.089.428
|
288
|
Wiesbaden
|
Baden-Württemberg
|
35.752
|
10.692.556
|
299
|
Stoccarda
|
Bassa Sassonia
|
47.618
|
7.993.415
|
168
|
Hannover
|
Baviera
|
70.549
|
12.423.386
|
176
|
Monaco
|
Berlino
|
892
|
3.388.477
|
3.799
|
Berlino
|
Brandeburgo
|
29.477
|
2.574.521
|
87
|
Potsdam
|
Brema
|
404
|
663.129
|
1.641
|
Brema
|
Meclemburgo - Pomerania Anteriore
|
23.174
|
1.732.226
|
75
|
Schwerin
|
Renania Palatinato
|
19.847
|
4.058.682
|
204
|
Magonza
|
Renania Sett. - Vestfalia
|
34.084
|
18.079.686
|
530
|
Düsseldorf
|
Saarland
|
2.569
|
1.061.376
|
413
|
Saarbrücken
|
Sassonia-Anhalt
|
20.445
|
2.522.941
|
123
|
Magdeburgo
|
Sassonia
|
18.414
|
4.321.437
|
235
|
Dresda
|
Schleswig-Holstein
|
15.763
|
2.823.171
|
179
|
Kiel
|
Turingia
|
16.172
|
2.373.157
|
147
|
Erfurt
|
GERMANIA
|
357.030
|
82.531.671
|
231
|
Berlino
|
IL TERRITORIO
La Germania può essere divisa
complessivamente in due aree con caratteri assai distinti: la grande pianura
settentrionale e l'altopiano centrale e meridionale. La pianura fa parte del
Bassopiano Germanico che, a sua volta, è una porzione delle grandi
pianure che si estendono dalla Francia agli Urali. Essa è generalmente
piatta e uniforme, benché raggiunga talora i 300 m. A Nord-Est digrada
verso la costa bassa e sabbiosa, protendendosi verso il mare con la penisola
dello Schleswig-Holstein che si incunea tra il Mare del Nord e il Baltico. Gli
altopiani della Germania centrale si estendono a Sud della zona pianeggiante,
dove l'aspetto del territorio è irregolare. Qui le distese, elevate e
piatte, sono orlate da colline ondulate e da catene montuose di antica
formazione con cime basse e arrotondate. Le valli sono invece incise
profondamente dai fiumi. I sistemi montuosi principali sono costituiti dallo
Harz, all'estremità settentrionale dell'altopiano centrale; dalla Selva
di Turingia e dal versante settentrionale dei Monti Metalliferi nella zona
centrale; dalla Selva Nera (Monte Feldberg 1.493 m), che deve il suo nome alla
fitta foresta che la ricopre, nella zona sud-occidentale; dall'altopiano
Svevo-Bavarese a Sud. La fascia alpina nell'estremo Sud, a cavallo dei confini
svizzero e austriaco, è occupata dalle ultime propaggini settentrionali
della catena alpina. Si tratta di montagne pittoresche, dato il loro aguzzo
profilo, che culminano nei 2.964 m dello Zugspitze nelle Alpi bavaresi. La
Germania è attraversata da numerosi fiumi, molti dei quali sono
navigabili. L'altopiano centrale funge da spartiacque, dividendo i fiumi che
scorrono a Nord verso il Mare del Nord e il Baltico da quelli che volgono a Est
e si riversano nel Danubio che, a sua volta, nasce dalla Selva Nera e attraversa
la Baviera meridionale. Il fiume principale è il Reno che nasce in
Svizzera, segna il confine della Germania con quest'ultima e poi con la Francia
e scorre in seguito in territorio tedesco per un totale di 865 km. Attraversa
infine il territorio olandese e sfocia nel Mare del Nord. Altri fiumi importanti
sono l'Ems, il Weser, l'Elba e l'Oder, che segna il confine con la Polonia.
Alcuni affluenti sono di per sé notevoli: il Meno e la Mosella, che si
immettono nel Reno, e la Saale che si getta nell'Elba. I laghi tedeschi
più suggestivi sono localizzati nella fascia alpina. I loro bacini sono
stati scavati dall'erosione glaciale e hanno dimensioni medie o piccole. Tra
essi ricordiamo l'Ammersee, lo Starnbergsee, il Chiemsee e il Köningssee.
Diviso con la Svizzera e l'Austria è il Lago di Costanza, del quale
appartiene alla Germania la sponda settentrionale. Le pianure del Meclemburgo
sono disseminate di laghetti e stagni. La costa è bassa, spesso segnata
da cordoni di dune, fronteggiata da gruppi di isole, ricca di baie, golfi e
insenature. Infatti lungo il tratto costiero bagnato dal Mare del Nord si
trovano la baia di Helgoland, le Isole Frisone orientali e gli estuari del Weser
e dell'Elba. Lungo il tratto bagnato dal Baltico si aprono il golfo di Kiel, la
baia di Lubecca, l'estuario del Trave e l'Isola di Fehrman. A Est della baia di
Meclemburgo si trovano numerose isole e isolotti fra i quali i più grandi
sono Usedom e Rügen. Il clima è rigido d'inverno e fresco d'estate
sulle Alpi, nell'altopiano Svevo-Bavarese e sui rilievi centrali; umido sul Mare
del Nord, ma mitigato dalla vicinanza del mare; meno mite invece sul Baltico,
gelato per quasi tutto l'inverno a causa della scarsa profondità e del
basso grado di salinità di quel mare; sulle pianure del bassopiano
Germanico gli inverni sono rigidi e le estati molto piovose.
Cartina della Germania
Il villaggio di Zell, sulla riva della Mosella
Un villaggio nella Foresta Nera
IL RENO
Il Reno (1.320 km) è tra i
più importanti fiumi europei, sia dal punto di vista storico-culturale,
sia sul piano economico, poiché attraversa, da Nord a Sud, tutta l'Europa
occidentale. Il fiume nasce nelle Alpi svizzere. Nei pressi di Bregenz si
immette nel Lago di Costanza, quindi si dirige verso Ovest, forma le famose
cascate di Sciaffusa e giunge a Basilea. A questo punto il suo corso diventa
navigabile. Entrato in territorio tedesco, percorre la pianura limitata dai
Vosgi e dalla Selva Nera e attraversa la stretta valle del Massiccio Scistoso
renano. Questa zona è una famosa meta turistica. Gli estesi vigneti, che
ricoprono i pendii situati sulla riva sinistra del fiume, producono i famosi
vini del Reno. Prima di giungere a Bonn, il Reno riceve gli affluenti Mosella e
Lahn e prosegue poi toccando Colonia, ricevendo le acque della Ruhr e della
Lippe in una regione ricca di risorse minerarie e quindi particolarmente
industrializzata. Dopo aver varcato il confine olandese si ramifica e sfocia nel
Mare del Nord. Il Reno ha un grande valore storico e simbolico per la Germania:
sulle sue rive sono ambientate le leggende della saga dei Nibelunghi, la
maggiore epica della tradizione tedesca; inoltre, fin dal Medioevo, fu teatro
delle contese territoriali tra la Francia e la Germania. L'uomo ha purtroppo
arrecato a questo fiume danni irreparabili. Dall'Ottocento a oggi una serie di
argini e sbarramenti ne modificarono il corso naturale e ciò inflisse un
duro colpo alla fauna ittica. La situazione si aggravò ulteriormente a
causa dell'inquinamento, iniziato con la Rivoluzione industriale e peggiorato
negli anni seguenti. Nel novembre del 1986, a causa di un incendio ad un
deposito di prodotti chimici presso Basilea, il tasso di contaminazione
raggiunse livelli altissimi, tanto che l'intero percorso del Reno ne rimase
coinvolto, visto che oltre a distruggere pesci e microorganismi, il disastro
inquinò anche le falde di acqua potabile.
Navigazione sul Reno
Navigazione sul Reno (english version)
LA BAVIERA
È il Land più esteso (70.549
kmq) della Germania, pur essendo il meno densamente popolato; la capitale
è Monaco di Baviera. Caratterizzata da una spiccata fisionomia rurale e
del tutto originale rispetto alle altre regioni, la Baviera consta di quattro
regioni storiche: la Franconia, a Nord; la Baviera propriamente detta a Est;
l'alto Palatinato a Nord-Ovest e la Svevia a Ovest. Situata nella parte
meridionale della Germania, è delimitata a Sud dalle Alpi Bavaresi e
Salisburghesi e a Est dalla Selva Boema. Il Danubio l'attraversa da Est a Ovest,
dividendola in due zone: a Nord un paesaggio misto, ove si alternano modesti
rilievi, coperti di foreste, campi coltivati e vigneti, e aspre montagne. Al di
qua del Danubio, invece, il territorio è formato da altipiani; a Sud di
Monaco il paesaggio diventa propriamente alpino (Zugspitze, 2.964 m, il
più alto monte della Germania). Ai piedi delle Alpi scorrono numerosi
affluenti del Danubio, mentre alcuni pittoreschi laghetti richiamano un discreto
flusso di visitatori (centri di soggiorno di Oberammergau e Berchtesgaden).
L'agricoltura e l'allevamento sono le principali risorse della Baviera (90%
della produzione nazionale di luppolo e 70% di quella casearia). Non manca
tuttavia una fiorente industria, concentrata nelle città di Norimberga,
Würzburg, Bamberga e Bayreuth. Vi sono industrie meccaniche (auto e
locomotive), petrolchimiche ed elettroniche, ma tipiche sono quelle di
giocattoli e matite a Norimberga, di porcellane a Nymphenburg, editoria e
industria cinematografica a Monaco. I pittoreschi paesaggi bavaresi e le
testimonianze artistiche richiamano una forte presenza turistica. Famoso il
castello di Neuschwanstein, fatto edificare da Luigi II di Baviera nel 1869, e
quello di Nymphenburg, del 1663, con l'ampio parco e il celebre casino di
caccia, gioiello del Rococò europeo, stile che insieme a quello bavarese
(un misto di influssi italiani e francesi) caratterizza le principali
realizzazioni artistiche della regione.
L'ECONOMIA
Uscita sconfitta dai due conflitti
mondiali, la Germania ha vissuto una rapida ripresa economica già
nell'immediato dopoguerra. Attualmente è la quarta potenza industriale
nel mondo. Diversi fattori hanno contribuito a questo primato internazionale. Il
sistema industriale, alimentato dalla ricchezza di risorse e di materie prime,
si affermò precocemente già nella prima metà del XIX sec.
Le distruzioni belliche, anche se ingenti, hanno solo parzialmente intaccato
queste strutture economiche già da tempo consolidate. Inoltre nonostante
la sconfitta, nel dopoguerra la Germania - almeno la Germania Ovest, uno dei due
Stati in cui la Germania fu divisa fra il 1945 e il 1990 - ha goduto largamente
degli aiuti finanziari erogati dagli Stati Uniti ai Paesi dell'area occidentale.
Era infatti necessario creare uno Stato forte ai confini con i territori di
influenza sovietica e la Germania Ovest possedeva un'industria pesante molto
sviluppata, che con opportune riconversioni venne trasformata in grande
industria di pace. Inoltre l'immigrazione massiccia verificatasi negli anni
Cinquanta e Sessanta (profughi della Germania orientale, Italiani, Jugoslavi e
Turchi) fornì un grande serbatoio di manodopera a basso prezzo.
L'agricoltura, pur mantenendosi a livelli di produzione molto elevati, non
è altrettanto sviluppata, a causa della rigidità del clima, e
risulta insufficiente a soddisfare il fabbisogno nazionale. Nonostante i
miglioramenti nelle tecniche di coltivazione, l'esodo dei giovani dalle campagne
non accenna a diminuire. Ciò non ha impedito tuttavia che il livello
produttivo, rispetto alla scarsità del terreno a disposizione, salisse
costantemente. Le coltivazioni di cereali sono differenziate in funzione delle
diverse fasce climatiche: al Nord prevale la segale, utilizzata nella
fabbricazione del pane nero; nelle zone sud-orientali troviamo prevalentemente
colture di frumento e mais. Sono estesamente coltivate anche le barbabietole,
l'avena, l'orzo e le patate. Nei Länder orientali crescono anche tabacco,
lino e luppolo da birra. L'allevamento rappresenta il 77% della produzione
agricola totale: ingente il patrimonio di suini e di bovini da carne e da latte
che offrono un'abbondante produzione di insaccati e prodotti lattiero-caseari,
di cui i Tedeschi sono forti consumatori. A Est si allevano anche ovini e
caprini. La pollicoltura è in espansione e viene praticata con metodi
industriali. Le risorse forestali del meridione forniscono materia prima
all'industria della cellulosa e della carta. La Germania è ricca di
risorse energetiche. Nel bacino della Ruhr esistono grandi giacimenti di
carbone, ampiamente sfruttati grazie ai bassi costi di estrazione. Vi sono
inoltre giacimenti di gas naturale e petrolio (ma in misura insufficiente). I
minerali radioattivi e l'uranio vengono estratti nella Selva Nera e nei Monti
Metalliferi; questi forniscono anche rame. Sono inoltre presenti ingenti
quantitativi di stagno e potassio sotto forma di sali. Il Paese è il
terzo produttore mondiale di lignite. Queste risorse hanno permesso il
potenziamento del settore energetico: sia quello tradizionale delle centrali a
carbone, sia quello nucleare, che, con 14 centrali operative, contribuisce ai
maggiori approvvigionamenti. L'industria tedesca è caratterizzata da una
concentrazione di medie e piccole imprese in complessi più vasti, detti
Konzerne, avvantaggiati dalla concentrazione dei capitali. Ciò ha
favorito l'unificazione degli intenti produttivi e il potenziamento della
ricerca. I Konzerne condizionano spesso le scelte politiche ed economiche del
Paese, in accordo con il potere statale che ha dato largo spazio all'impresa
privata e ridotto progressivamente le sovvenzioni alle industrie. Alcune tra le
aziende più importanti hanno allargato la loro attività in molti
Paesi stranieri, assumendo le caratteristiche di vere e proprie multinazionali.
Un settore preminente dell'industria è quello metalmeccanico-siderurgico
(concentrato nella zona della Ruhr e nelle regioni orientali). L'industria
chimica, in forte sviluppo, si è specializzata nei prodotti della chimica
di base, nei preparati farmaceutici e nei fertilizzanti. Citiamo colossi come la
BASF, la Bayer, la Hoechst. Un altro pilastro dell'economia tedesca è
l'industria meccanica (produzione di macchine agricole, tessili, tipografiche,
materiale ferroviario, orologi e armi). Ma la parte principale spetta
all'industria automobilistica, con una produzione di oltre 4.000.000 di
autovetture (ricordiamo, fra le case costruttrici, la Volkswagen, la Mercedes e
la BMW). Il settore elettromeccanico è dominato da due grandi industrie
di vecchia tradizione: la AEG, specializzata nel settore dell'elettronica, e la
Siemens che produce apparecchiature telematiche. Ad esse si affianca la Bosch,
caratterizzata dalla grande varietà produttiva (dai componenti meccanici
ed elettronici per autovetture, alla telefonia, agli elettrodomestici).
Particolare fama ha l'industria ottica (occhiali e apparecchi fotografici),
mentre sviluppate sono anche le industrie alimentari (zucchero, birra), del
vetro, della gomma e del tabacco. Sono infine da ricordare le fabbriche tessili
per la produzione di filati di cotone, lana, iuta e fibre artificiali.
L'industria edile sostiene l'industria del cemento e ha ricevuto un grande
impulso sia nella fase di ricostruzione postbellica sia, recentemente, per
soddisfare la domanda sempre crescente di alloggi da parte delle popolazioni
immigrate. L'artigianato è fiorente e produce porcellane, pelletterie e
giocattoli. Le vie di comunicazione sono eccezionalmente sviluppate, in funzione
dell'enorme quantità di merci, materie prime e prodotti finiti che
vengono importati ed esportati. Il Paese dispone di una fitta rete stradale,
autostradale e ferroviaria. La navigazione fluviale è molto utilizzata.
Il Reno, la più importante via d'acqua d'Europa, è collegato alla
Mosella mediante un grande canale artificiale e permette la navigazione su gran
parte del territorio. Duisburg, alla confluenza della Ruhr con il Reno, è
il maggior porto fluviale della Germania. I porti marittimi principali sono
Amburgo, Emden e Brema sul Mare del Nord, Lubecca, Rostock, Wismar e Straslund
sul Mar Baltico; gli aeroporti più importanti sono a Francoforte,
Düsseldorf, Amburgo, Monaco, Hannover e Berlino. Negli ultimi anni la Germania
ricopre un ruolo fondamentale anche nel settore terziario, di cui il sistema
finanziario e quello commerciale sono elementi di spicco (a Francoforte sul Meno
si trovano la sede della BCE, Banca centrale europea, e della Borsa).
CENNI STORICI
La Germania fu abitata circa 3.000 anni
prima della nascita di Cristo da popolazioni indoeuropee, i Germani, che si
opposero con successo ai tentativi di conquista da parte dei Romani iniziati con
le campagne di Giulio Cesare (a Nord delle Alpi e a Ovest del Reno), negli anni
58-51 a.C., durante le quali il comandante sconfisse i Suebi e fissò il
confine orientale della Gallia lungo il Reno. Cesare Augusto tentò poi di
incorporare la Germania tra le provincie romane, ma nel 9 d.C. Arminio, capo dei
Cherusci, sconfisse le legioni romane nel Teutoburgo, impedendone
l'avanzata. Venne quindi determinata una linea di confine lungo il corso
del Reno e del Danubio, formando così la provincia della Gallia
superiore, con capitale l'odierna Magonza, e della Gallia inferiore, con
capitale Colonia. Verso la metà del III sec., con la crisi
dell'Impero romano, le tribù originarie dei Sassoni, Franchi e
Alemanni ripresero le incursioni e i saccheggi lungo il confine. Alla caduta
dell'Impero romano d'Occidente anche la Germania venne annessa al
Regno dei Franchi, entrando nel Sacro Romano Impero con Carlo Magno. In
virtù del Trattato di Verdun (843) che sancì la tripartizione
dell'Impero, i territori orientali divennero parte del Regno di Germania,
sotto Ludovico I, e con la deposizione di Carlo III il Grosso nel 887 ne venne
determinata l'eleggibilità della Corona, attuata solo per alcuni
anni. Il Regno di Germania passò (918-1025) alla casa di Sassonia che,
con Ottone I il Grande (936), impresse una svolta decisiva, ottenendo il trono
d'Italia (955) e la Corona del Sacro Romano Impero di Germania (I°
Reich), legittimata da papa Giovanni XII. I secc. XI-XII furono caratterizzati
dalla lotta per le investiture tra Impero e papato, che terminò con il
Concordato di Worms del 1122, seguita dai contrasti per il trono imperiale tra
la casa di Sassonia (guelfi) e quella di Svevia (ghibellini); tra i pretendenti
prevalse infine lo svevo Federico I Barbarossa (1152-90) che, divenuto
imperatore, lottò lungamente contro i Comuni italiani i quali ottennero
un primo riconoscimento delle loro autonomie solo con la Pace di Costanza del
1183. Nel 1356 l'autorità reale ricevette forma giuridica per mezzo
della Bolla d'oro di Carlo IV (1346-78), che sancì il diritto di
eleggere il re senza l'approvazione papale e rafforzò la posizione
dei principati, dal cui appoggio la sovranità dipendeva. Dal 1458 il
titolo imperiale passò agli Asburgo sotto i quali la Germania divenne una
delle massime potenze, anche grazie ai possedimenti che Carlo V ereditò
dalla madre, ossia la Corona di Spagna, la Franca contea, le Fiandre, e con il
contributo degli Stati asburgici del padre Filippo. Dal 1517, tuttavia, la
Riforma, scatenando lotte intestine tra l'imperatore e i principi, travolse il
sistema politico: le lotte di religione che seguirono e che culminarono nella
guerra con la Francia per la supremazia europea (1521-59) disgregarono l'Impero
in una confederazione di Stati indipendenti, su cui l'imperatore poté
esercitare un potere solo nominale. Alla conclusione di una serie di scontri si
giunse alla Pace di Augusta (1555) che determinò la divisione
politico-religiosa tra cattolici e luterani. Caduto il progetto di un solo
impero uniformato nella fede cattolica, Carlo V abdicò (1556) lasciando
la Corona imperiale e i territori germanici al fratello Ferdinando e il Regno di
Spagna, Italia, le Fiandre e le colonie al figlio Filippo II. Le differenze
politiche si innestarono quindi su quelle religiose: nel 1608 fu creata
l'Unione protestante e un anno dopo la Lega cattolica, mentre poco
più tardi la rivolta della Boemia diede inizio alla guerra dei
Trent'anni (1618-48) conclusasi con la Pace di Westfalia (1648). La
Germania si ritrovò indebolita dalla perdita di numerosi Stati, a
vantaggio di Francia e Svezia, disgregandosi in numerose entità politiche
sovrane tra cui primeggiava l'Austria. Nel frattempo si andava sempre
più potenziando la Prussia che nel 1701 venne elevata a Regno.
Così rafforzata la Prussia, guidata da Federico II il Grande (1712-86),
re di Prussia nel 1740, combatté contro Maria Teresa d'Austria la guerra
dei Sette Anni (1756-63) che terminò con la completa vittoria prussiana.
Successivamente la Prussia si oppose prima alla Francia rivoluzionaria poi a
Napoleone, generando una serie di sconvolgimenti nell'assetto degli Stati
tedeschi. Dal 1806, allorché l'abdicazione di Francesco II pose fine al
Sacro Romano Impero, e soprattutto dopo il Congresso di Vienna, i Prussiani
divennero il punto di riferimento per la ricostituzione dell'unità
germanica. La Prussia promosse la lega doganale (Zollverein, 1834) tra gli Stati
tedeschi e ne ottenne la presidenza, iniziando un processo mirante
all'unificazione politica del territorio. L'impoverimento dei
lavoratori manifatturieri e degli artigiani costituì terreno fertile per
le rivolte degli anni Quaranta, culminate nell'ondata rivoluzionaria del
1848-49. Successivamente si tenne la prima elezione per l'Assemblea
nazionale, con sede a Francoforte, i cui rappresentanti appartenevano
principalmente al settore liberale e democratico. Tuttavia la divisione interna
facilitò la ricomposizione di forze dell'antico regime, che si
concretizzò nella dissoluzione del Parlamento nel giugno 1849 e nella
repressione degli organismi di opposizione. Sotto la guida del cancelliere Otto
von Bismarck la Germania dapprima sconfisse l'Austria (Sadowa, 1866) e in
seguito, battendo la Francia a Sedan (1870), ottenne le regioni dell'Alsazia e
della Lorena, costituendo l'Impero tedesco (II° Reich, confederazione di 25
Stati) di cui fu imperatore il re di Prussia Guglielmo I di Hohenzollern
(1861-88). Con la nascita del II° Reich la Germania entrò nell'era
capitalistica. Il Governo di Bismarck, che si protrasse fino al 1890, fu
caratterizzato da un'abile politica delle alleanze, avviando l'espansione
coloniale in Africa, nel Pacifico e in Estremo Oriente. L'Impero si
dovette comunque scontrare con due forze interne, la Chiesa cattolica e la
socialdemocrazia: per combattere la prima Bismarck promosse il Kulturkampf
(1871-79), una "battaglia per la civiltà" che prevedeva rigidi
controlli sulle istituzioni educative, soppressione di diversi ordini religiosi,
le leggi di maggio (1873). Il cancelliere in seguito cambiò posizione per
allearsi con la Chiesa in funzione antisocialista, applicando leggi eccezionali
(1876-90) per proteggere gli interessi degli aristocratici terrieri prussiani
(Junker). In politica estera Bismarck rafforzò la posizione della
Germania in Europa, formando un'alleanza con l'Austria e Ungheria
(1879), allargata nel 1882 all'Italia (Triplice alleanza) e con la Russia
(1887). L'abile opera politica di Bismarck non fu proseguita dai successori:
quando Bismarck fu congedato dal nuovo imperatore Guglielmo II nel 1890, la
Germania si trovò ad affrontare le tensioni sociali interne tra la
borghesia in ascesa e la vecchia aristocrazia, e l'ostilità
dell'Inghilterra e della Francia, preoccupate dall'espansionismo tedesco. La
politica coloniale portò all'acquisizione di territori
significativi strategicamente (alcune isole del Pacifico, Camerun, Togo, Africa
di Sud-Ovest, Tanganica) che provocarono tuttavia alcuni contrasti con la
Francia e la Gran Bretagna, causa dell'esplosione del primo conflitto
mondiale. La Germania scese in campo a fianco dell'Austria-Ungheria contro
Francia, Gran Bretagna e Russia, cui si allearono poi Stati Uniti, Italia e
Giappone. La crisi fu accelerata dalla difficile situazione interna dopo che
l'abdicazione dell'imperatore Guglielmo II (novembre 1918)
lasciò il Governo del Paese al socialista Friedrich Ebert; sempre
più forte diventava intanto il movimento operaio, la cui ala più
estremista, chiamata Lega di Spartaco, era guidata da Rosa Luxemburg e Karl
Liebknecht. Si costituì la Repubblica di Weimar, proclamata dal Partito
socialdemocratico, che si trovò isolata dal resto dell'Europa e assillata
da gravi problemi di ordine economico e sociale. Intimorita dal crescente potere
operaio, la Repubblica assunse una posizione estremamente rigida e
conservatrice; operò drastiche repressioni contro gli spartachisti, che
vennero annientati, e sempre più spesso richiese l'intervento militare.
Il Trattato di Versailles (1919) impose la restituzione dell'Alsazia e della
Lorena alla Francia, la cessione di alcuni territori alla Polonia e il pagamento
di pesanti tributi di guerra. La Germania fu dichiarata insolvente dalla
Commissione per il risarcimento dei danni di guerra e, nel gennaio 1923, truppe
belghe e francesi invasero la regione industriale della Ruhr. In quello stesso
anno l'instabilità economica e finanziaria sfociò in un
processo di iperinflazione che colpì la maggior parte della piccola
borghesia. Dopo una riforma monetaria, alla fine del 1924, il Governo
riuscì ad assestare le finanze del Paese. Alla morte di F. Ebert, nel
1925 divenne presidente della Repubblica il maresciallo Paul von Hindenburg che
appoggiò la vecchia oligarchia terriera del Paese. L'economia
tedesca crebbe fino al crollo del 1929; nel 1930 Hindenburg sciolse il
Parlamento e, nelle elezioni di quello stesso anno, i comunisti e i
nazionalsocialisti incrementarono il numero dei loro aderenti. Nelle elezioni
del 1932, tra violenti scontri con i comunisti, il Partito nazionalsocialista
raddoppiò i suoi voti, giungendo al 37% del totale. Il presidente, che
aveva proibito le manifestazioni, offrì ad Adolf Hitler, leader
nazionalsocialista, una partecipazione al Governo di coalizione guidato da Franz
von Papen, politico di destra. Nel gennaio 1933, su istanza dei rappresentanti
dell'alta borghesia, il presidente affidò il Governo a Hitler, che
a febbraio sciolse il Parlamento e indisse le elezioni, nelle quali il suo
partito ottenne la maggioranza assoluta. A Postdam, nel marzo 1933, il nuovo
Parlamento cedette a Hitler, per un periodo di quattro anni, la facoltà
di emanare leggi senza l'approvazione del potere legislativo e del
presidente. Nel luglio 1933 Hitler abolì il sistema federale della
Germania e instaurò un potere centrale assoluto; nacque così il
III° Reich, sostenuto dalla borghesia: il cancelliere soppresse gli altri
partiti, adottò una politica razziale repressiva nei confronti delle
minoranze, in particolare quella ebraica, e potenziò l'industria bellica.
All'estero la Germania si ritirò dalla Conferenza sul disarmo e
dalla Società delle Nazioni. Dopo la morte di Hindenburg,
nell'agosto 1934, il Gabinetto fu obbligato a prestare giuramento di
lealtà personale al cancelliere. Nel 1935 Hitler diede inizio al riarmo
tedesco, in aperta violazione con il Trattato di Versailles. Le potenze europee
protestarono, ma non posero ostacoli. Con le leggi di Norimberga del 1935 il
regime formalizzò giuridicamente la propria ideologia razzista, creando
la base per la successiva politica di sterminio delle minoranze etniche e
religiose. In politica estera stipulò un patto con l'Italia di
Benito Mussolini (asse Roma-Berlino, 1936), estendendolo in seguito anche al
Giappone, e contraendo un patto anti-comunista. Nel marzo 1938 la Germania
annesse l'Austria (Anschluss) e occupò il territorio dei Sudeti
(Cecoslovacchia), come stabilito dal Patto di Monaco firmato tra Germania,
Italia, Gran Bretagna e Francia lo stesso settembre 1938. Nel 1939,
approfittando dei contrasti tra Cechi e Slovacchi, le truppe tedesche avanzarono
su Praga. La Boemia, la Moravia e la Slovacchia divennero protettorati tedeschi;
l'accordo con l'Unione Sovietica del 23 agosto permise alla Germania
l'invasione della Polonia (1° settembre), occupazione che
determinò l'inizio del secondo conflitto mondiale. Dopo gli
iniziali successi che garantirono a Hitler il possesso dell'Europa
centro-settentrionale, l'offensiva in Russia segnò il progressivo
crollo delle potenze dell'Asse; l'avanzata dell'Armata rossa,
che culminò con la presa di Berlino, e lo sbarco alleato in Normandia nel
1944 portarono alla resa della Germania nel maggio 1945. Alla fine della guerra,
il Reich era completamente distrutto; la Germania fu divisa in quattro settori
assegnati rispettivamente agli Stati Uniti, alla Francia, alla Gran Bretagna e
all'Unione Sovietica. I territori a Est della linea Oder-Neisse diventarono
polacchi; la Prussia orientale venne spartita tra Polonia e Unione Sovietica,
mentre la capitale, Berlino, fu pure divisa in quattro settori d'occupazione.
Nel 1949 le zone francese, britannica e statunitense vennero unificate per
formare la Repubblica Federale Tedesca (Germania Ovest). Nella zona di
occupazione sovietica venne invece proclamata la Repubblica Democratica Tedesca
(Germania Est), con capitale il settore sovietico di Berlino (Berlino Est). La
Germania Ovest, sotto la guida di Konrad Adenauer, aderì alla NATO e si
avviò a una rapida ricostruzione. Nella Germania Est la ricostruzione fu
resa difficile dalla penuria di materie prime, dalla massiccia emigrazione di
forza lavoro verso i Paesi occidentali e dalla produzione scarsa a causa della
collettivizzazione delle terre. La sovranità delle due Germanie fu
riconosciuta nel 1955 dai rispettivi occupanti. Nel contesto della "Guerra
fredda", la Germania orientale aderì al Patto di Varsavia (1956).
Truppe straniere rimasero nel territorio delle due Repubbliche, soggette a
limitazioni militari e al divieto di possedere armi nucleari. Il Partito
socialista unificato (SED), sorto nel 1946 dall'unione di comunisti e
socialdemocratici, assunse il Governo nella Germania democratica e
istituì un regime simile a quello sovietico. Nel 1953 la situazione
economica della Germania orientale suscitò proteste, che furono represse
dalle truppe sovietiche. Aumentò, nello stesso tempo, l'emigrazione
verso la Germania Ovest, così che nell'agosto 1961, la Repubblica
Democratica proibì l'emigrazione verso Occidente e per rendere
effettiva la decisione chiuse le sue frontiere e costruì il Muro di
Berlino, tra la parte orientale e quella occidentale della città. Nel
1971 Erich Honecker successe a Walter Ulbricht alla direzione del partito e
più tardi alla presidenza della Repubblica della Germania orientale,
mentre nella Germania federale, tra il 1949 e il 1963, il cancelliere
democratico cristiano K. Adenauer guidò la ricostruzione del Paese,
grazie all'appoggio degli Stati Uniti e delle altre potenze europee. La
Germania Ovest divenne una delle economie capitaliste più sviluppate e
contribuì a fondare la Comunità economica europea (CEE). Con la
vittoria del Partito socialdemocratico (SPD) nelle elezioni del 1969, il Governo
del nuovo cancelliere Willy Brandt, inaugurò una politica di disgelo
verso l'Europa orientale e la Germania Est in particolare (Ostpolitik).
Nel 1970 si avviarono i primi colloqui formali tra i due Paesi divisi e nel 1971
le potenze occupanti accordarono ai cittadini della Germania occidentale il
libero accesso in quella orientale. Un primo fondamentale trattato bilaterale fu
firmato dalle due Germanie nel 1973; nel 1974 W. Brandt rinunciò alla
presidenza del Governo e fu sostituito da Helmut Schmidt che ne proseguì
la politica sino al 1982 quando il Partito liberale si ritirò
dall'alleanza di Governo. Gli successe un Governo di coalizione
cristiano-liberale guidato dal cancelliere Helmut Kohl. Parallelamente
nell'agosto 1989 nella Germania Est, E. Honecker si dimise e fu sostituito
da Egon Krenz. Il 9 novembre la Germania Democratica aprì le frontiere e
il Muro di Berlino fu abbattuto. Immediatamente H. Kohl propose di creare una
confederazione. Nel dicembre 1989, durante la sua prima visita nella Germania
Est, Kohl ribadì la proposta e furono create commissioni per sviluppare i
rapporti bilaterali a tutti i livelli. Nel 1989 la progressiva crisi del
Comunismo e la politica liberalizzatrice di Michail Gorbaciov in URSS avevano
infatti causato massicce fughe di Tedeschi orientali all'Ovest. Il regime
comunista della Germania Democratica fu costretto a dimettersi e nel Governo
democratico neo-eletto prevalse la tendenza alla riunificazione con la Germania
Federale. Nel febbraio 1990, il Governo della Germania Ovest approvò
l'unione tedesca e il ritiro delle truppe straniere dal territorio. Nel
luglio 1990 si realizzò l'unione monetaria, con un tasso favorevole
per i Tedeschi orientali, mentre la fusione politica si concretizzò
nell'agosto 1990 quando un atto sancì l'unità delle
due Germanie (3 dicembre 1990). Negli anni successivi la riunificazione, la
Germania si trovò ad affrontare i problemi derivanti dalla difficile
integrazione delle sottosviluppate regioni orientali con il resto dello Stato.
Tra gli effetti più evidenti della nuova situazione, caratterizzata
dall'alto tasso di disoccupazione nei Länder orientali, si manifestò
dal 1991 l'emergere di minacciosi gruppi neonazisti. Nelle le prime elezioni
nella Germania unita il cancelliere H. Kohl ottenne il preannunciato successo,
conquistando oltre il 40% dei voti, assicurandosi la riconferma a capo del
Governo tedesco. Nel giugno 1991 venne approvato il progetto di trasferimento
della sede del Governo e del Parlamento federale da Bonn a Berlino. Negli anni
successivi, però, il cancelliere Kohl perse progressivamente consensi
soprattutto a causa delle crescenti difficoltà economiche determinate
dall'affrettata unificazione. Malgrado ciò, alle elezioni presidenziali
del maggio 1994, Kohl riuscì a promuovere l'elezione del candidato
conservatore Roman Herzog, contro il socialdemocratico Rau favorito dai
sondaggi. Nel secondo semestre iniziò un ciclo di espansione economica
che permise di arrivare a una crescita del 2,8% in tutto l'esercizio 1994,
tanto che verso la fine dell'anno la disoccupazione scese in misura
notevole. Kohl tornò a trionfare nelle elezioni generali di ottobre,
anche se la sua maggioranza parlamentare si ridusse rispetto alla precedente
legislatura; l'alleanza conservatrice che appoggiava Kohl, la CDU-CSU,
ottenne il 41,5% dei voti, ai quali si aggiunse il 6,9% dei suoi alleati di
Governo, i liberali del FDP (Partito liberaldemocratico). Da parte sua, la
socialdemocratica SPD ottenne il 36,4%, gli ecologisti il 7,3% e gli ex
comunisti tedesco-orientali il 4,4%, grazie ai buoni risultati ottenuti in varie
regioni della ex Germania Est. Nel 1995 il costante indebolimento del FDP in
varie elezioni locali portò alle dimissioni del ministro degli Esteri
Klaus Kinkel. Sempre nel 1994 si completò il ritiro delle truppe
ex-sovietiche dai territori orientali del Paese e, contemporaneamente, la
partenza da Berlino (dopo cinquant'anni di presidio) dei contingenti alleati
anglo-franco-statunitensi. Anche la Germania adottò una serie di misure
di austerità per rispondere ai parametri di Maastricht ed entrare nel
primo gruppo dei Paesi membri dell'Unione economica e monetaria europea (maggio
1998). I tagli alle spese di protezione sociale (sussidi di disoccupazione,
pensioni, previdenza sanitaria) e la crescente disoccupazione crearono tensioni
sociali che sfociarono in imponenti manifestazioni e in episodi di xenofobia
verso gli immigrati. Il calo dei consensi verso la politica del cancelliere Kohl
fu confermato dalle elezioni politiche del settembre 1998, che registrarono la
vittoria del Partito socialdemocratico (SPD) di Gerhard Schröder. Il leader
socialdemocratico si pose alla guida di un Governo di coalizione con i Verdi,
che entravano per la prima volta nel nuovo Bundestag insieme ai neocomunisti
della PDS (Partito del socialismo democratico). H. Kohl lasciò la
cancelleria e la guida della CDU. Tra il novembre 1999 e i primi mesi del 2000
uno scandalo investì l'ex cancelliere e altri esponenti del CDU
indagati per finanziamento illecito al partito: la questione provocò nel
gennaio 2000 le dimissioni dello statista dalla carica di presidente onorario
dell'Unione cristiano democratica, e determinò un calo dei consensi
per il partito, tanto che nelle elezioni regionali del febbraio e maggio 2000 il
Partito socialdemocratico di G. Schröder ottenne una netta affermazione.
Nel luglio del 2000 i legali delle famiglie e i rappresentati dei Governi
interessati, conclusero a Berlino l'accordo che sancì il
risarcimento dei lavoratori deportati in Germania durante il Nazismo: i fondi
d'indennizzo per i sopravvissuti avrebbero dovuto essere versati per
metà dal Governo tedesco e per l'altra metà dalle aziende
che utilizzarono il lavoro forzato. In attesa delle elezioni generali
dell'autunno 2002, il cancelliere Gerhard Schröder, alla guida di una
coalizione rosso-verde (SPD, socialdemocratici, e Verdi), seppe trarre vantaggio
dall'indebolimento progressivo della Cdu e dal miglioramento della
situazione economica. Vi furono comunque numerose difficoltà, non da
ultimo lo scandalo che investì il ministro degli Esteri Joschka Fischer,
esponente dei Verdi, nel mirino di una dura campagna denigratoria che puntava il
dito sul suo passato di militante di sinistra. La questione al centro del
dibattito era se e in che misura i gruppi di sinistra nati agli inizi degli anni
Settanta avessero usato la violenza e appoggiato l'ideologia della lotta
armata. Fischer era stato tirato in causa dalla figlia di Ulrike Meinhof, la
terrorista tedesca fondatrice della Rote Armee Fraktion (Raf), che aveva
scoperto e fatto pubblicare le foto che ritraggono Fischer mentre picchiava un
poliziotto durante una manifestazione del 1973 e che, in una lettera indirizzata
al presidente della Repubblica Johannes Rau, aveva accusato il ministro di
tentato omicidio nei confronti di un agente di polizia. Fischer venne anche
chiamato come testimone al processo contro Hans-Joachim Klein, anch'egli
ex militante di sinistra, che nel 1975 aveva fatto parte del commando che aveva
preso in ostaggio alcuni membri del vertice Opec a Vienna, uccidendone tre. Nel
febbraio 2001 venne formalmente aperta dalla procura di Francoforte
un'istruttoria contro Fischer per falsa testimonianza (al processo contro
Klein aveva negato il suo rapporto con Margit Schiller, militante della Raf, che
nel 1973 abitava nel suo stesso palazzo e che in un libro autobiografico uscito
nel 1999 aveva dichiarato di aver avuto una relazione con l'attuale
ministro). La CDU-CSU chiese senza successo le dimissioni immediate di Fischer,
che invece venne sostenuto e appoggiato dal cancelliere. La vicenda creò
non poco imbarazzo al ministro degli Esteri che, pur ammettendo di aver preso
parte in quegli anni a manifestazioni e scontri con la polizia, ribadì la
sua totale e decisa opposizione alla lotta armata e al terrorismo. Un altro
problema con cui il Governo dovette fare i conti fu la crisi generata dalla
cattiva gestione dell'emergenza “mucca pazza” che costrinse
Schröder a effettuare il settimo rimpasto ministeriale dal 1998. Non da
ultime vi furono le accuse al ministro delle Finanze Hans Eichel (SPD) di aver
utilizzato aerei militari per spostamenti personali, e quelle al ministro della
Difesa Rudolf Scharping (SPD), che avrebbe sottovalutato le conseguenze
dell'uso di munizioni all'uranio impoverito, largamente impiegate
dalle truppe americane durante il conflitto in Kosovo. Da parte sua la CDU venne
travolta da un nuovo scandalo che investì il Land di Berlino (la
città non è un municipio, ma uno stato-regione) dove Klaus
Landowsky, presidente del gruppo democristiano nel Parlamento berlinese, membro
del Consiglio di amministrazione della Bankgesellschaft Berlin (la
società che controlla le banche pubbliche regionali) e presidente di una
delle banche controllate, la Berlin-Hannoversche Hypothekenbank (Berlin Hyp),
venne accusato di aver concesso crediti in cambio di bustarelle, contabilizzate
irregolarmente e parzialmente nei bilanci della CDU. Landowsky si vide allora
costretto ad abbandonare a poco a poco gli incarichi bancari e a dimettersi
dalla presidenza del gruppo parlamentare. Dopo dieci anni di condivisione del
governo della città con la CDU, nel mese di giugno l'Spd decise
dunque di rompere la coalizione, costringendo alle dimissioni il democristiano
Diepgen, sindaco da sedici anni, e aprendo la via alle elezioni anticipate. Le
consultazioni, in ottobre, terminarono con la vittoria della SPD che ottenne il
29,7% dei consensi contro il 23,7% della CDU: importante inoltre il risultato
degli ex comunisti del PDS che ottennero il 22,6% dei voti. Intanto in marzo si
erano tenute le elezioni comunali e provinciali in Assia, dove gli elettori
avevano riconfermato la fiducia ai cristiano-democratici: stesso risultato, due
settimane dopo, anche nel Baden-Würtemberg e in Renania–Palatinato,
dove i consensi per i cristiano-democratici al Governo si accompagnarono a
costanti emorragie di voti, soprattutto nei riguardi degli storici Verdi ai
quali l'elettorato rimproverava scelte discutibili (bombardamenti Nato
contro la Jugoslavia, accordo con cui è stato rimandato al 2020 lo
smantellamento degli impianti nucleari, transito consentito per i successivi
cinque anni alle scorie radioattive attraverso la Germania, guerra contro
l'Afghanistan ecc.). Sul piano interno nel 2001 si segnalò un
preoccupante aumento di episodi di xenofobia (+40% dal 1999). Nello stesso anno
scoppiò lo scandalo che investì il gruppo chimico farmaceutico
Bayer, costretto a ritirare dal mercato il farmaco anticolesterolo Lipobay,
medicinale a base di cerivastatina, che avrebbe causato gravi effetti
collaterali nei pazienti che lo assumevano, provocando la morte accertata di 52
persone. Il 1° gennaio 2002 l'euro, la moneta comune europea, divenne moneta
ufficiale del Paese. Le elezioni politiche del settembre 2002 decretarono la vittoria
della coalizione guidata dai socialdemocratici, in particolare grazie all'incremento dei voti
a favore dei Verdi (8,6%), e Schröder fu riconfermato alla guida del Paese, ancora
affiancato dal verde Fischer. In ambito internazionale Schröder cercò di riallacciare
i rapporti con gli Stati Uniti, incrinati dopo la mancata adesione tedesca alla politica
di Bush nei confronti dell'Iraq. Nel 2003 si acuì la crisi economica, che portò il Paese
sull'orlo della recessione. Nel maggio 2004 fu eletto presidente della Repubblica
il cristiano-democratico Horst Koehler. In seguito alla sconfitta del Partito socialdemocratico
nelle elezioni regionali tenutesi nel Nord Reno-Vestfalia nel maggio 2005, Schröder decise
di indire le elezioni anticipate, che furono fissate per il mese di settembre. Le
consultazioni portarono a un risultato di quasi parità tra i due schieramenti guidati
dai socialdemocratici (SPD), che ottennero il 34,2% dei voti, e dai cristiano-democratici
e cristiano-sociali (CDU-CSU), che ebbero il 35,2% dei consensi. Le trattative tra
i partiti sfociarono, nel novembre 2005, nella costituzione di una "Große Koalition"
(CDU, CSU, SPD) guidata dal segretario cristiano-democratico Angela Merkel. Per
la prima volta la Germania ebbe un cancelliere donna. Nel settembre 2006 la Germania
diede il via libera all'invio di 2.400 militari di Marina in Libano, nell'ambito del
corpo di pace internazionale Unifil. Attuò così la sua prima missione militare in
Medio Oriente dalla fine della seconda guerra mondiale.
Angela Merkel
LE CITTÀ
Berlino
(3.388.477 ab.). Capitale
della Germania; costituita come tale dal 1871 al 1945, subì la dittatura di Hitler, che la
condizionò non solo dal punto di vista politico, ma anche architettonico. Dopo la fine del
nazismo fu soggetta sino al 1948 a un Governo quadripartito americano, inglese, francese e
sovietico. In quell'anno venne divisa in due settori, occidentale e orientale; quest'ultimo
divenne capitale della Repubblica Democratica Tedesca dal 1949 al 1990. La
difficile situazione della divisione determinò una forte diminuzione
degli abitanti del settore Est negli anni tra il 1945 e il 1961. Fra il 1961 e
il 1989, inoltre, i due settori della città vennero fisicamente tagliati
da un muro. La storia ha lasciato profonde ferite nella fisionomia della città e
nella vita quotidiana della gente. Uscita faticosamente dalla seconda guerra mondiale,
Berlino venne ricostruita all'Ovest secondo i canoni urbanistici di una moderna metropoli
occidentale, mentre a Est la ricostruzione fu più lenta e ispirata
all'architettura socialista. In seguito si è cercato di mitigare il grigiore
dell'architettura socialista, costruendo un po' ovunque. L'Opera di Stato,
l'università, la chiesa di Sant'Edvige, il Palazzo della Nuova Guardia
vennero riedificati completamente.
Della vecchia Berlino si conservano ancora i maggiori istituti culturali come
l'università Humboldt, l'accademia delle scienze e delle belle arti, i
teatri tra i quali lo Stadttheater e lo Schiffbahnerdamm, sede del Berliner
Ensemble fondato da Bertolt Brecht. Simbolo della città rimane la porta di
Brandeburgo, eretta nel 1789-91 da Carl Gotthard Langhans, su modello dei Propilei
dell'Acropoli di Atene. Nel 1991, dopo l'abbattimento del muro, il Governo della
Germania riunificata decise di riportare la capitale a
Berlino. Economicamente, la città
vive soprattutto sulla attività del settore terziario, anche se non
mancano industrie chimiche, meccaniche ed elettroniche e per la produzione
dell'abbigliamento che alimenta un buon commercio di esportazione.
Berlino: il duomo
Berlino: il fiume Spree nei pressi dell'Unter den Linden
Berlino: la Gedächtniskirche
Visita a Berlino
Visita a Berlino (english version)
Amburgo
(1.734.083 ab.).
Città della Germania, capitale dell'omonimo Land (755 kmq; 1.734.083 ab.), sorge
sull'estuario dell'Elba che, lungo 110 km, collega la città al Mare del
Nord. Si potrebbe dire che l'acqua è l'elemento vitale della città e grazie
alla presenza di numerosi ponti Amburgo viene soprannominata la "Venezia del Nord".
Il porto di Amburgo è al primo posto in Germania e al settimo in Europa.
Dispone di 62 bacini di carenaggio e di attracco, si estende per 40 kmq,
smistando annualmente 50 milioni di tonnellate di merci. Molti dei settori
industriali sono legati all'attività portuale: industrie cantieristiche,
costruzione di motori marini, turbine. Sviluppate sono anche le raffinerie, le
industrie chimiche, metallurgiche, del legname, della carta, collegate
all'importazione di materie prime. Attivissimo è il settore terziario che
occupa gran parte della popolazione attiva. Amburgo fu fondata da Carlo Magno
nell'808 da un piccolo forte chiamato Hammaburg. Già fiorente centro
mercantile nei secc. XI e XII, godette di notevoli benefici quando entrò
a far parte dell'Ansa nel 1241. Attivissimo porto per molti secoli, la
città fu occupata dai Francesi nel 1806; nel 1815 venne liberata e
aderì come città libera e sovrana alla Confederazione tedesca. Nel
1842 venne quasi interamente distrutta da un terribile incendio, ma fu presto
ricostruita. Nel 1888, quando il suo porto venne dichiarato zona franca, la
città ottenne un enorme vantaggio e poté così ulteriormente
potenziarsi. La seconda guerra mondiale, però, le arrecò gravi
danni causando 55.000 morti e la distruzione di edifici pubblici e impianti
portuali. La città, caratterizzata da bei palazzi classicheggianti e in stile liberty,
risulta particolarmente elegante, inoltre numerosi sono i parchi, i giardini e
i viali alberati che colorano il Amburgo di verde. Tra gli edifici degni di nota
l'imponente Rathaus della fine dell'Ottocento, in stile neorinascimentale; la
chiesa gotica di St. Jakobi più volte danneggiata sia a causa di incendi che
dei bombardamenti della seconda guerra mondiale; la chiesa evangelica di
St. Michaelis in stile barocco, affiancata dalla torre alta 132 m. e considerata
il simbolo della città; la superstite St. Nikolai Turm, una volta attigua alla
chiesa omonima andata distrutta durante il secondo conflitto mondiale, monito contro
gli orrori della guerra e memoriale per le vittime.
Particolari sono le gallerie per lo shopping chiamate Passagen, utili anche per
ripararsi dal frequente brutto tempo.
Amburgo: veduta del porto
Monaco di Baviera
(1.234.700 ab.). Città della Germania, capitale del Land
della Baviera (70.549 kmq; 12.423.386 ab.). È situata sull'altipiano
bavarese, a 518 m s/m, sulle rive del fiume Isar. Sede di importanti vie di
comunicazione ferroviarie, stradali e aeree, è una delle città
tedesche economicamente più importanti; è nota per le sue
industrie della birra, meccaniche (motori, automobili - la BMW -, locomotive), degli
strumenti di precisione e degli apparecchi fotografici, tessili, del tabacco,
alimentari, chimiche, conciarie, editoriali e cinematografiche. Notevole centro
culturale, è sede di un'università di Stato, di un conservatorio
musicale, di un'accademia di belle arti e di numerosi musei, tra cui la
Gliptoteca e il Museo della Tecnica. È l'antica
Monacium,
villaggio sorto intorno a un monastero in epoca carolingia, lungo la grande
arteria detta del sale, che univa Salisburgo ad Augusta. Acquistò una
certa importanza a partire dal 1158, quando Enrico il Leone le concesse diritto
di tenere mercato. Passò nel 1180 sotto la sovranità dei
Wittelsbach, che la eressero a loro residenza nel 1255 e la tennero con alterne
vicende fino alla prima guerra mondiale. Nel 1918 vi fu proclamata la Repubblica
comunista bavarese, abbattuta nello stesso anno; nel 1923 fu teatro del putsch
di A. Hitler. Nonostante le gravi distruzioni subite nel corso della seconda
guerra mondiale, Monaco conserva numerose testimonianze del passato: il palazzo
di giustizia del IX sec., la chiesa di San Pietro del XII, il municipio vecchio
nella cui torre sono conservati bambole, pupazzi, soldatini di piombo, cucine e
stanze in miniatura completamente arredate, e quello nuovo (caratterizzato dalla
torre che ospita il carillon con 43 campane, che suonano ogni giorno mettendo
in moto 32 figure in rame a grandezza naturale). Molto belli il duomo del XV sec.,
la chiesa di San Michele del XVI sec. Tra i palazzi patrizi:
la Residenza (XVI-XIX sec.), il castello di Nymphenburg (ora museo). La città
è importante anche dal punto di vista artistico-culturale dato il grande numero
di musei e gallerie. Grande attrazione è l'Oktober Fest, tuttavia la birra si
può gustare anche nelle numerose locande che si trovano in città, la più vecchia è la
Hofbräuhaus, fondata nel 1589.
Monaco di Baviera: Il castello di Nymphemburg
Visita a Monaco di Baviera
Stoccarda
(588.500 ab.). Città della
Germania, capitale del Baden-Württemberg (35.752 kmq; 10.692.556 ab.),
è situata sulle sponde del fiume Neckar, affluente di destra del Reno.
Capitale del Granducato del Württemberg, la città conobbe una
crescita urbana alla fine del secolo scorso e l'espansione continuò nel
XX sec. con l'inclusione dei centri limitrofi. L'impianto urbanistico è moderno
in seguito ai gravi danneggiamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, e
notevole spazio è stato riservato al verde. È attivo centro
commerciale e di smistamento dei prodotti agricoli della zona circostante. Le
industrie più sviluppate, rinomate a livello internazionale, sono quelle
elettrotecniche, con gli stabilimenti della Bosch, e meccanico-automobilistiche
(Daimler-Benz). Notevole anche il settore editoriale e quelli alimentare,
conciario, calzaturiero. Il nucleo centrale della città è
costituito dal castello vecchio (XII sec.) delimitato da tre grandi arterie,
attorno alle quali si è estesa la parte moderna della città.
Stoccarda è tradizionalmente sede di numerosi istituti culturali e musei
(particolari quelli della Porsche e della Daimler-Benz).
Degna di nota la Staatsgallerie, che ospita numerose e pregevoli opere
di grandi maestri tedeschi ed europei. Costruzioni di architettura moderna
sono il Nuovo Politecnico, la stazione ferroviaria e la torre della televisione
(1956) che raggiunge i 217 m di altezza. Meritano una visita la Volksfest, festa
della birra seconda solo a quella di Monaco, e il Weihnachtsmarkt, il mercato di
Natale più grande d'Europa.
Düsseldorf
(571.900 ab.).
Città della Germania, capitale della Renania Settentrionale-Vestfalia (34.084 kmq;
18.079.686 ab.). È situata alla confluenza del Düssel con il Reno,
nel bacino della Ruhr. La produzione industriale di questa città, come
quella di tutta la regione, è legata alle risorse minerarie del bacino.
Importanti gli scambi commerciali con l'Estremo Oriente (in particolar modo il
Giappone). Dal XIX sec. lo sfruttamento delle risorse permise lo sviluppo di industrie
siderurgiche, meccaniche e di trasformazione dei minerali; altri importanti
settori sono quello tessile (tanto da guadagnare il soprannome di "piccola Parigi"),
quello automobilistico e quello per la produzione di strumenti di precisione e di
apparecchi elettrici. Düsseldorf, semidistrutta dai bombardamenti della
seconda guerra mondiale, conserva ancora tra gli edifici di valore artistico le
chiese di San Lamberto, del XIII sec., e di Sant'Andrea, risalente al XVII sec.,
nonché il palazzo comunale e il castello di Jägerhof (all'interno del
quale si possono visitare il Goethe Museum e la Stiftung Schneider) con l'annesso
Hofgärten, indispensabile polmone della città. Di notevole importanza culturale
è l'accademia di belle arti, fondata nel 1767, che è stata il centro
di diffusione della pittura romantica. Di origini antiche, la città conobbe un certo
splendore nel XVII-XVIII sec. quando musicisti, scultori e architetti trasformarono l'abitato in
un centro d'arte, tanto che Napoleone la nominò capitale del Granducato di Berg.
Brema
(543.000 ab.). Città della
Germania, capitale dell'omonimo Land (404 kmq; 663.129 ab.); è un
fiorente porto a 70 km dal mare, sulle rive del fiume Weser. Il suo sbocco sul
mare è garantito dalla cittadina costiera di Bremerhaven. Fondata nella
metà dell'VIII sec., Brema entrò a far parte della Lega anseatica
alla fine del XIII sec., acquistando grande importanza come centro commerciale.
Nel XIX sec. divenne un importante nodo di scambi con l'America; oggi è
il secondo porto tedesco dopo Amburgo. Qui fanno capo infatti oltre 200 linee
marittime dirette in ogni parte del mondo. Consistenti sono l'importazione di
materie prime e l'esportazione di manufatti. Sviluppati gli impianti per la
lavorazione e la trasformazione delle materie prime (tabacco, caffè,
tessuti). Importante anche l'industria meccanica ed elettronica. L'antico
centro medievale conserva la cattedrale di San Pietro dei secc. XI-XIII;
alcuni antichi palazzi un tempo dimore di pescatori e oggi sede di gallerie,
gioiellerie e locali alla moda; il rinascimentale municipio con una pregevole
facciata del 1608-12.
Hannover
(517.300
ab.). Città della Germania, capitale della Bassa Sassonia (47.618 kmq;
7.993.415 ab.), è situata sulle sponde del fiume Leine. Importante asse
di comunicazione dell'Europa nord-occidentale, la città ha oggi
un'economia basata sia su grossi complessi industriali, sia su piccole e medie
aziende che lavorano nei settori metalmeccanico, chimico, alimentare. E' anche
sede di almeno due importanti fiere, che ogni anno richiamano l'attenzione del mondo
intero. Si hanno notizie della città a partire dal XII sec.; nel XIV sec. entrò
nella Lega anseatica e diede ospitalità ai sovrani della casa degli
Hannover dal 1636 al 1734 e ancora dal 1837 al 1866, quando venne annessa alla
Prussia. Nel 1920 inglobò il vicino centro industriale di Linden,
separato dal resto della città da una fascia di verde. Il nucleo antico,
che sorge sulla riva destra del fiume, è stato ristrutturato dopo i gravi
danni subiti nella seconda guerra mondiale. Gli edifici di maggior pregio
artistico sono l'antico palazzo municipale (XV sec.), quello nuovo del 1898-1913
in stile eclettico, e la cattedrale di Marktkirche, in stile gotico, con facciata
in mattoni rossi. Rimangono inoltre alcune case antiche, come quella che un tempo
fu abitata dal filosofo Leibniz. Nonostante ciò l'impianto urbanistico è molto
moderno se non addirittura avveniristico e un'ampia superficie è dedicata ai
parchi. Tra i più belli sicuramente gli Herrenhauser Gärten, tre splendidi
giardini all'interno del castello dimora della principessa Sofia (il Grosser Garten
tipico parco barocco alla francese con statue allegoriche, divinità romane, un teatro
all'aperto e un labirinto; il Berggarten caratterizzato da un giardino botanico
con numerosissime specie di orchidee; il Georgengarten in stile inglese).
Dresda
(480.200 ab.).Città della Germania, capitale
della Sassonia (18.414 kmq; 4.321.437 ab.), sorge sul fiume Elba. Centro commerciale,
manifatturiero e culturale. Industrie chimiche, ottiche, della porcellana, tessili,
conciarie ed elettroniche. Già colonia di pescatori slavi sulla destra
dell'Elba, nell'Alto Medioevo, il nucleo fondamentale di Dresda fu costruito sulla
sinistra del fiume dal margravio Dietrich di Meissen (1195-1221). I violentissimi
bombardamenti della seconda guerra mondiale distrussero la parte più antica
della città (XIII sec.) e danneggiarono i monumenti di epoca posteriore, tra
i quali il castello reale dove Augusto II raccolse il nucleo originario di opere
d'arte, che fanno parte della Gemäldegalerie di Dresda, una delle più
ricche del mondo. Importanti sono stati i lavori per la ricostruzione e per la
realizzazione di nuovi quartieri residenziali e produttivi con ampie zone riservate
al verde pubblico. Degno di nota il Fürstenzug, lunghissimo mosaico (102 m)
in piastrelle di porcellana di Meissen rappresentante la processione dei duchi del
ramo Sassonia-Wettin. Belle la settecentesca Hofkirche con la sovrastante Brülische
Terrasse, il famoso "Balcone d'Europa" (così chiamato da Goethe), uno spazio verde
voluto dal conte von Brül nel Settecento; la più volte ricostruita Kreuzkirche
(l'ultimo restauro è del 1955), in stile neobarocco. L'imponente teatro dell'opera
Semperoper, con una splendida acustica - considerata una delle migliori al mondo -
è simbolo della città. Merita una visita lo Zwinger, edificio caratterizzato da
diversi padiglioni (zoologico, delle porcellane, delle sculture, il Wallpavillion) e
gallerie.
Lipsia
(494.800 ab.).
Città della Germania, nel Land di Sassonia. In origine piccolo villaggio
fondato dagli Slavi, la città, per la sua importante posizione di
transito divenne presto un notevole centro commerciale anche dopo la costruzione
di una fortezza, opera dell'imperatore Enrico II che aveva raso al suolo il
primitivo centro di Lipsk per edificarvi un nuovo centro abitato. Divenuta
città nella seconda metà dell'XI sec., le venne concesso di
divenire sede delle fiere annuali da Ottone il Ricco nel 1183. Queste fiere
resero Lipsia molto famosa e ne determinarono così in poco tempo la
crescita. La più importante sin dalla fine del Cinquecento fu quella del Libro,
ancora oggi richiamo internazionale per numerosissimi visitatori. All'epoca
della Riforma luterana la città ebbe un altro notevole impulso,
allorché i protestanti dei Paesi Bassi e della Francia vi si stabilirono e
iniziarono la lavorazione, allora ignota, delle fibre tessili e lo sviluppo
dell'editoria su larga scala. Se già nel 1481 venne stampato il primo libro e nel 1530
le opere pubblicate a Lipsia erano ben 1300, nel 1660 fu venduto il primo quotidiano
al mondo e nel 1682 la pima rivista per eruditi. Successivamente fu inaugurata la
prima casa editrice di spartiti musicali Breitkopf&Härtel. La parte
vecchia della città è a pianta triangolare ed è
circondata dalle rare vestigia di una robusta linea di fortificazione abbattuta nel
1785 e rimpiazzata dall'odierna fascia di piazze e di larghi viali. Nonostante
i ripetuti bombardamenti della seconda guerra mondiale, che danneggiarono gravemente
la biblioteca nazionale, la grandiosa stazione ferroviaria, il palazzo della
Suprema Corte tedesca, ecc., la città conserva a tutt'oggi le più
belle chiese e palazzi dal caratteristico stile gotico tedesco, quali le chiese
di San Nicola (dove vennero celebrate numerose prime di Bach e da dove nel 1989 partì
la rivolta contro il regime comunista) e di San Tommaso con influssi romanici
all'interno della quale vi è sepolto il musicista Johann Sebastian Bach, il
cinquecentesco palazzo comunale e la Gewandhaus, che in passato appartenne a una
famosa cooperativa di mercanti e di commercianti e che oggi è divenuta la
sede ideale di numerosi concerti di richiamo internazionale.
Numerosi sono i caratteristici sottoportici costruiti nel 1912-14, che mettono in
comunicazione tra loro le strade del centro cittadino passando attraverso i
palazzi; la città è inoltre abbellita da grandi parchi e giardini,
con numerose macchie verdi in tutta l'area urbana. Vi si trovano industrie di
ogni genere, tra le quali sono ormai rinomate le industrie editoriali, tessili,
chimiche, di meccanica di precisione, ottiche, ecc. Notevole è ancora
oggi il movimento commerciale e turistico determinato soprattutto dalle fiere
campionarie annuali, che contribuiscono sempre più al maggiore sviluppo
economico della città. È sede da vari secoli di un grande centro
culturale ed educativo, nonché dell'università (fin dal 1409) e
dell'Accademia Mendelssohn, dove ogni domenica si può ascoltare un concerto di Felix
Mendelssohn-Bartholdy.
Bonn
(308.900 ab.). Città
della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, posta sulle rive del
Reno. I settori più sviluppati dell'industria sono le fabbriche di
porcellana, macchine da scrivere, cancelleria, metallurgia leggera, ma molto
più importanti sono il settore amministrativo e terziario.
Originariamente fortezza romana con il nome di
Castra Bonnensia, nel XIII
sec. divenne residenza degli arcivescovi e del principe elettore di Colonia. Nel
1795 fu occupata dai Francesi, sotto i quali visse un periodo di grande
fioritura culturale. Passò sotto la Prussia nel 1815. Dopo la seconda
guerra mondiale, nel 1949, venne designata capitale della Germania occidentale.
Perse tale titolo nel 1991, quando si decise di riportare a Berlino il Bundestag
della Germania riunificata, mentre il Bundesrat rimase a Bonn. Dopo il 1949 la
città si ingrandì con la costruzione di numerosi edifici pubblici.
La città vecchia conserva il tardo romanico Münster dell'XI-XII sec.
e la casa natale di Ludwig van Beethoven, oggi trasformata in museo. Inoltre nella
Beethoven Halle ogni due anni si svolge il Festival internazionale a lui dedicato.
Degna di nota è anche la Kurf¨rstliche Residenz, dimora degli arcivescovi
principi di Colonia che vi abitarono per poco poiché dal 1818 divenne sede universitaria.
Wiesbaden
(271.600 ab.). Città della Germania,
capitale dell'Assia (21.115 kmq; 6.089.428 ab.), è situata sulla
riva destra del Reno ai piedi del Taunus, a circa 30 km da Francoforte. È
sede di industrie alimentari, ottiche, grafiche, tessili, farmaceutiche.
Stazione termale romana con il nome di
Aquae Mattiacae, fu capoluogo del
principato dei Nassau. Nel 1866 fu annessa alla Prussia. L'espansione della
città risale alla seconda metà del XIX sec. Inoltre dopo la
costruzione del Kurhaus (1907) divenne metà della nobiltà tedesca e persino
dell'imperatore Guglielmo II tanto da essere nominata Kaiser Stadt. La seconda
guerra mondiale l'ha risparmiata e notevoli sono gli edifici degni di nota tra cui
il neoclassico Schloss (1837-41) antica residenza dei duchi di Nassau e oggi sede
del Parlamento regionale; il vecchio municipio (1610); il neorinascimentale
Neues Rathaus con davanti un aquila imperiale, rappresentante la Germania, e ai
lati il leone, emblema del ducato di Nassau, e tre gigli simbolo della città; la
neogotica Marktkirche (1852-62) e la Kochbrunnen, fontana simbolo della vocazione
termale della città, caratterizzata dall'alta temperatura dell'acqua terapeutica (67°).
Attualmente è un attivo centro turistico e una famosa stazione termale grazie alle sue
sorgenti alcaline.
Kiel
(233.300 ab.). Città della
Germania, capitale dello Schleswig-Holstein (15.763 kmq; 2.823.171 ab.); si
affaccia sul Mar Baltico allo sbocco del Canale di Kiel. È oggi un porto
commerciale con una notevole attività peschereccia; la produzione
industriale è sviluppata nei settori meccanico, chimico e della
lavorazione del legno. La città ospita inoltre fabbriche per la
trasformazione di prodotti alimentari. Fondata nell'XI sec., entrò a far
parte della Lega anseatica nel XIV sec. Appartenne alla Danimarca dal 1773 al
1866, quando passò alla Prussia. Divenuta un importante porto militare
nel 1871 per volere dell'imperatore Guglielmo I, venne distrutta durante il
secondo conflitto mondiale e ricostruita nel dopoguerra seguendo un trend moderno.
Nel periodo successivo visse un vero e proprio boom: la popolazione aumentò
notevolmente e vennero aperti grandi cantieri navali. Da citare è
l'antica università che risale al XVII sec. Inoltre degna di nota è
la Holstenstrasse, non solo perché è la principale via per lo shopping ma
anche perché è stata la prima zona pedonale della Germania del 1957.
Saarbrücken
(182.500 ab.). Città della
Germania, capitale del Saarland (2.569 kmq; 1.061.376 ab.); sorge sulle rive del
fiume Saar, presso il confine con la Francia. Al centro di un bacino
carbonifero, è sede di industrie metallurgiche, chimiche, tessili, del
tabacco e della birra. Attivo porto fluviale, fu possesso dei vescovi di Metz e
in seguito dei conti di Nassau; fu occupata dai Francesi tra il 1793 e il 1815,
anno in cui venne incorporata dalla Prussia. Il cuore dell'attività commerciale è
il quartiere di St. John. Tra gli edifici degni di nota la Ludwigkirche, chiesa
riformata del 1769-79 con pianta a croce greca; lo Schloss in stile rococcò (1748)
rimaneggiato nel 1982 a causa dei danni subiti durante il secondo conflitto mondiale;
il settecentesco municipio anch'esso ricostruito; la Stiftskirche St. Arnual,
edificata tra la fine del XIII e l'inizio del XIV sec., il cui nome deriva dal vescovo
Arnual di Metz (VII sec.).
Magonza
(186.100
ab.). Città della Germania, capitale del Land di Renania Palatinato
(19.847 kmq; 4.058.682 ab.). Situata sul fiume Reno, poco a occidente dalla
confluenza col Meno, è circondata da colline coperte da fitti vigneti.
Antico centro celtico, la sua posizione strategica fu sfruttata dai Romani che
vi costruirono un
castrum in muratura a guardia del ponte sul Reno. Alla
fine del XIII sec. fu sede primaziale della Germania e il suo titolare fu, tra
l'altro, presidente della dieta incaricata dell'elezione imperiale. Nel
XVII sec. fu occupata dagli Svedesi prima e dai Francesi poi. Nel XIX sec. fece
parte della Confederazione renana e nel 1871 costituì la più
importante fortezza renana dell'Impero germanico, poi smantellata (1922) in
ossequio al Trattato di Versailles. Numerose le testimonianze e i resti
dell'epoca romana. Notevole il duomo romanico dedicato ai santi Martino e Stefano,
iniziato nel 975 e distrutto da un incendio alla vigilia dell'inaugurazione
nel 1009, in seguito danneggiato pesantemente dai francesi e ricostruito,
per volere di Napoleone, nel 1803; e la chiesa di St. Peter in stile barocco
edificata nel 1752-76. La città è importante anche perché qui tra il 1397 e il 1400
nacque Henne Gensfleisch, ovvero Johannes Gutenberg, inventore della stampa a
caratteri mobili, a cui è dedicato il museo omonimo che conserva la ricostruzione
della sua prima stamperia e la nota Bibbia detta delle 42 righe e stampata in sole
180 copie.
L'OKTOBERFEST DI MONACO
Tra la fine di settembre e l'inizio di
ottobre ha luogo a Monaco una delle feste più importanti e famose
d'Europa, l'Oktoberfest. La festa dura due settimane e coinvolge tutta la
città. L'origine dell'Oktoberfest risale al 1810 e precisamente alle
nozze tra il principe ereditario Ludovico di Baviera e la principessa sassone
Teresa. Il carattere della festa, in origine arcadico e pastorale, è
andato via via modificandosi: oggi è una vera e propria fiera con
numerosissimi spettacoli e attrazioni di ogni genere. La nota tipica e dominante
è data dalla birra; le grandi birrerie di Monaco allestiscono enormi
capannoni all'interno dei quali si può mangiare e bere ai tavoli e
ascoltare la musica delle orchestre e delle bande, presenti quasi ovunque. La
quantità minima di birra da consumare è un litro, servita sempre
alla spina nel tipico boccale. Le varietà, numerosissime ai tempi in cui
la birra era prodotta artigianalmente, sono oggi ridotte e legate alla
quantità di luppolo che viene miscelato, quindi all'aroma amaro
più o meno accentuato e alla qualità dell'acqua. Le più
famose birre bavaresi sono la Löwenbräu, la Spatenbräu, la
Paulaner e la Augustiner, rinomate a livello mondiale. L'Oktoberfest,
benché sia oggi soprattutto un'attrazione turistica, che richiama
visitatori da tutta l'Europa, conserva tuttavia intatti alcuni degli aspetti
più tipici della tradizione germanica.
PICCOLO LESSICO
Deutschland
Significa: Paese del
popolo (
Deutsch deriva dall'antico tedesco
diot e significa
"popolo"). Il termine appare per la prima volta nel
Kaiserkronik, un componimento poetico del 1150. Il nome originario dello
Stato era Germania (Paese dei Germani), termine introdotto dai Romani per
indicare la sponda sinistra del Reno.
Faust
Alchimista,
astrologo, mago tedesco (n. Knittlingen 1480 circa). La figura divenne
leggendaria in seguito alle fantasiose biografie narrate da vari autori. La
prima versione della leggenda di Faust fu pubblicata nel 1587 dal libraio Johann
Spiess a Francoforte. Nel libro, anonimo, Faust, desideroso di piaceri e di
potere, vende l'anima al diavolo per poter vivere avventure e per poter ottenere
poteri magici. Il primo dramma su Faust apparve in Inghilterra nel 1592 con
The Tragical History of Doctor Faustus di Christopher Marlowe, ma fu in
Germania che la leggenda ebbe maggiore diffusione. L'opera più
significativa e famosa è il
Faust di Wolfgang Goethe che
ampliò la leggenda dandole una profonda dimensione umana e filosofica.
Qualche spunto del mito faustiano venne ripreso da Thomas Mann nel suo romanzo
Doctor Faustus (1947).
Konzern
Termine derivato del
latino medioevale
concernere: designa un raggruppamento di imprese
fondato su particolari relazioni di carattere finanziario. Le relazioni
consistono generalmente in provviste di fondi passati da un'impresa all'altra, o
in legami personali tra i dirigenti, o ancora in dirigenti comuni (stesso
presidente per più imprese, stessi membri nei consigli di
amministrazione). Corrisponde ai termini inglesi
group o
merger.
Krupp
Famiglia di industriali di Essen. Il
fondatore della casa Krupp fu Friedrich (Essen 1787-1826), che nel 1811
iniziò con scarso successo la lavorazione dall'acciaio fuso al crogiolo.
Suo figlio Alfred (Essen 1812-87) fabbricò nel 1847 un cannone che
segnò l'inizio di un nuovo ramo di produzione che avrebbe reso le
industrie Krupp famose in tutto il mondo. Ad Alfred successe il figlio
Friedrich-Alfred (Essen 1854-1902) il quale continuò a sviluppare
l'impresa paterna trasformandola in un vasto gruppo di interessi. Le industrie
Krupp ebbero un grandioso incremento nei primi decenni del Novecento e
riuscirono ad avere il monopolio nazionale per la fabbricazione del materiale
bellico. A quest'epoca risale la costruzione del grande cannone Berta. Nel
periodo compreso tra le due guerre mondiali, le industrie Krupp dovettero
temporaneamente abbandonare la fabbricazione di armi, ma più tardi,
durante la dittatura di Hitler, quantità enormi di materiale bellico
furono fornite al III° Reich. Dopo l'armistizio il gruppo Krupp fu sciolto
e Alfred Felix (1907-67), che dal 1943 ne aveva assunto la direzione, fu
condannato (1948) a dodici anni di reclusione. Tuttavia, Felix scontò
solo tre anni di pena perché nel 1951 ricevette l'amnistia e, dal 1953
ritornò a gestire i rimanenti stabilimenti Krupp che gli furono
restituiti dagli Alleati.
Linea Oder-Neisse
Durante la
Conferenza di Potsdam (1945) venne decretato che il confine tra Germania e
Polonia fosse stabilito lungo la linea segnata dal fiume Oder e dal Neisse
inferiore. Il confine venne accettato dalla Germania dell'Est e solo
successivamente dalla Repubblica Federale Tedesca (Trattato di Varsavia,
1970).
Muro di Berlino
Dopo la seconda guerra mondiale, in
seguito alla Conferenza di Jalta, Berlino divenne sede della Commissione di
controllo alleata per la Germania. Le città e il territorio pertinente
vennero inizialmente divisi in quattro settori: sovietico, britannico, americano
e francese. Successivamente gli ultimi tre settori si unificarono, formando la
città di Berlino Ovest, nettamente divisa dal settore sovietico, Berlino
Est. In seguito ad attriti tra l'URSS e le potenze occidentali si ebbero blocchi
e restrizioni dei trasporti tra le due parti, cui gli alleati reagirono con
ponti aerei per il rifornimento della popolazione, soppressi nel maggio 1949.
Nell'agosto del 1961 le autorità comuniste, a causa dei continui
tentativi di fuga dal settore orientale a quello occidentale, decretarono la
costruzione di un muro tra le due zone, che sancì la divisione della
città sino al 1989, anno in cui venne abbattuto.
Repubblica di Weimar
Forma di Governo che resse la Germania
dal 1919 alla presa del potere di Adolf Hitler (1933). Venne così
denominata perché la Costituzione di tale Repubblica fu elaborata da
un'assemblea riunita nella città di Weimar (6-11 febbraio 1919),
preferita alla capitale poiché meno turbata dai disordini che
sconvolgevano il Paese in quel momento storico.
Ruhr
Fiume
(240 km) della Germania, nel Land Renania Settentrionale-Vesfalia. Nasce dal
versante settentrionale del Kahle Asten, scorre prevalentemente in direzione
occidentale e si immette da destra nel Reno. Il bacino della Ruhr è un
distretto carbo-siderurgico (6.200 kmq circa; con oltre 9.000.000 di abitanti)
che si estende nella Vesfalia meridionale sui bacini inferiori della Ruhr e
della Lippe, con un susseguirsi di centri industriali e residenziali quasi senza
soluzione di continuità. In questa regione si sono concentrate industrie
estrattive, siderurgiche, meccaniche, chimiche, alimentari, della birra, del
vetro. Centri principali Essen, Dortmund, Duisburg, Gelsenkirchen, Hagen,
Bochum.
Svizzera Sassone
Regione di confine tra la Germania
orientale e la Boemia, lungo le sponde dell'Elba. Per l'aspetto pittoresco dei
suoi altipiani, boschi e vallate, questa zona è stata chiamata
Svizzera.
Volkswagen
Termine tedesco: vettura popolare.
Indica la famosa industria tedesca di automobili, il cui nome completo è
Volkswagenwerk AG. La fabbrica fu creata a Wolfsburg nel 1938 per volere di
Adolf Hitler, che affidò a Ferdinand Porsche la progettazione di una
vettura popolare. Durante la seconda guerra mondiale gli stabilimenti vennero
destinati alla costruzione di automobili e automezzi ad uso delle forze armate
germaniche. Nel 1949 i Tedeschi, rientrati in possesso della fabbrica,
riorganizzarono e rinnovarono gli impianti, aumentando enormemente la produzione
nel giro di pochi anni. Oggi la Volkswagen è uno dei maggiori produttori
mondiali di auto.
PERSONAGGI CELEBRI
Konrad Adenauer
Uomo politico
tedesco (Colonia 1876-1967). Compì gli studi giuridici nelle
università di Friburgo, Monaco e Bonn; nel 1906 entrò a far parte
dell'amministrazione della sua città e nel 1917 fu eletto borgomastro di
Colonia. Dopo la caduta della Monarchia tedesca nel 1918, ebbe un ruolo
importante nella difficile vita della Repubblica di Weimar; occupò alte
cariche nella Dieta provinciale e nel Consiglio prussiano di Stato. Fu privato
di ogni incarico dal regime hitleriano e arrestato due volte dai nazisti, nel
1934 e nel 1944, sebbene senza gravi conseguenze. Dopo la sconfitta della
Germania nazista nel 1945, fu tra i fondatori dell'Unione democratico cristiana
(CDU), di cui nel 1947 divenne il leader. Nelle elezioni del 1949 l'Unione
democratico cristiana vinse di stretta misura sul Partito socialdemocratico
tedesco (SPD), ma, grazie ad una coalizione con i liberali, Adenauer fu eletto
cancelliere. Egli restò per molti anni la figura dominante della politica
tedesca; la sua autorità diminuì però con la fine della
guerra fredda. Sollecitato, anche dall'interno del partito, a lasciare la
direzione del Governo a un uomo più duttile nei rapporti con il blocco
orientale e con le grandi potenze occidentali, si dimise nell'autunno del 1963
dalla carica di cancelliere.
Johannes Sebastian Bach
Musicista
tedesco (Heiseinach 1685 - Lipsia 1750). Famoso organista, venne chiamato dai
principi tedeschi come maestro di cappella. Perfezionatore dello stile polifonico,
la musica era per lui espressione del suo sentimento religioso. Famosi i suoi
concerti Brandeburghesi (caratterizzati dall'alternarsi delle parti orchestrali
a quelle soliste) e le musiche da caffè che eseguì in uno dei locali
di Lipsia, il Caffé Zimmermann, tra il 1729-37 e il 1739-41.
Ritratto di Johann Sebastian Bach
Ludwig van Beethoven
Musicista tedesco (Bonn 1770 - Vienna 1827).
Il suo primo concerto lo tenne a Colonia a soli 9 anni, a 12 anni era già compositore.
Nel 1792 si trasferì a Vienna, dove trascorse quasi tutta la sua angosciosa vita.
Qui fu allievo di Haydn e Salieri. Nel 1795 accusò i primi problemi all'udito,
nonostante ciò tra il 1796-98 fu concertista a Norimberga, Dresda, Praga e Berlino.
L'aggravarsi della malattia nei primi dell'Ottocento lo fece sprofondare in un profondo
isolamento acuito anche dal rifiuto della sua proposta di matrimonio alla contessina
G. Giucciardi. Nel 1811 incontrò a Teplitz il famoso poeta J.W. Goethe. Quattro anni
dopo diede il suo ultimo concerto pubblico, poiché nel 1818 divenne completamente sordo.
Maggior esponente del Romanticismo musicale rinnovò la sonata, il quartetto e la sinfonia.
Famosi sono le nove
Sinfonie, la
Messa solenne, il
Fidelio e il
Prometeo.
Ritratto di Ludwig van Beethoven
Willy Brandt
Pseudonimo di
Herbert Frahm. Uomo politico tedesco (Lubecca 1913 - Bonn 1992).
Giornalista, aderente alla SPD (Partito socialdemocratico tedesco), perseguitato
politico durante il Nazismo, riparò in Norvegia e poi in Svezia. Tornato
in patria dopo la guerra, fu eletto nel 1957 borgomastro di Berlino Ovest.
Leader della SPD, fu ministro degli Esteri nel Gabinetto Kiesinger durante la
grande coalizione tra socialdemocratici e democratico-cristiani (1966); in tale
veste avviò un cauto riavvicinamento ai Paesi comunisti dell'Est,
promuovendo scambi con l'URSS, la Romania e la Cecoslovacchia. Nel 1969 il
favorevole risultato elettorale permise a Brandt di formare un Governo di
piccola coalizione tra SPD e Partito liberale. Il nuovo cancelliere varò
un'intensa azione diplomatica nei confronti della Germania orientale e di tutta
l'Europa comunista, guidando la coalizione fra alterne vicende fino al maggio
1974, quando dovette cedere la cancelleria al suo successore Helmut Schmidt. Per
la sua opera di distensione gli fu conferito nel 1971 il premio Nobel per la
pace. Eletto nel 1976 presidente dell'Internazionale socialista, nel 1979
divenne membro del Parlamento europeo.
Albert Einstein
Scienziato tedesco naturalizzato statunitense (Ulm 1879 - Princeton 1955), è
noto per la sua teoria sulla relatività grazie alla quale nel 1921 ricevette il Premio
Nobel per la fisica. Poiché la sua famiglia era di origine ebraica egli dovette
subire le persecuzioni razziali da parte dei nazisti.
Nonostante fosse direttore dell'Istituto Kaiser Wilhelm di Berlino, nel 1933 fu
costretto dal regime hitleriano a lasciare la Germania. Si trasferì quindi negli
Stati Uniti, dove insegnò presso l'Università di Princeton fino alla sua morte.
Johann Wolfgang Goethe
Considerato il più grande poeta tedesco (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar
1832), seguì inizialmente gli studi giuridici, poi con la pubblicazione delle
sue prime opere,
Goetz von Berlichingen (1773) e i
Dolori del giovane Werther
(1774), cominciò la notorietà come scrittore. Gli scritti iniziali appartengono
al periodo dello Sturm und Drang, un esempio sono anche gli inni
Il Viandante,
Ganimede,
Prometo. Nel 1775 viene chiamato alla corte del granduca
di Weimar: è qui che inizia la seconda produzione caratterizzata da una maggior
tranquillità. Sono di questo periodo le opere
Ifigenia in Tauride (1778),
Egmont (1788),
Torquato Tasso (1780),
Gli anni di noviziato di
Wilhelm Meister (1795),
Le affinità elettive (1809) e il
Faust
opera teatrale alla quale lavorò fino alla morte. Interessanti anche i suoi scritti
di natura scientifica (
Teoria dei colori e
Metamorfosi delle piante) e
quelli autobiografici (
Viaggio in Italia, 1828).
Adolf Hitler
Uomo
politico tedesco (Braunau, Austria 1889 - Berlino 1945). Figlio di un piccolo
funzionario asburgico, trascorse l'infanzia nel villaggio austriaco di Braunau.
Soggiogato dal padre, duro e autoritario, e da lui contrastato nelle sue
aspirazioni artistiche, si orientò, suo malgrado, verso gli studi
tecnici, abbandonandoli nel 1905, due anni dopo la morte del padre. Nel 1907
morì anche la madre e Hitler, che già s'era trasferito a Spittel,
immergendosi nella lettura delle opere di Nietzsche e nell'ascolto della musica
di Wagner, si stabilì a Vienna. Non essendo riuscito a ottenere
l'ammissione all'accademia di belle arti, condusse per alcuni anni una vita di
stenti. Deluso nelle sue aspirazioni artistiche, privo di mezzi di sussistenza,
dominato dai propri sogni di grandezza e sprezzante di ogni forma di lavoro e di
ogni manifestazione di mediocrità, cominciò ad appassionarsi di
politica, orientandosi verso concezioni pangermaniste, antiegualitariste e
antisemitiche. Trasferitosi a Monaco nel 1913 per sottrarsi all'obbligo di leva,
allo scoppio della guerra, nel 1914, si arruolò come volontario,
ottenendo il grado di caporale e la croce di ferro. Al termine del conflitto
ritornò a Monaco dove, nel gennaio del 1919, era stato fondato il Partito
degli operai tedeschi (Deutsche Arbeiter Partei), uno dei tanti piccoli
movimenti di quel periodo basati sull'ideologia diffusa dal pangermanismo e su
idee nazionalistiche. Hitler entrò a farvi parte in settembre e,
benché non vi assumesse alcuna carica ufficiale, ne divenne presto uno
degli uomini di punta, grazie alle sue capacità oratorie e ai suoi legami
con gli ambienti militari bavaresi, che consentirono al partito di ottenere
anche aiuti finanziari. La sua tecnica oratoria si fondava
sull'esasperazione delle contraddizioni e delle paure del tedesco medio,
soprattutto nei confronti dell'ebraismo, rifiutandosi di accettare la
discussione e il dibattito. Nel marzo 1920, il Partito, che allora contava
cinquemila iscritti, assunse il nome di Partito nazionalista degli operai
(Nationalsozialistische Deutsche Arbeiter Partei - SND). Accentuò il
proprio carattere antisemita, anticomunista e antiparlamentare, sostenuto dai
resti del vecchio Alldeutsche Verband e da altre società patriottiche.
Cardini del suo programma erano la protesta contro il Trattato di pace del 1919,
l'esasperato pangermanismo, nazionalista e antisemita, e un vago
anticapitalismo. Approfittando delle drammatiche condizioni del dopoguerra
tedesco e valendosi della travolgente oratoria di Hitler, il Partito ebbe una
notevole espansione, soprattutto tra gli ex combattenti e i piccolo-borghesi, e
si diede un'organizzazione armata, la Sturmabteilung (SA). Approfittando della
situazione creata dall'occupazione francese della Ruhr, nel novembre del 1923,
il Partito, del quale nel frattempo Hitler aveva assunto i pieni poteri,
tentò un Putsch a Monaco, con la complicità delle forze
reazionarie bavaresi del generale Erich Ludendorff. Una sparatoria mise in fuga
gli insorti, venne decretato lo scioglimento del Partito e Hitler fu processato
e condannato a cinque anni di reclusione, ottenendo poi un condono. Nel carcere
di Laudsberg, dettò al compagno di cella, Rudolf Hess, il primo volume
della sua autobiografia,
Mein Kampf (La mia battaglia), in cui esponeva
la dottrina della superiorità della razza ariana e gettava le basi
teoriche del movimento che dieci anni più tardi avrebbe rovesciato la
Repubblica di Weimar. Nel 1925 procedette alla riorganizzazione del Partito,
abbandonando gli infruttuosi metodi dell'insurrezione violenta e adottando
quelli legalitari della conquista politica del potere, guadagnando adesioni
grazie a un programma che si appellava contemporaneamente all'idea nazionalista
e a quella socialista. Secondo la concezione di Hitler, "nazionalismo"
significava l'unione di tutti i Tedeschi in una grande Germania e l'espulsione
da questo nuovo Reich di tutti gli elementi estranei, innanzi tutto degli Ebrei,
mentre "socialismo" era "l'abolizione dei redditi non prodotti da
lavoro" e "l'abolizione della schiavitù dell'interesse",
uno Stato corporativo, simile a quello teorizzato dal Fascismo italiano, e
un'organizzazione statale dell'intera vita sociale ed economica per accrescere
la potenza dello Stato. Con questo programma, soprattutto dopo la crisi
economica del 1929, Hitler riuscì ad assicurarsi, da un lato, l'adesione
dei latifondisti, degli alti ufficiali e dei grandi industriali e finanzieri,
dall'altro, quello delle classi impoverite dalla crisi economica, la cui
adesione consentì al movimento nazista di diventare un partito di massa.
Nelle elezioni politiche del settembre 1930, il partito hitleriano ottenne oltre
sei milioni di voti e 107 seggi, affermandosi come il secondo partito tedesco
(nel 1928 era riuscito a ottenere ottocentomila voti). Nel 1932, Hitler raccolse
tredici milioni e mezzo di voti nelle elezioni presidenziali, contro i poco
più di diciannove milioni del vecchio Paul Hindenburg che venne rieletto
presidente (lo era già stato dal 1925). Nel corso del 1931-32 il numero
degli iscritti al Partito nazista raddoppiò, raggiungendo rapidamente i
novecentomila tesserati, ottenendo considerevoli successi elettorali nelle Diete
dei vari stati, soprattutto in Prussia. Mentre il terrorismo delle SA dominava
la piazza, i gruppi politici di destra - militari, industriali, finanzieri e
grandi latifondisti - si contendevano il Governo, convinti di poter utilizzare i
nazisti ai propri fini. Al cancelliere Heinrich Brüning, che aveva cercato
invano di sconfiggere i nazisti sul loro stesso terreno, facendo professione di
acceso nazionalismo e svolgendo una politica autoritaria, nel giugno 1932
succedette il cattolico di destra Franz von Papen, con il tacito accordo dei
nazisti, divenuti il maggiore partito del Reichstag. Le nuove elezioni del
novembre 1932 videro un parziale regresso dei nazisti che perdettero due milioni
di voti e 34 seggi. In dicembre divenne cancelliere K. von Schleicher, ma i
febbrili intrighi di von Papen per ritornare al potere, portarono Hitler ad
assumere la cancelleria il 30 gennaio 1933. Nel suo Gabinetto egli incluse solo
tre nazisti su dodici ministri, tra cui figurava von Papen come vicecancelliere,
ed era su di lui che facevano assegnamento gli uomini della destra conservatrice
per sbarazzarsi al momento opportuno dell'"isterico" Hitler privo,
oltretutto, di qualsiasi esperienza di Governo. Essi avevano sbagliato i propri
calcoli e Hitler non solo non si fece mettere fuori combattimento da von Papen,
ma non tardò a impadronirsi interamente del potere. Le nuove elezioni
politiche erano state fissate per il marzo 1933, ma il 27 febbraio l'edificio
del Reichstag prese fuoco e venne arrestato uno squilibrato olandese che vi si
trovava. Hermann Göring, ministro nazista senza portafoglio, affermò
che esistevano prove di una responsabilità comunista e procedette ad
arrestare i capi del Partito comunista. Le elezioni si svolsero in un clima di
terrorismo e di sanguinose violenze naziste ai danni degli oppositori.
Nonostante le intimidazioni, il Partito hitleriano non riuscì ad ottenere
che il 44% dei voti, ma furono sufficienti per consentire al nuovo Reichstag di
concedere poteri dittatoriali a Hitler per un periodo di quattro anni. La
definitiva conquista del potere fu compiuta con l'abolizione di tutti i partiti
d'opposizione. Nell'ottobre successivo, la Germania abbandonò la Lega
delle Nazioni e la Conferenza per il disarmo. Per il mese successivo fu indetto
un referendum e il 96,3% dell'elettorato diede il proprio assenso alla politica
hitleriana. Nell'agosto 1934 morì il presidente delle Repubblica
Hindenburg, e Hitler si rifiutò di succedergli. In quanto Führer e
cancelliere del Reich, egli assunse ugualmente i poteri presidenziali, compreso
il comando supremo delle forze armate, ottenendo il consenso del 99% dei
Tedeschi con un nuovo referendum. La prima e più grave minaccia a Hitler
e ai suoi più stretti collaboratori venne dall'interno dello stesso
Partito nazista. Infatti, tra coloro che erano confluiti nel Partito negli anni
precedenti la sua conquista del potere, figuravano uomini come Ernst Röhm
che aveva comandato le prime truppe d'assalto naziste, le SA, nonché
cattolici di destra legati a von Papen, militari conservatori, capeggiati da von
Schleicher e social-populisti, raggruppati intorno a Gregor Strasser. Giunto al
potere, Hitler, affiancato da Göring, trovò sempre più
difficile soddisfare contemporaneamente le esigenze delle due "anime"
del nazionalsocialismo e apparvero sempre più intollerabili le richieste
che venivano dagli uomini delle SA e dall'ala socialisteggiante del partito, che
chiedevano di far seguire alla "rivoluzione nazionalista" la
"rivoluzione socialista". Hitler si limitò dapprima ad
ammonirli, poi minacciò che avrebbe "soffocato qualsiasi tentativo
di disturbare l'ordine esistente" e che avrebbe agito "spietatamente
contro la cosiddetta seconda rivoluzione", infine decise di liquidare i
fautori della "seconda rivoluzione", passando all'azione il 30 giugno
1934, nella famosa "notte dei lunghi coltelli". Lo strumento prescelto
per l'epurazione furono le SS (Schutzstaffel: guardie nere), la formazione
rivale delle SA, e gli uomini della Gestapo (Geheime Staatspolizei), la polizia
segreta di Stato costituita da Göring nel 1933. Si trattava di due
organizzazioni altamente disciplinate, costituite da giovani che obbedivano agli
ordini di Hitler senza discuterli, considerando legge ogni parola del
Führer. Alle due del mattino del 30 giugno 1934, Hitler insieme con
Göbbels e con due fedeli esecutori, partì da Bonn in aereo. Due ore
dopo atterrava a Monaco dov'era atteso da quattro auto cariche di uomini delle
SS, che partirono per Wiessee dove Röhm, Heines e altri esponenti delle SA,
sorpresi nel sonno, vennero arrestati e uccisi. Ritornato a Monaco, Hitler
promulgò decreti per riorganizzare le SA e ripartì per Berlino,
dove erano entrati in azione distaccamenti delle SS e dell'esercito: Klausener,
capo del Partito cattolico renano, venne ucciso mentre lavorava alla sua
scrivania e la stessa sorte subirono due collaboratori di von Papen, Strasser e
il generale Schleicher, mentre molti capi delle SA vennero trucidati o arrestati
e sottoposti a processi sommari, conclusisi con la condanna a morte. A partire
da allora, il potere di Hitler poggiò interamente sulle SS e
sull'esercito. Nel frattempo venne introdotta la coscrizione obbligatoria,
violando il Trattato di Versailles. La rinascita economica del Paese venne
affidata al riarmo e le posizioni chiave monopolizzate da un gruppo ristretto,
comprendente Göring, Göbbels e Himmler. Venne adottata una politica
estera che consentì a Hitler di liberarsi di molti dei gravami imposti
dal Trattato di pace e di iniziare un'aggressiva politica espansionistica che
ebbe come primo bersaglio l'Austria. L'assorbimento dell'Austria nella Germania
(Anschluss) era un obiettivo che Hitler si era proposto sin dalle prime pagine
del
Mein Kampf e rientrava nella sua idea dello spazio vitale
(Lebenstraum) tedesco, oltre che nell'idea del Grande Reich, comprendente tutti
i Tedeschi d'Europa. Esso rientrava inoltre nella personale ambizione di Hitler
di inglobare il Paese natale, così che l'Austria divenne la prima tappa
del suo programma di conquiste. Fallito un primo tentativo nel 1934, per
l'opposizione dell'Italia mussoliniana, nel marzo 1938 venne pronunciata
l'Anschluss e l'Austria fu ridotta a una provincia del Reich. Come seconda tappa
del suo disegno pangermanista, nel settembre 1938 Hitler attaccò la
Cecoslovacchia, approfittando della debolezza franco-inglese. Concluso un patto
di non-aggressione con l'Unione Sovietica, il 1° settembre 1939
sferrò l'attacco alla Polonia, sapendo di scatenare una nuova guerra
europea. La prima fase del conflitto vide la rapida conquista della Polonia,
conclusasi entro un mese, mentre l'azione di Hitler verso Francia e Inghilterra
assunse in un primo tempo l'aspetto di una proposta di pace. Si trattò di
una mossa strategica, dovuta soprattutto a ragioni di propaganda interna e per
creare un alibi al regime per i sacrifici che la guerra avrebbe richiesto alla
popolazione. Inoltre, per accrescere la popolarità del Führer, l'8
novembre 1939 venne inscenato un attentato: un'esplosione distrusse una birreria
di Monaco pochi minuti dopo che Hitler si era allontanato dal locale. Dopo sei
mesi d'attesa, nell'aprile del 1940, i Tedeschi occuparono la Danimarca e la
Norvegia. La marcia trionfale delle armate tedesche in Europa portò nel
giro di pochi mesi all'occupazione del Belgio, Olanda, Francia, Jugoslavia,
Grecia, rendendo Hitler padrone assoluto dell'Europa. I territori conquistati
vennero trattati come colonie di sfruttamento e ad essi venne estesa la politica
di sterminio degli Ebrei già intrapresa in Germania. L'entrata in guerra
della Russia e degli Stati Uniti fu fatale alla Germania. Ostinato a negare
l'evidenza della disfatta, il 28 aprile 1945 Hitler ordinò un'ultima
disperata difesa della Cancelleria berlinese, dove una settimana prima egli
aveva festeggiato il suo 56° compleanno. Poiché il palazzo della
Cancelleria era stato gravemente danneggiato da un bombardamento russo, egli si
rifugiò in un bunker di cemento armato scavato nel giardino dove il 30
aprile, mentre le truppe russe erano ormai a pochi isolati di distanza, si
suicidò insieme con Eva Braun, che aveva sposato poche ore prima. Per suo
ordine, i loro corpi vennero bruciati.
Un’immagine di Adolf Hitler
Adolf Hitler
Erich Honecker
Uomo
politico tedesco (Neunkirchen, Saar 1912 - Santiago del Cile 1994). Terzo dei
sei figli di un minatore, a soli dieci anni entrò nell'organizzazione
comunista dei pionieri, a quattordici nel movimento giovanile del Partito (KDP),
dedicandosi poi interamente all'attività politica e sindacale, dopo aver
lavorato qualche tempo come muratore. Salito al potere Adolf Hitler, si
dedicò all'attività clandestina. Arrestato nel 1935 e condannato a
dieci anni di carcere, ritornò in libertà solo alla fine della
guerra. Nel 1945-46 ebbe di nuovo un ruolo di primo piano nell'organizzazione
giovanile della Germania Est, di cui fu presidente sino al 1955. Membro del
Comitato centrale del Partito dal 1946, a partire dal 1956, dopo un soggiorno di
indottrinamento di un anno in Unione Sovietica, iniziò una rapidissima
ascesa al vertice del Partito, entrando a far parte nel 1958 del Politburo,
emergendo presto come il più sicuro candidato alla successione di Walter
Ulbricht e segnalandosi come massimo esponente della linea dura, in
contrapposizione al più flessibile Willy Stoph, capo del Governo. La sua
nomina a primo segretario del SED (Partito socialista unitario), al posto di
Ulbricht, venne ratificata nel maggio 1971 e, contemporaneamente, egli assunse
la presidenza del Consiglio di difesa nazionale, massima carica dello Stato. Nel
1976 diventò segretario generale del SED e nello stesso anno fu eletto
presidente della Repubblica, carica che detenne fino al 1989, quando fu
esautorato ed esiliò in Unione Sovietica. Venne processato nella Germania
riunificata per abuso di potere.
Helmut Kohl
Uomo politico
tedesco (n. Ludwigshafen 1930). Orientatosi giovanissimo verso l'attività
politica, a diciassette anni fu tra i fondatori dell'organizzazione giovanile
del Partito democratico cristiano (CDU) nella propria città natale. Nel
1959 venne eletto deputato al Landtag di Magonza, diventando capogruppo della
CDU locale nel 1963. Entrato a far parte nel 1965 della direzione nazionale del
partito, l'anno seguente assunse la presidenza della CDU della Renania
Palatinato e nel 1969 divenne primo ministro regionale, riuscendo a far
conquistare al suo partito la maggioranza assoluta al Parlamento di Magonza nel
marzo 1971. Nel giugno 1973, venne eletto presidente della CDU. Nel 1974 pose la
sua candidatura a cancelliere, venendo però sconfitto dal
socialdemocratico H. Schmidt. Divenuto leader dell'opposizione, vide declinare
il prestigio del suo partito, alla cui presidenza venne riconfermato nel 1981.
Nel 1982 in seguito alla crisi della coalizione liberal-socialdemocratica, fu
nominato cancelliere e formò un Governo con i liberali. Riconfermato alle
elezioni del 1983, fu a capo della Germania occidentale per l'intero decennio
degli anni Ottanta. Nel 1990 fu il principale protagonista della riunificazione
delle due Germanie. Conservò la carica di cancelliere anche dopo le
elezioni del 1990 (le prime della Germania unita) e quelle del 1994. Kohl chiuse
la sua lunga carriera politica con una clamorosa sconfitta alle elezioni
politiche del 1998, che registrarono la vittoria del Partito socialdemocratico
di Gerhard Schröder. Tenendo fede alla promessa fatta in periodo
preelettorale, Kohl lasciò non solo la cancelleria ma anche la guida
della CDU.
Il cancelliere tedesco Helmut Kohl
Thomas Mann
Scrittore tedesco (Lubecca 1875 - Zurigo
1955). Nacque a Lubecca da una famiglia della borghesia mercantile. Fu uno dei
massimi rappresentanti del Decadentismo, che egli seppe magistralmente
descrivere e analizzare in molte sue opere. Nel primo grande romanzo,
I
Buddenbrook (1901), mostrò la decadenza degli ideali borghesi di
solido benessere, i quali si sfaldano di fronte alle seduzioni di una irrequieta
sensibilità artistica e sentimentale, qual è quella dell'ultimo
giovane rampollo della famiglia. Artisti e letterati sono anche i protagonisti
di
Tristano (1903), di
Tonio Kröger (1904), di
Morte a
Venezia (1913) e della novella
Disordine e dolore precoce (1926),
racconti nei quali l'intellettualismo lucido dello scrittore si adegua sempre
alla maestria dello stile; intellettualismo, acume dello stile e finissima
psicologia compongono ancora l'atmosfera morbosa e tragica del romanzo
La
montagna incantata (1924), che si svolge in un sanatorio di montagna, come
pure del ciclo biblico
Giuseppe e i suoi fratelli (1933-43) o del
Doctor Faustus (1947). In quest'ultimo tutte le virtù
critiche e narrative dello scrittore si assommano per dare della figura del
protagonista, il musicista Leverkuhn, quasi un simbolo della perenne lotta con
il demoniaco e con il musicale che è, secondo l'autore, al centro
dell'anima germanica. Narrazioni a sfondo ironico sono invece
Carlotta a
Weimar (1939) e
L'Eletto (1951). Il gusto della parodia si ritrova
anche nell'ultimo romanzo,
Confessioni del cavaliere d'industria Felix
Krull, rimasto incompiuto. Nel 1929 ricevette il premio Nobel. Privato della
cittadinanza tedesca (1936), si trasferì (1938) negli Stati Uniti
d'America. Nel 1949 tanto la Germania occidentale quanto quella orientale gli
conferirono il premio Goethe.
Karl Marx
Filosofo e
economista tedesco (Treviri 1818 - Londra 1883). Nacque da una famiglia borghese
e si laureò a Jena nel 1841 in Filosofia. Nel 1842 assunse la direzione
della "Gazzetta Renana", un giornale di stampo democratico-radicale. A
Parigi, dove si trasferì dopo la soppressione del giornale nel 1844,
strinse amicizia con Friedrich Engels, che divenne in seguito suo stretto
collaboratore. Del soggiorno parigino sono le opere
Manoscritti
economico-filosofici del 1844 e, in collaborazione con Engels,
La sacra
famiglia e
L'ideologia tedesca. In queste opere Marx elaborò
una teoria materialistica della storia secondo la quale ciò che muove la
storia non è l'ideologia, ma l'azione e la rivoluzione. Espulso dalla
Francia nel 1854, si stabilì a Bruxelles, dedicandosi con Engels alla
stesura del celebre
Manifesto del Partito comunista, pubblicato per la
prima volta anonimo a Londra nel 1848. Il Manifesto era un appello ai proletari
di tutto il mondo affinché si riunissero per lottare attraverso una
rivoluzione contro l'ordinamento sociale esistente che li opprimeva e li
sfruttava. Negli anni 1848-49, durante le rivoluzioni che investirono quasi
tutta l'Europa, Marx svolse un'intensa attività politica, fino a quando
fu di nuovo costretto a emigrare. Nel 1849 si stabilì a Londra e qui
collaborò con giornali, scrisse saggi (
Per la critica dell'economia
politica, 1859) e soprattutto mantenne attiva la sua partecipazione alla
vita politica e sociale. Riuscì infatti ad organizzare il movimento
operaio europeo fino ad arrivare alla fondazione, nel 1864, dell'Internazionale
dei lavoratori (nota come Iª Internazionale). Di quegli anni è la
fondamentale opera
Il capitale il cui primo libro fu pubblicato nel 1867,
mentre il secondo e il terzo uscirono postumi. In seno all'Internazionale
condusse una lotta ideologica contro l'attività secessionista di Bakunin
con cui ruppe definitivamente nel 1872.
Ritratto di Karl Marx
Richard Wagner
Compositore, teorico e direttore d'orchestra tedesco (Lipsia 1813 - Venezia 1883).
Genio del Romanticismo musicale, studiò musica da autodidatta. Dal 1837 fu direttore
d'orchestra a Riga. Negli anni successivi abitò a Londra e a Parigi. Nel 1849
partecipò all'insurrezione di Dresda; ricercato dalla polizia, si rifugiò in
Svizzera aiutato da Franz Liszt. Successivamente pubblicò scritti d'estetica e
studiò la filosofia di Schopenauer. A Parigi La rappresentazione del
Tannhäuser
suscitò un grande scandalo, da parte del compositore si schierò il poeta francese
Charles Baudelaire. Nel 1864 venne chiamato a Monaco da Luigi II di Baviera dove rimase
solo due anni. In seguito si ritirò sul lago dei Quattro cantoni. Nel 1869 conobbe il
filosofo Nietzsche. Dal 1872 si trasferì a Bayreuth dove venne costruito un teatro in
suo onore. Le sue maggiori opere sono
Rienzi (1842),
L'Olandese volante (1843),
Tannhäuser (1845),
Lohengrin (1850),
Tristano e Isotta (1865),
la tetralogia dell'
Anello del Nibelungo (1869-1876), il
Parsifal (1882).
Tra le composizioni musicali l'
Idillio di Sigfrido, oltre a 10 ouverture, una
sinfonia e musica da camera.
Ferdinand von Zeppelin
Ingegnere tedesco (Costanza 1838 - Charlottenburg,
Berlino 1917). Ideò e costruì il dirigibile rigido a cui diede il suo nome, che
si elevò in volo il 2 luglio del 1900. In seguito aprì una fabbrica di dirigibili
attiva durante la prima guerra mondiale.
ALTRI CENTRI
Aquisgrana
(247.700 ab.).
Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia. Produce
lino, lana e prodotti siderurgici. Ha ricche miniere di ferro, zinco e carbon
fossile. Centro industriale e ferroviario, oggi è prosperosissima. Vi fu
sepolto Carlo Magno, rinvenuto su un trono di pietra con scettro e corona,
quando Ottone III ne violò la tomba; visione che provocò la fuga
di Ottone stesso. Ma Federico Barbarossa fu anni dopo meno impressionabile, e si
appropriò di trono, corona e scettro, riponendo le ossa in un'urna.
Trentuno imperatori ricevettero l'imposizione della Corona su quel trono funebre
del primo grande monarca medioevale. È incerto se Carlo Magno fosse nato
ad Aquisgrana; certo la predilesse. Le sue sorgenti calde e solfuree sono meta
di molti stranieri, e presso di esse appunto Carlo Magno fece costruire il suo
palazzo. Nel 1668 e nel 1784, furono firmati ad Aquisgrana due importanti
trattati. Nel 1818 vi si svolse un Congresso tra le potenze che avevano vinto
Napoleone. La città conserva edifici storici di valore tra i quali: il Duomo,
voluto da Carlo Magno prima dell'800, la Cappella Palatina posta al suo interno
(secc. VIII-IX) e il palazzo municipale in stile gotico, sorto
sull'area dell'antica reggia carolingia.
Augusta
(259.200
ab.). Città della Germania, in Baviera, posta sul fiume Lech. La
città, ora sede vescovile, è dotata di notevoli monumenti, fra i
quali le famose vetrate della cattedrale, l'arsenale, il municipio, l'ospedale.
La produzione industriale è sviluppata nei settori tessile, meccanico,
aeronautico, chimico e di precisione. Fondata da Augusto nel 15 a.C., e devastata
dagli Unni, poi possedimento degli Alamanni, indi dei Franchi, entrò a
far parte dei ducati di Svevia e Baviera. Nel 1316 divenne città libera dell'impero.
Fu un centro d'affari importantissimo, sede delle banche dei Fugger e dei Welser.
La città ebbe un ruolo fondamentale anche in campo religioso: il trattato
firmato qui nel 1555 stabiliva una sorta di libertà di culto, poiché i territori
potevano seguire il credo dei principi che li governavano. Dopo la seconda guerra
mondiale si sviluppò, accanto alla tradizionale industria tessile, quella
meccanica per la produzione di macchinari pesanti, di precisione e di costruzioni
aeronautiche, oltre all'industria dell'informatica.
Bamberga
(70.000
ab.). Città della Germania, nella Baviera, alla confluenza dei fiumi Regnitz e Reno.
Importanti industrie tessili, elettrotecniche, alimentari, meccaniche e
dell'abbigliamento. Nel 997 l'abitato fu dato in dono per le nozze all'imperatore
Enrico II e alla moglie S. Cunegonda. Preda di Slavi e Franchi, nel 1007, dopo la
costruzione del duomo, divenne sede vescovile. In seguito fu importante centro
culturale e artistico: nel 1460-61 venne pubblicato qui il primo libro a stampa
illustrato e nei secoli Seicento e Settecento furono innalzati numerosi edifici
in stile barocco. Tra questi degni di nota sono l'antico municipio completamente
restaurato a metà del Settecento e la Neue Residenz, simbolo del potere ecclesiastico
e della famiglia degli Schönborn. Il monumento alla cristianità fatto costruire
da Enrico II, dove riposa accanto alla moglie, è invece in stile romanico con influssi
gotici. La città è nota anche per la Rauchbier, la birra affumicata.
Bayreuth
(74.800 ab.). Città della Germania, nella Baviera, sul Meno.
Industrie della carta, della birra e tessili. Nota per il suo passato austero,
ospita il famosissimo Festival wagneriano sin dal 1876. Tra gli edifici degni di
nota l'Altes Schloss (palazzo rinascimentale dei secoli Cinquecento e Seicento)
e il Neues Schloss residenza del margravio Friedrich che lo fece ricostruire nel 1753
dopo un terribile incendio; la casa abitata da Richard Wagner dal 1873, nel giardino
della quale si trova sepolto accanto alla moglie Cosima; il Festspielhaus,
teatro di fine Ottocento, il cui interno è simile a un teatro greco con cavea e
orchestra, dove ogni anno si celebra il Festival dedicato al celebre musicista;
il settecentesco Markgräflisches Opernhaus, voluto dalla moglie del margravio
e caratterizzato da splendide decorazioni interne.
Bochum
(388.900 ab.). Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia.
Posta nel bacino carbonifero della Ruhr, si trasformò, durante i processi
di industrializzazione del XIX sec., da modesto borgo agricolo in grande centro
minerario (dispone di 70 pozzi) e industriale. Possiede numerose acciaierie,
industrie meccaniche e automobilistiche (Opel), siderurgiche, chimiche e alimentari.
È sede dell'università della Ruhr e di parecchi istituti per l'istruzione
e la ricerca.
Chemnitz
(252.600 ab.). Città della Germania,
nella Sassonia. Fondata da Federico II nel XII sec., fu più volte
distrutta nel corso del XVII sec. La ricchezza mineraria della zona circostante
diede l'impulso allo sviluppo di industrie metallurgiche e meccaniche, nel corso
del XIX sec., accanto a quelle tradizionali per la produzione tessile (l'impianto
della prima grande filanda risale al 1788 mentre l'inizio della produzione di
macchine utensili è del 1811). Caratteristica la sua posizione geografica che ne
determinò lo sviluppo urbano; intorno ad essa si dipartono una serie di valli
disposte a raggiera che impedirono una compatta crescita dell'abitato. Se si
considerano anche queste valli densamente popolate, la città raggiunge gli
800.000 abitanti.
Legata al comunismo non solo per il fatto che qui ebbe i natali il cofondatore
del partito Fritz Heckert e perché nel 1953 il regime filosovietico l'aveva
dedicata a Karl Marx (fino al 1990, anno della caduta del muro di Berlino, era
infatti chiamata Karl-Marx-Stadt), ma anche perché il movimento operaio della città
fu sempre molto attivo e l'adesione al credo marxista fu molto alta persino
durante il regime nazista. La ricostruzione avvenuta dopo il secondo conflitto
mondiale l'ha profondamente cambiata, ben pochi sono rimasti infatti gli edifici
risalenti all'impostazione originaria (Siegertsches Haus, palazzo barocco della
prima metà del Settecento; la neogotica Petrikirche del 1885-88; l'Opernhaus
dei primi del Novecento). Degna di nota la Schlosskirche, la chiesa gotica del
monastero benedettino trasformato dopo la Riforma in castello.
Coblenza
(107.000 ab.). Città della Germania, nel Land
di Renania Palatinato, posta alla confluenza della Mosella col Reno. Importante
centro commerciale. È la romana
Confluentes, campo fortificato di
Druso (9 a.C.), così chiamata per la sua posizione geografica. Sede
degli arcivescovi di Treviri dal XII al XVIII sec., passò nel 1798 in mano ai
Francesi che la occuparono fino al Congresso di Vienna, quando infine divenne
territorio della Prussia. Gran parte della città (compreso il centro storico) è
frutto della ricostruzione avvenuta in seguito ai danni della seconda guerra
mondiale. È oggi un importante centro vinicolo. Tra i monumenti degni di
nota la statua equestre di Guglielmo I posta sull'angolo alla confluenza dei due
fiumi; belle anche le chiese di St. Kastor, la Florinskirche e la Liebfrauenkirche
(tutte di impianto romanico, XII sec.).
Colonia
(968.600 ab.).
Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, nella valle
del Reno. Posta in una posizione geografica favorevole alle comunicazioni;
Colonia, fondata ufficialmente nel 50 da veterani romani stabilitisi lungo il
confine imperiale segnato dal Reno, fu, fin dal Medioevo, un importante centro
commerciale. Proclamata da Carlo Magno sede arcivescovile, venne abbellita da
numerosi edifici in stile romanico che le fecero guadagnare l'appellattivo di
Roma del Nord. Conobbe una battuta di arresto nel suo sviluppo a causa del
predominio britannico e olandese nel ramo del commercio marittimo (XVI sec.).
Nel XIX sec. le imponenti infrastrutture resero possibile la sua trasformazione
in metropoli moderna. Il suo porto fluviale è uno dei maggiori della
Germania, mentre la vicina valle della Ruhr favorì lo sviluppo di industrie
di trasformazione: chimiche, metallurgiche e per la costruzione di autoveicoli e di macchinari.
Fiorente è pure la produzione di beni di consumo e l'attività
bancaria e assicurativa. Nota sin dal passato anche per la famigerata acqua di Colonia,
inventata da un italiano nel 1709 (all'inizio aveva effetto curativo contro i
colpi apoplettici e altre varie malattie, in seguito quando Napoleone invitò i
fabbricanti a svelare gli ingredienti della medicina, questi la trasformarono
in profumo). La città ospita la cattedrale risalente al XIII sec. (in
realtà ci son voluti ben 632 per completarlo, così iniziato nel 632 fu ultimato
solo nel 1880; all'interno sono custodite le reliquie dei Tre Re Magi),
l'università fondata nel 1388, numerose chiese gotiche molte delle quali
ricostruite dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale e alcuni resti
dell'originario insediamento romano (degno di nota è il Romisches Pratorium,
all'interno del quale furono proclamati imperatori Vitellio e Traiano).
Visita a Colonia
Visita a Colonia (english version)
Dortmund
(590.800 ab.). Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia,
posta nel bacino carbonifero della Ruhr. Centro di industrie siderurgiche,
meccaniche, elettrotecniche, chimiche, del vetro, della carta, alimentari.
Intenso è pure il commercio di prodotti agricoli e del bestiame. Corte
regia carolingia, si arricchì coi traffici tra Oriente e Occidente e
fece parte della Lega anseatica. Annessa alla Prussia nel 1815 e gravemente
danneggiata durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruita in chiave moderna,
tuttavia conserva alcune chiese monumentali del XII-XIV sec. (un esempio sono
la Reinholdikirche, in stile gotico; la Propsteikirche e la Petrikirche,
originariamente gotiche ma ricostruite in seguito al conflitto mondiale);
nuova è invece la Westfalenhalle, uno dei più colossali palazzi
dello sport d'Europa, capace di 23.000 posti.
Duisburg
(508.700 ab.). Città
della Germania, nella Renania Settentrionale-Vesftalia, alla confluenza del
fiume Ruhr con il Reno e alla sommità del canale Rhein-Herne. È
tra i più importanti porti fluviali del mondo, sbocco commerciale dei
prodotti del bacino minerario (carbone e ferro). Già nota all'epoca
merovingia, fece parte della Lega anseatica e passò al Brandeburgo nel
XVII sec. Fu duramente colpita nel corso della seconda guerra mondiale; resta
quindi poco del nucleo originario della città, anche se recentemente sono
state restaurate la Salvatorkirche in stile gotico e la chiesa dei Frati minori
risalente al XIII sec. Merita una visita il museo d'arte contempooranea
Wilhelm-Lehmbruck Museum.
Erfurt
(200.000 ab). Città
della Germania, capitale della Turingia (16.172 kmq; 2.373.157 ab.), sul fiume
Gera. Vi si è sviluppata l'industria meccanica pesante e di precisione,
vetraria, tessile, del tabacco, della concia e delle calzature. Di origine molto
antica (nel 782 il missionario Bonifacio fondò qui un vescovato), Erfurt raggiunse
il massimo splendore tra il XIV e il XV sec. quando fu membro della Lega
anseatica e grazie all'istituzione dell'università (1392), dove studiarono note
personalità, come ad esempio Lutero. Nel 1664 passò sotto il controllo di Magonza
e nel 1815 con il Congresso di Vienna fu incorporata alla Prussia. Risparmiata
dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la città conserva ancora gran parte
dell'aspetto medievale. Tra gli edifici più notevoli, figurano il duomo del
XIV sec., in stile gotico, la collegiata di San Severo (secc. XIII-XIV) posta su
un'altura detta collina della cattedrale, la chiesa del convento agostiniano,
caratterizzata da splendide vetrate, e la Kaufmannskirche, la chiesa dei commercianti,
edificata nel XI sec., rimaneggiata tra il 1291 e il 1368 e restaurata infine
nell'Ottocento. Degno di nota è anche il Krämerbrücke,
il ponte sul fiume Gera (inizialmente in legno, ma rifatto nel 1325 in pietra),
simile al Ponte Vecchio di Firenze, al lato del quale si trovano le casette dei
Krämer, i piccoli commercianti che qui stipavano la merce da vendere
ai passanti. La città fu meta di grandi artisti quali il musicista
Johann Sebastian Bach, e i poeti Goethe, Schiller, Wieland e Herder, inoltre si
incontrarono qui Napoleone e lo zar Alessandro I (1808), e nel 1970 Willy Brandt
(Cancelliere della RFT) e Willi Stoph (Cancelliere della RTD).
Essen
(585.500 ab.). Città
della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, nella valle della Ruhr.
Sorse intorno ad un castello dei Franchi nell'VIII sec. Decaduta con la guerra
dei Trent'anni, quando passò alla Prussia nel 1803 era un borgo agricolo
di 5.000 abitanti circa. Il suo colossale sviluppo è dovuto alla presenza
di giacimenti di carbone e all'instaurarsi dei grandi stabilimenti siderurgici e
metallurgici dei Krupp affiancati alle altre industrie: meccaniche, chimiche,
tessili, ecc. Subì gravi distruzioni durante l'ultimo conflitto mondiale.
Conserva notevoli edifici monumentali, tra cui una famosa abbazia, alcune chiese
la cui fondazione risale all'Alto Medioevo (come ad esempio St. Ludgerus di impianto
romanico ma con influssi gotici) e la villa dei Krupp fatta costruire nel 1872.
Degno di nota è anche il museo Folkwang, ricca collezione di opere
dell'Ottocento e del Novecento (si passa dai dipinti degli impressionisti
Manet e Renoir, al realismo di Courbet e Daumier, dai quadri di Matisse e
Gauguin a quelli di Monet e Cezanne, senza dimenticare Van Gogh, Kandinskij,
Picasso, Kirchner, Kokoschka, Klee, Mirò e Chagall; anche in campo scultureo
pregevoli sono le opere di Rodin, Marino Marini e Medardo Rosso).
Francoforte sul Meno
(643.700 ab.). Città della
Germania, nell'Assia (21.115 kmq; 6.089.428 ab.), nella piana a Sud-Est
della catena montuosa del Taunus, sulle due rive del Meno. Francoforte è
un grande centro commerciale e industriale, ed è sede di alcuni tra i
più potenti istituti finanziari del Paese. Importantissime sono le
industrie meccaniche, elettroniche, chimiche, tessili, alimentari,
farmaceutiche, editoriali e cantieristiche. Antichissimo stanziamento germanico
(i Franchi vi si stanziarono nel 794 circa), Francoforte visse sotto la
dominazione romana. Residenza di Carlo Magno, nel IX sec. divenne capitale
dell'Impero franco d'Oriente. Città imperiale libera dal 1212 al 1806
(qui venivano eletti e incoronati gli imperatori del Sacro Romano Impero),
il suo sviluppo economico risale al XIII sec., grazie alle sue fiere annuali
(già dal 1330 era sede di fiere che richiamavano numerosi visitatori da ogni
parte d'Europa). Accolse la Riforma nel 1530. Nel 1595 venne inaugurata la
sede della prima borsa, e famigerata fu la banca fondata da Mayer Amschel
Rotschild. Capitale di un principato napoleonico dal 1810 al 1815, tornò
ad essere città libera con la Restaurazione (1816), fino alla sua
annessione alla provincia prussiana dell'Assia-Nassau. Il secondo conflitto
mondiale la colpì duramente (tremendi furono i bombardamenti del 23 marzo 1944),
successivamente fu in lista per diventare capitale della Repubblica Federale,
ma non ci riuscì lasciando il posto a Bonn. Città natale di Goethe (che
vi nacque il 28 agosto 1749), è sede di una celebre università,
di vari istituti scientifici e culturali e di musei (uno dei più importanti è lo
Städelsches Kunstinstitut und Städtische Galerie e quello dedicato
alla storia del cinema). Fra i monumenti più importanti del passato
figurano il duomo, numerose chiese (Nikolaikirche, Leonhardskirche,
Liebfrauenkirche) per lo più di epoca gotica, la casa di Goethe e il
palazzo municipale del XV sec. (all'interno la Kaisersaal è decorata dai ritratti
dei 52 imperatori del Sacro Romano Impero eseguiti tra il 1842 e il 1853, dopo
l'ultima incoronazione). La piazza di Römerberg, che accoglie una
splendida fontana al centro rappresentante la giustizia (1610) ed è chiusa
da edifici caratterristici tra cui l'antico Rathaus, è considerata il cuore
della città sin dal passato: sede del mercato e delle fiere, era qui che
si tenevano le cerimonia d'incoronazione degli imperatori.
Francoforte è anche una città ultramoderna caratterizzata da enormi
grattacieli dove tuttavia si innestano ampie superfici verdi. Numerosi
e ben tenuti sono infatti alcuni parcfhi come ad esempio il Wallanlagen
(a forma di anello si estende per 5 km nalla zona del centro che costeggia
il fiume Meno), il Palmengarten (giardino botanico caratterizzato da una
fitta vegetazione tropicale, da un laghetto per barche a remi e da serre e
roseti), il Grüneburgpark (parco in stile inglese voluto dal banchiere
Meyer Amschel Rotschild), l'Holzhausenpark (grazioso parco con un piccolo
castello barocco circondato da uno stagno) e il giardino zoologico risalente al
1858, con più di 6000 specie di animali.
Francoforte: veduta dal Meno
Gera
(107.002 ab.). Città della Germania, nella Turingia, nel bacino
carbonifero del Vogtland. La produzione è molto varia: vi sono industrie
cotoniere, meccaniche, chimiche, farmaceutiche, vetrarie, della lavorazione
della carta, del tabacco, delle carni, della birra (nel XV sec. erano già
221 le birrerie con licenza) e ancora fabbriche per la grafica e gli
strumenti musicali. La città e la zona circostante sono specializzate
nella produzione tessile (filatura e tessitura della lana e della seta). Fu
feudo dell'abbazia di Quedlinburg (999) e poi residenza dei conti di Weida,
infine di quelli di Reuss dal 1244 al 1918. Conserva il castello, il municipio
(1573-76) e la chiesa della Trinità (XIV sec.).
Halle an der Saale
(239.400 ab.). Città della Germania, nella Sassonia-Anhalt posta
sulla destra della Saale. Lo sviluppo economico della città si basa sullo
sfruttamento delle ricchezze minerarie (industrie meccaniche accanto a quelle
alimentari) e alla sua favorevole posizione geografica che ne fa un centro
notevole per lo smistamento commerciale. Compare la prima volta nell'806 come
borgo fortificato al passaggio della Saale. Sulla città esercitarono la
loro sovranità gli arcivescovi di Magdeburgo finché la borghesia
ne affermò l'autonomia e portò Halle a far parte, nel XIII sec.,
della Lega anseatica. La Riforma, affermatavisi nel 1541, la rese libera;
devastata più volte nel corso della guerra dei Trent'anni, con la Pace di
Vestfalia (1648) passò al Brandeburgo. Dal 1807 al 1913 appartenne al
Regno di Vestfalia. Il 17 ottobre 1806 i Francesi della Grande Armata
napoleonica, comandati dal generale P.A. Dupont, sconfissero a Halle circa
25.000 prussiani agli ordini del principe del Württemberg. La città è legata
anche al nome del musicista Händel che nacque qui nel 1685. Tra i monumenti
principali: la cattedrale (XIV sec.); la chiesa di Nostra Signora (XVI sec.) in
stile tardo gotico; la chiesa di San Maurizio (secc. XIV-XV). Importanti il
palazzo comunale; il museo civico; l'Universität-und-Landesbibliotek
(fondata nel 1694) e la biblioteca dell'Accademia di Scienze Naturali (fondata
nel 1652).
Jena
(102.634 ab.). Città della Germania,
nella Turingia, sorge sul fiume Saale, affluente dell'Elba. Nota sin dal IX secolo,
acquistò prestigio nel Duecento per la produzione e il commercio di vino e
successivamente in seguito alla fondazione dell'università (1558). Qui insegnarono,
fra gli altri, Fichte, Schelling e Hegel e si incontrarono i romantici
Novalis, Tieck e Brentano. Oggi è un centro industriale molto attivo
soprattutto nella produzione di strumenti ottici (la prima officina fu aperta
da Carl Zeiss nel 1846 e nel 1880 fu inaugurata la fabbrica Jenaer Glaswerk nata
dalla collaborazione tra il fisico Ernst Abbe e il chimico Otto Schott) e di
precisione e nel settore farmaceutico. Degni di nota sono i monumenti
sopravvissuti o ricostruiti in seguito ai bombardamenti della seconda guerra
mondiale e cioè la chiesa gotica di San Michele (1390-1506) e il mercato
gotico-fiammingo. Stridente con il resto del paesaggio è il grattacielo di 26
piani alto 120 metri eretto durante la ricostruzione postbellica da parte della
DDR.
Karlsruhe
(281.300 ab.).
Città della Germania, nel Land di Baden-Württemberg, presso il
confine francese, vicino alla riva destra del Reno. È uno dei maggiori
porti fluviali del Paese, ed è punto nodale per le comunicazioni. La
città, fondata da Carlo Guglielmo nel XVIII sec., costituisce un
bell'esempio di urbanistica settecentesca; essa conserva l'originaria struttura
stellare con al centro il castello da dove si dipartono 32 strade. Terminata
nel 1806 fu eletta subito come nuova capitale del Baden. Durante la seconda guerra
mondiale fu duramente colpita dai bombardamenti ma presto si risollevò anche grazie
all'insediamento dei massimi organi giudiziari alleati (1950). Gli edifici
degni di nota sono il palazzo del comune (1806), la Pfarrkirche evangelica (1807-1816)
e la chiesa di St. Stephan (1810-1814). Da visitare il museo civico che raccoglie
non solo opere di artisti tedeschi ma anche dei più grandi maestri fiamminghi
(Rubens e Rembrandt) e impressionisti (Cézanne e Gauguin). Di moderna
realizzazione è un nuovo quartiere di particolare interesse per
l'edificazione a blocchi e per la separazione del traffico pedonale da quello
automobilistico. La produzione industriale è di elevato livello
soprattutto nei settori meccanico, chimico-farmaceutico, petrolchimico e della
gomma.
Lubecca
(213.300 ab.). Città della Germania,
nel Land dello Schleswig-Holstein, sulla foce del fiume Trave, a 15 km dal Mar
Baltico. Collegata al fiume Elba mediante un canale navigabile, è una
città industriale e commerciale con una produzione metallurgica e
meccanica. Fondata nel XII sec., divenne ben presto un importante centro del
Baltico. Promosse con Amburgo la Lega anseatica nel XIII sec. A partire dal XV
sec. cominciò gradualmente la sua decadenza che culminò nel XVII
sec. quando finì sotto la dominazione svedese. La sua vera espansione
cominciò agli inizi del XX sec., in seguito all'industrializzazione del
bacino del Trave. Dati i gravissimi danni subiti durante le due guerre mondiali,
poco rimase a testimonianza del suo passato: il duomo (secc. XII-XIV), e la Casa
della Società di Navigazione risalente al XVI
sec.
Magdeburgo
(228.200 ab.). Città della Germania,
capitale della Sassonia-Anhalt (20.445 kmq; 2.522.941 ab.), sull'Elba. Porto
commerciale e industriale. Le industrie riguardano la siderurgia, la meccanica e
la chimica, nonché la trasformazione dei prodotti agricoli (zuccherifici,
ecc.). Fin dall'805 Magdeburgo fu centro di commercio ai confini dell'Impero
carolingio con i Vendi Slavi. Ottone I vi stabilì una sede arcivescovile
(968). La città prosperò per il commercio fluviale dell'Elba (nel
XIII sec. entrò a far parte della Lega anseatica). Esemplare divenne il
diritto di Magdeburgo, che fu adottato da molte città della Germania
orientale. La città e l'arcivescovado passarono nel 1524 al
Luteranesimo, di cui Magdeburgo fu energica sostenitrice durante la guerra della
Lega di Smalcalda e quella dei Trent'anni. Distrutta dalle truppe svedesi nel 1631,
si risollevò grazie all'opera manifatturiera di famiglie ugonotte trasferitisi
qui. Nel 1680 Magdeburgo venne incorporata al Brandeburgo. Nel 1806 passò
al Regno di Vestfalia e nel 1815 tornò alla Prussia. La parte più
antica di Magdeburgo si trova intorno al Mercato vecchio. Monumento principale
è il duomo fatto edificare da Ottone I nel 955, ricostruito in stile gotico
dal 1207 al 1520. L'interno contiene numerosi monumenti sepolcrali (notevoli sono
quelli dell'imperatore Ottone I e della moglie Editha). Sono pure da ricordare il
Kloster Unser Lieben Frauen (secc. XI-XII, della prima costruzione è rimasto ben
poco dato che l'edificio è chiaramente in stile romanico) e il palazzo comunale del
XVII sec. Molti altri edifici storici sono invece andati distrutti durante il
pesante bombardamento avvenuto la notte del 16 gennaio 1945.
Mannheim
(308.800 ab.). Città della Germania, nel
Baden-Württemberg (35.752 kmq; 10.692.556 ab.), alla confluenza del Neckar
con il Reno, di fronte a Ludwigshafen. Porto fluviale di primaria importanza,
è un attivissimo centro commerciale e manifatturiero. Possiede industrie
siderurgiche, elettrotecniche, chimiche, farmaceutiche, della cellulosa e della
gomma, tessili, molitorie, alimentari e automobilistiche. Notevole è l'importanza
nel settore dei mezzi di trasporto, fu qui che venne realizzato il primo
velocipede da Karl von Drais nel 1817, la prima automobile da Carl Freidrich Benz
nel 1886 e il primo trattore nel 1921. Sorta nell'Alto Medioevo, all'inizio del
VII sec. fu fortificata e ampliata per accogliere profughi protestanti dai Paesi
Bassi. Incendiata dai Francesi nel 1689, fu ricostruita e divenne residenza dei
principi elettori e poco dopo capitale del Palatinato. Passò al Baden nel
1803. La città, semidistrutta nel corso del secondo conflitto mondiale,
ha salvato o ricostruito la maggior parte degli edifici di interesse storico,
artistico e culturale, quali il castello residenziale (voluto dal principe elettore
Carlo Filippo nel 1720, fu terminato quarant'anni dopo; oggi è sede dell'università),
il Teatro Nazionale inaugurato nel 1957, la chiesa dei Gesuiti, il vecchio municipio,
musei, gallerie, biblioteche, per la maggior parte risalenti al XVIII sec.
Particolare la ripartizione del centro in blocchi abitativi contrassegnati da una
lettera e da un numero, che esclude i nomi delle vie.
Norimberga
(493.400 ab.). Città della Germania, nella
Baviera, situata nella media Franconia. Ha origini molto antiche, citata per
la prima volta nel 1050, divenne città libera nel 1219 grazie all'imperatore Federico II.
Raggiunse il massimo splendore tra il '400 e l'inizio del '600 grazie ai commerci e
alle botteghe artigiane della lavorazione dell'oro, degli strumenti di precisione e
dell'editioria. A causa della peste e della guerra dei Trentanni visse un lungo
periodo di decadenza dal quale si riprese solo nell'Ottocento grazie al fiorire
dell'industria. Il centro della città è costituito dal nucleo più
antico, diviso in due parti dal fiume Pegnitz e circondato dalla cinta muraria lunga
5 km (eretta tra il XIV e il XV secolo, è costituita da 120 torri). Al di là
delle mura si estende la città moderna. Nonostante i danni causati dai
bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, Norimberga rimase uno dei centri
economici e culturali più illustri della Germania. Nodo ferroviario e
importante industria del giocattolo. La maggior parte dei monumenti e delle chiese
del centro di Norimberga, uno dei complessi architettonici più pittoreschi e
suggestivi della Germania, è andata distrutta nel corso di bombardamenti aerei.
Rimangono, gravemente danneggiate e in parte ripristinate: la chiesa di San Sebaldo
(XIII sec.), con notevoli sculture di P. Vischer il Vecchio e bellissime vetrate (secc. XIV-XVI),
di San Lorenzo (secc. XIV-XV), che conserva ancora numerosi dipinti e sculture,
la Frauenkirche (secc. XIV-XVI), e le chiese di Santo Spirito e San Giacomo. Tra
gli edifici civili ricordiamo: il castello (secc. XII-XV), la cinta fortificata
della città (1350-1450), il palazzo comunale, la Schöner Brunnen
(1385-96) e la fontana di Apollo (1532). Importanti il museo nazionale germanico
con annessa biblioteca, la pinacoteca civica, la biblioteca comunale e la casa del
pittore Dürer. In questa
città, alla fine della seconda guerra mondiale, fu istituito il processo
a carico dei capi nazisti colpevoli di crimini di guerra e contro
l'umanità.
Ulm
(119.900 ab.). Città della
Germania, nel Baden-Württemberg, sulla riva sinistra del Danubio, a 476 m
sul livello del mare. È un notevole porto fluviale e centro industriale
con stabilimenti siderurgici e meccanici e fabbriche di abbigliamento.
Il benessere raggiunto tra il XIV e il XV sec., terminò con la scoperta dell'America,
quando le rotte commerciali si spostarono definitivamente e portarono una
profonda crisi alla città. L'unità tedesca cambiò nuovamente la situazione. È
caratteristica per i suoi monumenti in stile gotico, tra cui il duomo, che
è il maggiore tra quelli gotici dopo il duomo di Colonia. Qui inoltre nel
1879 nacque il famoso scienziato Albert Einstein.
Weimar
(64.409 ab.). Città della Germania,
nella Turingia, fondata nel 1250, divenne capoluogo del ducato di Sassonia-Weimar
nel 1547. Tra le più illustri e gloriose città tedesche,
è situata sul fiume Ilm. È oggi un centro industriale di notevole
interesse soprattutto nei settori tessile, vetrario, cartario, editoriale. Nel
XVIII sec. e all'inizio del XIX fu il centro della vita culturale germanica
(qui si stabilirono i poeti Wieland, Goethe, Schiller e il filosofo Herder). La
città ha conservato numerosi edifici di interesse storico, artistico e
culturale. Tra gli altri: la cattedrale (XV sec.), il castello (XVIII sec.), le
case di Goethe e di Schiller (XVIII sec.), il neogotico Rathaus (1837-41) e il
palazzo Lucas-Cranach (1547-49). Dal 1918 al 1933 fu sede di una
Repubblica con una Costituzione mirante a dare al Paese un ordinamento
democratico di tipo federalistico, ma che garantiva al contempo l'autonomia dei
Länder.
Wismar
(55.117 ab.). Città della
Germania, nel Meclemburgo-Pomerania. Affacciata sulla baia omonima, nel Mar
Baltico, è uno dei maggiori porti tedeschi. Già inserita nella
Lega anseatica (1358) è oggi anche un centro industriale di notevole
importanza. Con la pace di Westfalia passò in mano alla Svezia fino al 1803,
quando poi tornò sotto la proprietà del Mecleburgo. Nonostante i gravi danni
subiti durante la seconda guerra mondiale, conserva tra i monumenti storici di
pregio belle chiese gotiche risalenti ai secc. XV e XVII (St. Georgenkirche,
Heilig-Geist-Kirche e St. Nikolaikirche), la fontana a forma di tempietto con
cupola in rame nella piazza del mercato, la torre adiacente alla ex chiesa di
Marienkirch (distrutta durante i bombardamenti) e il palazzo dei duchi di
Meclemburgo.
Wittenberg
(46.837 ab.). Città della
Germania, nella Sassonia, sulla destra dell'Elba. Sono soprattutto sviluppati i
settori industriali meccanico, cartario, elettrotecnico. Nel 1502 l'elettore
Federico il Saggio vi fondò l'università divenuta celebre con
Lutero, il quale vi insegnò dal 1508, e successivamente con Melantone.
Alla porta della chiesa del castello di Wittenberg Lutero affisse, il 31 ottobre
1517, le sue 95 tesi; ancora a Wittenberg, sulla piazza del mercato, Lutero
bruciò (1520) la bolla papale che lo condannava. La città ebbe
duramente a soffrire durante la guerra dei Trent'anni e poi durante la guerra
Nordica e quella dei Sette anni. Occupata nel 1806 dai Francesi, nel 1813
Napoleone la fece fortificare; fu conquistata nel gennaio del 1814 dai
Prussiani. Dal Congresso di Vienna (1815) fu assegnata alla Prussia. Restano
tuttora il castello, che risale al XVI sec., e la sua chiesa dei secc. XV-XVI.
Nella piazza del mercato degne di nota le due statue di Lutero (1821) e di Melantone
(1860). Della casa di Lutero sono conservati il portale e la stanza di
abitazione.
Wuppertal
(363.500 ab.). Città della
Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, situata sul medio corso del
fiume Wupper, si formò nel 1919 dall'unione delle antiche
città di Barmen Byemburg, Elberfeld, Cronenberg, Ronsdorf, Wohwinkel. La
città si estende lungo la stretta valle del fiume e sulle sue pendici, in
terrazze parallele. L'importanza economica è principalmente legata agli
stabilimenti farmaceutici della Bayer, ma fiorenti sono anche gli impianti per
la lavorazione della gomma, del vetro, della lana, le manifatture per
l'abbigliamento, le fabbriche di automobili. Degna di nota è la ferrovia a monorotaia
che si estende per 13 km sospesa sul fiume Wupper. E' nella valle vicina alla città
che nel 1999 furono scoperti altri resti dell'uomo di Neandertal (i primi furono
rinvenuti nel 1856 all'interno di una grotta oggi scomparsa).
Würzburg
(131.6000 ab.). Città della Germania, nella Baviera, nel settore
nord-occidentale della regione, sulle due rive del Meno, in una zona di bassi
rilievi collinari. Porto fluviale, è un centro industriale sviluppato nei
settori chimico, tessile, alimentare, enologico, siderurgico. Fondata
presumibilmente all'inizio dell'VIII sec., è ricordata col nome di
Castellum Virteburch. Dapprima fu città regia, ma in seguito i
suoi vescovi riuscirono a assumerne i diritti civili (XI sec.). Federico
Barbarossa trasformò la diocesi in ducato. Distrutta durante la Guerra dei
Trent'anni, fu in seguito ricostruita (tra le opere artistiche notevole quella
dell'italiano G.B. Tiepolo che abbellì la residenza vescovile con dipinti meravigliosi).
Nel 1815 Würzburg passò al Regno di Baviera. Gravi furono i danni dei bombardamenti
della Seconda Guerra Mondiale. Conserva un duomo romanico, rimaneggiato in epoca barocca e
ricostruito recentemente, la Residenza del XVIII sec., il palazzo
dell'Università (fondata nel 1402) e alcune chiese di epoca
romantico-gotica.