GEOGRAFIA - EUROPA - GERMANIA

PRESENTAZIONE

La Germania si affaccia a Nord-Ovest sul Mare del Nord e a Nord-Est sul Mar Baltico. Confina a Nord con la Danimarca; a Est con la Polonia e la Repubblica Ceca; a Sud e a Sud-Est con l'Austria; a Sud-Ovest con la Svizzera; a Ovest con la Francia, il Belgio, il Lussemburgo; a Nord-Ovest con i Paesi Bassi. Si estende su una superficie di 357.030 kmq e ha una popolazione di 82.531.671 abitanti con una densità di 231 abitanti per kmq. La Germania presenta un assetto etnico e linguistico assai compatto poiché non esistono sul territorio nazionale minoranze consistenti con lingue proprie, esclusi gli immigrati che provengono per lo più dall'Europa orientale (Turchia e Grecia). Lingua ufficiale è il tedesco, con piccole minoranze danesi, e sorabo-lusaziane. La religione prevalente è la protestante, con una minoranza assai consistente di cattolici localizzata in Baviera, Renania-Vestfalia, Renania Palatinato; seguono comunità di ebrei, ortodossi e musulmani. La Germania è una Repubblica federale composta da 16 Stati (Länder) che godono autonomia nella pubblica istruzione, nei lavori pubblici, nelle finanze locali e nell'organizzazione dei culti, mentre sono di competenza federale la polizia, l'esercito, l'economia generale e la diplomazia. Il potere legislativo è affidato al Parlamento bicamerale, costituito dalla Camera dei deputati (Bundestag) formata da 672 membri eletti a suffragio universale per quattro anni, e dal Consiglio federale (Bundesrat), i cui 69 membri sono designati dai Governi dei Länder. Il potere esecutivo spetta al Governo presieduto dal primo ministro (Cancelliere). Capo dello Stato è il presidente della Repubblica, eletto per cinque anni da un'assemblea di cui fanno parte membri della Camera dei deputati e, in numero eguale, rappresentanti eletti dai vari Länder. Dal 1° gennaio 2002 l'unità monetaria è l'euro. La capitale è Berlino (3.388.477 ab.), mentre la sede provvisoria del Governo è Bonn (308.900 ab.).

Stati confederati (Länder)
Superficie (kmq)
Popolazione (stima 2004)
Densità Capitali
Amburgo
755
1.734.083
2.297
Amburgo
Assia
21.115
6.089.428
288
Wiesbaden
Baden-Württemberg
35.752
10.692.556
299
Stoccarda
Bassa Sassonia
47.618
7.993.415
168
Hannover
Baviera
70.549
12.423.386
176
Monaco
Berlino
892
3.388.477
3.799
Berlino
Brandeburgo
29.477
2.574.521
87
Potsdam
Brema
404
663.129
1.641
Brema
Meclemburgo - Pomerania Anteriore
23.174
1.732.226
75
Schwerin
Renania Palatinato
19.847
4.058.682
204
Magonza
Renania Sett. - Vestfalia
34.084
18.079.686
530
Düsseldorf
Saarland
2.569
1.061.376
413
Saarbrücken
Sassonia-Anhalt
20.445
2.522.941
123
Magdeburgo
Sassonia
18.414
4.321.437
235
Dresda
Schleswig-Holstein
15.763
2.823.171
179
Kiel
Turingia
16.172
2.373.157
147
Erfurt
GERMANIA
357.030
82.531.671
231
Berlino

IL TERRITORIO

La Germania può essere divisa complessivamente in due aree con caratteri assai distinti: la grande pianura settentrionale e l'altopiano centrale e meridionale. La pianura fa parte del Bassopiano Germanico che, a sua volta, è una porzione delle grandi pianure che si estendono dalla Francia agli Urali. Essa è generalmente piatta e uniforme, benché raggiunga talora i 300 m. A Nord-Est digrada verso la costa bassa e sabbiosa, protendendosi verso il mare con la penisola dello Schleswig-Holstein che si incunea tra il Mare del Nord e il Baltico. Gli altopiani della Germania centrale si estendono a Sud della zona pianeggiante, dove l'aspetto del territorio è irregolare. Qui le distese, elevate e piatte, sono orlate da colline ondulate e da catene montuose di antica formazione con cime basse e arrotondate. Le valli sono invece incise profondamente dai fiumi. I sistemi montuosi principali sono costituiti dallo Harz, all'estremità settentrionale dell'altopiano centrale; dalla Selva di Turingia e dal versante settentrionale dei Monti Metalliferi nella zona centrale; dalla Selva Nera (Monte Feldberg 1.493 m), che deve il suo nome alla fitta foresta che la ricopre, nella zona sud-occidentale; dall'altopiano Svevo-Bavarese a Sud. La fascia alpina nell'estremo Sud, a cavallo dei confini svizzero e austriaco, è occupata dalle ultime propaggini settentrionali della catena alpina. Si tratta di montagne pittoresche, dato il loro aguzzo profilo, che culminano nei 2.964 m dello Zugspitze nelle Alpi bavaresi. La Germania è attraversata da numerosi fiumi, molti dei quali sono navigabili. L'altopiano centrale funge da spartiacque, dividendo i fiumi che scorrono a Nord verso il Mare del Nord e il Baltico da quelli che volgono a Est e si riversano nel Danubio che, a sua volta, nasce dalla Selva Nera e attraversa la Baviera meridionale. Il fiume principale è il Reno che nasce in Svizzera, segna il confine della Germania con quest'ultima e poi con la Francia e scorre in seguito in territorio tedesco per un totale di 865 km. Attraversa infine il territorio olandese e sfocia nel Mare del Nord. Altri fiumi importanti sono l'Ems, il Weser, l'Elba e l'Oder, che segna il confine con la Polonia. Alcuni affluenti sono di per sé notevoli: il Meno e la Mosella, che si immettono nel Reno, e la Saale che si getta nell'Elba. I laghi tedeschi più suggestivi sono localizzati nella fascia alpina. I loro bacini sono stati scavati dall'erosione glaciale e hanno dimensioni medie o piccole. Tra essi ricordiamo l'Ammersee, lo Starnbergsee, il Chiemsee e il Köningssee. Diviso con la Svizzera e l'Austria è il Lago di Costanza, del quale appartiene alla Germania la sponda settentrionale. Le pianure del Meclemburgo sono disseminate di laghetti e stagni. La costa è bassa, spesso segnata da cordoni di dune, fronteggiata da gruppi di isole, ricca di baie, golfi e insenature. Infatti lungo il tratto costiero bagnato dal Mare del Nord si trovano la baia di Helgoland, le Isole Frisone orientali e gli estuari del Weser e dell'Elba. Lungo il tratto bagnato dal Baltico si aprono il golfo di Kiel, la baia di Lubecca, l'estuario del Trave e l'Isola di Fehrman. A Est della baia di Meclemburgo si trovano numerose isole e isolotti fra i quali i più grandi sono Usedom e Rügen. Il clima è rigido d'inverno e fresco d'estate sulle Alpi, nell'altopiano Svevo-Bavarese e sui rilievi centrali; umido sul Mare del Nord, ma mitigato dalla vicinanza del mare; meno mite invece sul Baltico, gelato per quasi tutto l'inverno a causa della scarsa profondità e del basso grado di salinità di quel mare; sulle pianure del bassopiano Germanico gli inverni sono rigidi e le estati molto piovose.
Cartina della Germania

Il villaggio di Zell, sulla riva della Mosella

Un villaggio nella Foresta Nera


IL RENO

Il Reno (1.320 km) è tra i più importanti fiumi europei, sia dal punto di vista storico-culturale, sia sul piano economico, poiché attraversa, da Nord a Sud, tutta l'Europa occidentale. Il fiume nasce nelle Alpi svizzere. Nei pressi di Bregenz si immette nel Lago di Costanza, quindi si dirige verso Ovest, forma le famose cascate di Sciaffusa e giunge a Basilea. A questo punto il suo corso diventa navigabile. Entrato in territorio tedesco, percorre la pianura limitata dai Vosgi e dalla Selva Nera e attraversa la stretta valle del Massiccio Scistoso renano. Questa zona è una famosa meta turistica. Gli estesi vigneti, che ricoprono i pendii situati sulla riva sinistra del fiume, producono i famosi vini del Reno. Prima di giungere a Bonn, il Reno riceve gli affluenti Mosella e Lahn e prosegue poi toccando Colonia, ricevendo le acque della Ruhr e della Lippe in una regione ricca di risorse minerarie e quindi particolarmente industrializzata. Dopo aver varcato il confine olandese si ramifica e sfocia nel Mare del Nord. Il Reno ha un grande valore storico e simbolico per la Germania: sulle sue rive sono ambientate le leggende della saga dei Nibelunghi, la maggiore epica della tradizione tedesca; inoltre, fin dal Medioevo, fu teatro delle contese territoriali tra la Francia e la Germania. L'uomo ha purtroppo arrecato a questo fiume danni irreparabili. Dall'Ottocento a oggi una serie di argini e sbarramenti ne modificarono il corso naturale e ciò inflisse un duro colpo alla fauna ittica. La situazione si aggravò ulteriormente a causa dell'inquinamento, iniziato con la Rivoluzione industriale e peggiorato negli anni seguenti. Nel novembre del 1986, a causa di un incendio ad un deposito di prodotti chimici presso Basilea, il tasso di contaminazione raggiunse livelli altissimi, tanto che l'intero percorso del Reno ne rimase coinvolto, visto che oltre a distruggere pesci e microorganismi, il disastro inquinò anche le falde di acqua potabile.
Navigazione sul Reno

Navigazione sul Reno (english version)

LA BAVIERA

È il Land più esteso (70.549 kmq) della Germania, pur essendo il meno densamente popolato; la capitale è Monaco di Baviera. Caratterizzata da una spiccata fisionomia rurale e del tutto originale rispetto alle altre regioni, la Baviera consta di quattro regioni storiche: la Franconia, a Nord; la Baviera propriamente detta a Est; l'alto Palatinato a Nord-Ovest e la Svevia a Ovest. Situata nella parte meridionale della Germania, è delimitata a Sud dalle Alpi Bavaresi e Salisburghesi e a Est dalla Selva Boema. Il Danubio l'attraversa da Est a Ovest, dividendola in due zone: a Nord un paesaggio misto, ove si alternano modesti rilievi, coperti di foreste, campi coltivati e vigneti, e aspre montagne. Al di qua del Danubio, invece, il territorio è formato da altipiani; a Sud di Monaco il paesaggio diventa propriamente alpino (Zugspitze, 2.964 m, il più alto monte della Germania). Ai piedi delle Alpi scorrono numerosi affluenti del Danubio, mentre alcuni pittoreschi laghetti richiamano un discreto flusso di visitatori (centri di soggiorno di Oberammergau e Berchtesgaden). L'agricoltura e l'allevamento sono le principali risorse della Baviera (90% della produzione nazionale di luppolo e 70% di quella casearia). Non manca tuttavia una fiorente industria, concentrata nelle città di Norimberga, Würzburg, Bamberga e Bayreuth. Vi sono industrie meccaniche (auto e locomotive), petrolchimiche ed elettroniche, ma tipiche sono quelle di giocattoli e matite a Norimberga, di porcellane a Nymphenburg, editoria e industria cinematografica a Monaco. I pittoreschi paesaggi bavaresi e le testimonianze artistiche richiamano una forte presenza turistica. Famoso il castello di Neuschwanstein, fatto edificare da Luigi II di Baviera nel 1869, e quello di Nymphenburg, del 1663, con l'ampio parco e il celebre casino di caccia, gioiello del Rococò europeo, stile che insieme a quello bavarese (un misto di influssi italiani e francesi) caratterizza le principali realizzazioni artistiche della regione.

L'ECONOMIA

Uscita sconfitta dai due conflitti mondiali, la Germania ha vissuto una rapida ripresa economica già nell'immediato dopoguerra. Attualmente è la quarta potenza industriale nel mondo. Diversi fattori hanno contribuito a questo primato internazionale. Il sistema industriale, alimentato dalla ricchezza di risorse e di materie prime, si affermò precocemente già nella prima metà del XIX sec. Le distruzioni belliche, anche se ingenti, hanno solo parzialmente intaccato queste strutture economiche già da tempo consolidate. Inoltre nonostante la sconfitta, nel dopoguerra la Germania - almeno la Germania Ovest, uno dei due Stati in cui la Germania fu divisa fra il 1945 e il 1990 - ha goduto largamente degli aiuti finanziari erogati dagli Stati Uniti ai Paesi dell'area occidentale. Era infatti necessario creare uno Stato forte ai confini con i territori di influenza sovietica e la Germania Ovest possedeva un'industria pesante molto sviluppata, che con opportune riconversioni venne trasformata in grande industria di pace. Inoltre l'immigrazione massiccia verificatasi negli anni Cinquanta e Sessanta (profughi della Germania orientale, Italiani, Jugoslavi e Turchi) fornì un grande serbatoio di manodopera a basso prezzo. L'agricoltura, pur mantenendosi a livelli di produzione molto elevati, non è altrettanto sviluppata, a causa della rigidità del clima, e risulta insufficiente a soddisfare il fabbisogno nazionale. Nonostante i miglioramenti nelle tecniche di coltivazione, l'esodo dei giovani dalle campagne non accenna a diminuire. Ciò non ha impedito tuttavia che il livello produttivo, rispetto alla scarsità del terreno a disposizione, salisse costantemente. Le coltivazioni di cereali sono differenziate in funzione delle diverse fasce climatiche: al Nord prevale la segale, utilizzata nella fabbricazione del pane nero; nelle zone sud-orientali troviamo prevalentemente colture di frumento e mais. Sono estesamente coltivate anche le barbabietole, l'avena, l'orzo e le patate. Nei Länder orientali crescono anche tabacco, lino e luppolo da birra. L'allevamento rappresenta il 77% della produzione agricola totale: ingente il patrimonio di suini e di bovini da carne e da latte che offrono un'abbondante produzione di insaccati e prodotti lattiero-caseari, di cui i Tedeschi sono forti consumatori. A Est si allevano anche ovini e caprini. La pollicoltura è in espansione e viene praticata con metodi industriali. Le risorse forestali del meridione forniscono materia prima all'industria della cellulosa e della carta. La Germania è ricca di risorse energetiche. Nel bacino della Ruhr esistono grandi giacimenti di carbone, ampiamente sfruttati grazie ai bassi costi di estrazione. Vi sono inoltre giacimenti di gas naturale e petrolio (ma in misura insufficiente). I minerali radioattivi e l'uranio vengono estratti nella Selva Nera e nei Monti Metalliferi; questi forniscono anche rame. Sono inoltre presenti ingenti quantitativi di stagno e potassio sotto forma di sali. Il Paese è il terzo produttore mondiale di lignite. Queste risorse hanno permesso il potenziamento del settore energetico: sia quello tradizionale delle centrali a carbone, sia quello nucleare, che, con 14 centrali operative, contribuisce ai maggiori approvvigionamenti. L'industria tedesca è caratterizzata da una concentrazione di medie e piccole imprese in complessi più vasti, detti Konzerne, avvantaggiati dalla concentrazione dei capitali. Ciò ha favorito l'unificazione degli intenti produttivi e il potenziamento della ricerca. I Konzerne condizionano spesso le scelte politiche ed economiche del Paese, in accordo con il potere statale che ha dato largo spazio all'impresa privata e ridotto progressivamente le sovvenzioni alle industrie. Alcune tra le aziende più importanti hanno allargato la loro attività in molti Paesi stranieri, assumendo le caratteristiche di vere e proprie multinazionali. Un settore preminente dell'industria è quello metalmeccanico-siderurgico (concentrato nella zona della Ruhr e nelle regioni orientali). L'industria chimica, in forte sviluppo, si è specializzata nei prodotti della chimica di base, nei preparati farmaceutici e nei fertilizzanti. Citiamo colossi come la BASF, la Bayer, la Hoechst. Un altro pilastro dell'economia tedesca è l'industria meccanica (produzione di macchine agricole, tessili, tipografiche, materiale ferroviario, orologi e armi). Ma la parte principale spetta all'industria automobilistica, con una produzione di oltre 4.000.000 di autovetture (ricordiamo, fra le case costruttrici, la Volkswagen, la Mercedes e la BMW). Il settore elettromeccanico è dominato da due grandi industrie di vecchia tradizione: la AEG, specializzata nel settore dell'elettronica, e la Siemens che produce apparecchiature telematiche. Ad esse si affianca la Bosch, caratterizzata dalla grande varietà produttiva (dai componenti meccanici ed elettronici per autovetture, alla telefonia, agli elettrodomestici). Particolare fama ha l'industria ottica (occhiali e apparecchi fotografici), mentre sviluppate sono anche le industrie alimentari (zucchero, birra), del vetro, della gomma e del tabacco. Sono infine da ricordare le fabbriche tessili per la produzione di filati di cotone, lana, iuta e fibre artificiali. L'industria edile sostiene l'industria del cemento e ha ricevuto un grande impulso sia nella fase di ricostruzione postbellica sia, recentemente, per soddisfare la domanda sempre crescente di alloggi da parte delle popolazioni immigrate. L'artigianato è fiorente e produce porcellane, pelletterie e giocattoli. Le vie di comunicazione sono eccezionalmente sviluppate, in funzione dell'enorme quantità di merci, materie prime e prodotti finiti che vengono importati ed esportati. Il Paese dispone di una fitta rete stradale, autostradale e ferroviaria. La navigazione fluviale è molto utilizzata. Il Reno, la più importante via d'acqua d'Europa, è collegato alla Mosella mediante un grande canale artificiale e permette la navigazione su gran parte del territorio. Duisburg, alla confluenza della Ruhr con il Reno, è il maggior porto fluviale della Germania. I porti marittimi principali sono Amburgo, Emden e Brema sul Mare del Nord, Lubecca, Rostock, Wismar e Straslund sul Mar Baltico; gli aeroporti più importanti sono a Francoforte, Düsseldorf, Amburgo, Monaco, Hannover e Berlino. Negli ultimi anni la Germania ricopre un ruolo fondamentale anche nel settore terziario, di cui il sistema finanziario e quello commerciale sono elementi di spicco (a Francoforte sul Meno si trovano la sede della BCE, Banca centrale europea, e della Borsa).

CENNI STORICI

La Germania fu abitata circa 3.000 anni prima della nascita di Cristo da popolazioni indoeuropee, i Germani, che si opposero con successo ai tentativi di conquista da parte dei Romani iniziati con le campagne di Giulio Cesare (a Nord delle Alpi e a Ovest del Reno), negli anni 58-51 a.C., durante le quali il comandante sconfisse i Suebi e fissò il confine orientale della Gallia lungo il Reno. Cesare Augusto tentò poi di incorporare la Germania tra le provincie romane, ma nel 9 d.C. Arminio, capo dei Cherusci, sconfisse le legioni romane nel Teutoburgo, impedendone l'avanzata. Venne quindi determinata una linea di confine lungo il corso del Reno e del Danubio, formando così la provincia della Gallia superiore, con capitale l'odierna Magonza, e della Gallia inferiore, con capitale Colonia. Verso la metà del III sec., con la crisi dell'Impero romano, le tribù originarie dei Sassoni, Franchi e Alemanni ripresero le incursioni e i saccheggi lungo il confine. Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente anche la Germania venne annessa al Regno dei Franchi, entrando nel Sacro Romano Impero con Carlo Magno. In virtù del Trattato di Verdun (843) che sancì la tripartizione dell'Impero, i territori orientali divennero parte del Regno di Germania, sotto Ludovico I, e con la deposizione di Carlo III il Grosso nel 887 ne venne determinata l'eleggibilità della Corona, attuata solo per alcuni anni. Il Regno di Germania passò (918-1025) alla casa di Sassonia che, con Ottone I il Grande (936), impresse una svolta decisiva, ottenendo il trono d'Italia (955) e la Corona del Sacro Romano Impero di Germania (I° Reich), legittimata da papa Giovanni XII. I secc. XI-XII furono caratterizzati dalla lotta per le investiture tra Impero e papato, che terminò con il Concordato di Worms del 1122, seguita dai contrasti per il trono imperiale tra la casa di Sassonia (guelfi) e quella di Svevia (ghibellini); tra i pretendenti prevalse infine lo svevo Federico I Barbarossa (1152-90) che, divenuto imperatore, lottò lungamente contro i Comuni italiani i quali ottennero un primo riconoscimento delle loro autonomie solo con la Pace di Costanza del 1183. Nel 1356 l'autorità reale ricevette forma giuridica per mezzo della Bolla d'oro di Carlo IV (1346-78), che sancì il diritto di eleggere il re senza l'approvazione papale e rafforzò la posizione dei principati, dal cui appoggio la sovranità dipendeva. Dal 1458 il titolo imperiale passò agli Asburgo sotto i quali la Germania divenne una delle massime potenze, anche grazie ai possedimenti che Carlo V ereditò dalla madre, ossia la Corona di Spagna, la Franca contea, le Fiandre, e con il contributo degli Stati asburgici del padre Filippo. Dal 1517, tuttavia, la Riforma, scatenando lotte intestine tra l'imperatore e i principi, travolse il sistema politico: le lotte di religione che seguirono e che culminarono nella guerra con la Francia per la supremazia europea (1521-59) disgregarono l'Impero in una confederazione di Stati indipendenti, su cui l'imperatore poté esercitare un potere solo nominale. Alla conclusione di una serie di scontri si giunse alla Pace di Augusta (1555) che determinò la divisione politico-religiosa tra cattolici e luterani. Caduto il progetto di un solo impero uniformato nella fede cattolica, Carlo V abdicò (1556) lasciando la Corona imperiale e i territori germanici al fratello Ferdinando e il Regno di Spagna, Italia, le Fiandre e le colonie al figlio Filippo II. Le differenze politiche si innestarono quindi su quelle religiose: nel 1608 fu creata l'Unione protestante e un anno dopo la Lega cattolica, mentre poco più tardi la rivolta della Boemia diede inizio alla guerra dei Trent'anni (1618-48) conclusasi con la Pace di Westfalia (1648). La Germania si ritrovò indebolita dalla perdita di numerosi Stati, a vantaggio di Francia e Svezia, disgregandosi in numerose entità politiche sovrane tra cui primeggiava l'Austria. Nel frattempo si andava sempre più potenziando la Prussia che nel 1701 venne elevata a Regno. Così rafforzata la Prussia, guidata da Federico II il Grande (1712-86), re di Prussia nel 1740, combatté contro Maria Teresa d'Austria la guerra dei Sette Anni (1756-63) che terminò con la completa vittoria prussiana. Successivamente la Prussia si oppose prima alla Francia rivoluzionaria poi a Napoleone, generando una serie di sconvolgimenti nell'assetto degli Stati tedeschi. Dal 1806, allorché l'abdicazione di Francesco II pose fine al Sacro Romano Impero, e soprattutto dopo il Congresso di Vienna, i Prussiani divennero il punto di riferimento per la ricostituzione dell'unità germanica. La Prussia promosse la lega doganale (Zollverein, 1834) tra gli Stati tedeschi e ne ottenne la presidenza, iniziando un processo mirante all'unificazione politica del territorio. L'impoverimento dei lavoratori manifatturieri e degli artigiani costituì terreno fertile per le rivolte degli anni Quaranta, culminate nell'ondata rivoluzionaria del 1848-49. Successivamente si tenne la prima elezione per l'Assemblea nazionale, con sede a Francoforte, i cui rappresentanti appartenevano principalmente al settore liberale e democratico. Tuttavia la divisione interna facilitò la ricomposizione di forze dell'antico regime, che si concretizzò nella dissoluzione del Parlamento nel giugno 1849 e nella repressione degli organismi di opposizione. Sotto la guida del cancelliere Otto von Bismarck la Germania dapprima sconfisse l'Austria (Sadowa, 1866) e in seguito, battendo la Francia a Sedan (1870), ottenne le regioni dell'Alsazia e della Lorena, costituendo l'Impero tedesco (II° Reich, confederazione di 25 Stati) di cui fu imperatore il re di Prussia Guglielmo I di Hohenzollern (1861-88). Con la nascita del II° Reich la Germania entrò nell'era capitalistica. Il Governo di Bismarck, che si protrasse fino al 1890, fu caratterizzato da un'abile politica delle alleanze, avviando l'espansione coloniale in Africa, nel Pacifico e in Estremo Oriente. L'Impero si dovette comunque scontrare con due forze interne, la Chiesa cattolica e la socialdemocrazia: per combattere la prima Bismarck promosse il Kulturkampf (1871-79), una "battaglia per la civiltà" che prevedeva rigidi controlli sulle istituzioni educative, soppressione di diversi ordini religiosi, le leggi di maggio (1873). Il cancelliere in seguito cambiò posizione per allearsi con la Chiesa in funzione antisocialista, applicando leggi eccezionali (1876-90) per proteggere gli interessi degli aristocratici terrieri prussiani (Junker). In politica estera Bismarck rafforzò la posizione della Germania in Europa, formando un'alleanza con l'Austria e Ungheria (1879), allargata nel 1882 all'Italia (Triplice alleanza) e con la Russia (1887). L'abile opera politica di Bismarck non fu proseguita dai successori: quando Bismarck fu congedato dal nuovo imperatore Guglielmo II nel 1890, la Germania si trovò ad affrontare le tensioni sociali interne tra la borghesia in ascesa e la vecchia aristocrazia, e l'ostilità dell'Inghilterra e della Francia, preoccupate dall'espansionismo tedesco. La politica coloniale portò all'acquisizione di territori significativi strategicamente (alcune isole del Pacifico, Camerun, Togo, Africa di Sud-Ovest, Tanganica) che provocarono tuttavia alcuni contrasti con la Francia e la Gran Bretagna, causa dell'esplosione del primo conflitto mondiale. La Germania scese in campo a fianco dell'Austria-Ungheria contro Francia, Gran Bretagna e Russia, cui si allearono poi Stati Uniti, Italia e Giappone. La crisi fu accelerata dalla difficile situazione interna dopo che l'abdicazione dell'imperatore Guglielmo II (novembre 1918) lasciò il Governo del Paese al socialista Friedrich Ebert; sempre più forte diventava intanto il movimento operaio, la cui ala più estremista, chiamata Lega di Spartaco, era guidata da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht. Si costituì la Repubblica di Weimar, proclamata dal Partito socialdemocratico, che si trovò isolata dal resto dell'Europa e assillata da gravi problemi di ordine economico e sociale. Intimorita dal crescente potere operaio, la Repubblica assunse una posizione estremamente rigida e conservatrice; operò drastiche repressioni contro gli spartachisti, che vennero annientati, e sempre più spesso richiese l'intervento militare. Il Trattato di Versailles (1919) impose la restituzione dell'Alsazia e della Lorena alla Francia, la cessione di alcuni territori alla Polonia e il pagamento di pesanti tributi di guerra. La Germania fu dichiarata insolvente dalla Commissione per il risarcimento dei danni di guerra e, nel gennaio 1923, truppe belghe e francesi invasero la regione industriale della Ruhr. In quello stesso anno l'instabilità economica e finanziaria sfociò in un processo di iperinflazione che colpì la maggior parte della piccola borghesia. Dopo una riforma monetaria, alla fine del 1924, il Governo riuscì ad assestare le finanze del Paese. Alla morte di F. Ebert, nel 1925 divenne presidente della Repubblica il maresciallo Paul von Hindenburg che appoggiò la vecchia oligarchia terriera del Paese. L'economia tedesca crebbe fino al crollo del 1929; nel 1930 Hindenburg sciolse il Parlamento e, nelle elezioni di quello stesso anno, i comunisti e i nazionalsocialisti incrementarono il numero dei loro aderenti. Nelle elezioni del 1932, tra violenti scontri con i comunisti, il Partito nazionalsocialista raddoppiò i suoi voti, giungendo al 37% del totale. Il presidente, che aveva proibito le manifestazioni, offrì ad Adolf Hitler, leader nazionalsocialista, una partecipazione al Governo di coalizione guidato da Franz von Papen, politico di destra. Nel gennaio 1933, su istanza dei rappresentanti dell'alta borghesia, il presidente affidò il Governo a Hitler, che a febbraio sciolse il Parlamento e indisse le elezioni, nelle quali il suo partito ottenne la maggioranza assoluta. A Postdam, nel marzo 1933, il nuovo Parlamento cedette a Hitler, per un periodo di quattro anni, la facoltà di emanare leggi senza l'approvazione del potere legislativo e del presidente. Nel luglio 1933 Hitler abolì il sistema federale della Germania e instaurò un potere centrale assoluto; nacque così il III° Reich, sostenuto dalla borghesia: il cancelliere soppresse gli altri partiti, adottò una politica razziale repressiva nei confronti delle minoranze, in particolare quella ebraica, e potenziò l'industria bellica.
All'estero la Germania si ritirò dalla Conferenza sul disarmo e dalla Società delle Nazioni. Dopo la morte di Hindenburg, nell'agosto 1934, il Gabinetto fu obbligato a prestare giuramento di lealtà personale al cancelliere. Nel 1935 Hitler diede inizio al riarmo tedesco, in aperta violazione con il Trattato di Versailles. Le potenze europee protestarono, ma non posero ostacoli. Con le leggi di Norimberga del 1935 il regime formalizzò giuridicamente la propria ideologia razzista, creando la base per la successiva politica di sterminio delle minoranze etniche e religiose. In politica estera stipulò un patto con l'Italia di Benito Mussolini (asse Roma-Berlino, 1936), estendendolo in seguito anche al Giappone, e contraendo un patto anti-comunista. Nel marzo 1938 la Germania annesse l'Austria (Anschluss) e occupò il territorio dei Sudeti (Cecoslovacchia), come stabilito dal Patto di Monaco firmato tra Germania, Italia, Gran Bretagna e Francia lo stesso settembre 1938. Nel 1939, approfittando dei contrasti tra Cechi e Slovacchi, le truppe tedesche avanzarono su Praga. La Boemia, la Moravia e la Slovacchia divennero protettorati tedeschi; l'accordo con l'Unione Sovietica del 23 agosto permise alla Germania l'invasione della Polonia (1° settembre), occupazione che determinò l'inizio del secondo conflitto mondiale. Dopo gli iniziali successi che garantirono a Hitler il possesso dell'Europa centro-settentrionale, l'offensiva in Russia segnò il progressivo crollo delle potenze dell'Asse; l'avanzata dell'Armata rossa, che culminò con la presa di Berlino, e lo sbarco alleato in Normandia nel 1944 portarono alla resa della Germania nel maggio 1945. Alla fine della guerra, il Reich era completamente distrutto; la Germania fu divisa in quattro settori assegnati rispettivamente agli Stati Uniti, alla Francia, alla Gran Bretagna e all'Unione Sovietica. I territori a Est della linea Oder-Neisse diventarono polacchi; la Prussia orientale venne spartita tra Polonia e Unione Sovietica, mentre la capitale, Berlino, fu pure divisa in quattro settori d'occupazione. Nel 1949 le zone francese, britannica e statunitense vennero unificate per formare la Repubblica Federale Tedesca (Germania Ovest). Nella zona di occupazione sovietica venne invece proclamata la Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est), con capitale il settore sovietico di Berlino (Berlino Est). La Germania Ovest, sotto la guida di Konrad Adenauer, aderì alla NATO e si avviò a una rapida ricostruzione. Nella Germania Est la ricostruzione fu resa difficile dalla penuria di materie prime, dalla massiccia emigrazione di forza lavoro verso i Paesi occidentali e dalla produzione scarsa a causa della collettivizzazione delle terre. La sovranità delle due Germanie fu riconosciuta nel 1955 dai rispettivi occupanti. Nel contesto della "Guerra fredda", la Germania orientale aderì al Patto di Varsavia (1956). Truppe straniere rimasero nel territorio delle due Repubbliche, soggette a limitazioni militari e al divieto di possedere armi nucleari. Il Partito socialista unificato (SED), sorto nel 1946 dall'unione di comunisti e socialdemocratici, assunse il Governo nella Germania democratica e istituì un regime simile a quello sovietico. Nel 1953 la situazione economica della Germania orientale suscitò proteste, che furono represse dalle truppe sovietiche. Aumentò, nello stesso tempo, l'emigrazione verso la Germania Ovest, così che nell'agosto 1961, la Repubblica Democratica proibì l'emigrazione verso Occidente e per rendere effettiva la decisione chiuse le sue frontiere e costruì il Muro di Berlino, tra la parte orientale e quella occidentale della città. Nel 1971 Erich Honecker successe a Walter Ulbricht alla direzione del partito e più tardi alla presidenza della Repubblica della Germania orientale, mentre nella Germania federale, tra il 1949 e il 1963, il cancelliere democratico cristiano K. Adenauer guidò la ricostruzione del Paese, grazie all'appoggio degli Stati Uniti e delle altre potenze europee. La Germania Ovest divenne una delle economie capitaliste più sviluppate e contribuì a fondare la Comunità economica europea (CEE). Con la vittoria del Partito socialdemocratico (SPD) nelle elezioni del 1969, il Governo del nuovo cancelliere Willy Brandt, inaugurò una politica di disgelo verso l'Europa orientale e la Germania Est in particolare (Ostpolitik). Nel 1970 si avviarono i primi colloqui formali tra i due Paesi divisi e nel 1971 le potenze occupanti accordarono ai cittadini della Germania occidentale il libero accesso in quella orientale. Un primo fondamentale trattato bilaterale fu firmato dalle due Germanie nel 1973; nel 1974 W. Brandt rinunciò alla presidenza del Governo e fu sostituito da Helmut Schmidt che ne proseguì la politica sino al 1982 quando il Partito liberale si ritirò dall'alleanza di Governo. Gli successe un Governo di coalizione cristiano-liberale guidato dal cancelliere Helmut Kohl. Parallelamente nell'agosto 1989 nella Germania Est, E. Honecker si dimise e fu sostituito da Egon Krenz. Il 9 novembre la Germania Democratica aprì le frontiere e il Muro di Berlino fu abbattuto. Immediatamente H. Kohl propose di creare una confederazione. Nel dicembre 1989, durante la sua prima visita nella Germania Est, Kohl ribadì la proposta e furono create commissioni per sviluppare i rapporti bilaterali a tutti i livelli. Nel 1989 la progressiva crisi del Comunismo e la politica liberalizzatrice di Michail Gorbaciov in URSS avevano infatti causato massicce fughe di Tedeschi orientali all'Ovest. Il regime comunista della Germania Democratica fu costretto a dimettersi e nel Governo democratico neo-eletto prevalse la tendenza alla riunificazione con la Germania Federale. Nel febbraio 1990, il Governo della Germania Ovest approvò l'unione tedesca e il ritiro delle truppe straniere dal territorio. Nel luglio 1990 si realizzò l'unione monetaria, con un tasso favorevole per i Tedeschi orientali, mentre la fusione politica si concretizzò nell'agosto 1990 quando un atto sancì l'unità delle due Germanie (3 dicembre 1990). Negli anni successivi la riunificazione, la Germania si trovò ad affrontare i problemi derivanti dalla difficile integrazione delle sottosviluppate regioni orientali con il resto dello Stato. Tra gli effetti più evidenti della nuova situazione, caratterizzata dall'alto tasso di disoccupazione nei Länder orientali, si manifestò dal 1991 l'emergere di minacciosi gruppi neonazisti. Nelle le prime elezioni nella Germania unita il cancelliere H. Kohl ottenne il preannunciato successo, conquistando oltre il 40% dei voti, assicurandosi la riconferma a capo del Governo tedesco. Nel giugno 1991 venne approvato il progetto di trasferimento della sede del Governo e del Parlamento federale da Bonn a Berlino. Negli anni successivi, però, il cancelliere Kohl perse progressivamente consensi soprattutto a causa delle crescenti difficoltà economiche determinate dall'affrettata unificazione. Malgrado ciò, alle elezioni presidenziali del maggio 1994, Kohl riuscì a promuovere l'elezione del candidato conservatore Roman Herzog, contro il socialdemocratico Rau favorito dai sondaggi. Nel secondo semestre iniziò un ciclo di espansione economica che permise di arrivare a una crescita del 2,8% in tutto l'esercizio 1994, tanto che verso la fine dell'anno la disoccupazione scese in misura notevole. Kohl tornò a trionfare nelle elezioni generali di ottobre, anche se la sua maggioranza parlamentare si ridusse rispetto alla precedente legislatura; l'alleanza conservatrice che appoggiava Kohl, la CDU-CSU, ottenne il 41,5% dei voti, ai quali si aggiunse il 6,9% dei suoi alleati di Governo, i liberali del FDP (Partito liberaldemocratico). Da parte sua, la socialdemocratica SPD ottenne il 36,4%, gli ecologisti il 7,3% e gli ex comunisti tedesco-orientali il 4,4%, grazie ai buoni risultati ottenuti in varie regioni della ex Germania Est. Nel 1995 il costante indebolimento del FDP in varie elezioni locali portò alle dimissioni del ministro degli Esteri Klaus Kinkel. Sempre nel 1994 si completò il ritiro delle truppe ex-sovietiche dai territori orientali del Paese e, contemporaneamente, la partenza da Berlino (dopo cinquant'anni di presidio) dei contingenti alleati anglo-franco-statunitensi. Anche la Germania adottò una serie di misure di austerità per rispondere ai parametri di Maastricht ed entrare nel primo gruppo dei Paesi membri dell'Unione economica e monetaria europea (maggio 1998). I tagli alle spese di protezione sociale (sussidi di disoccupazione, pensioni, previdenza sanitaria) e la crescente disoccupazione crearono tensioni sociali che sfociarono in imponenti manifestazioni e in episodi di xenofobia verso gli immigrati. Il calo dei consensi verso la politica del cancelliere Kohl fu confermato dalle elezioni politiche del settembre 1998, che registrarono la vittoria del Partito socialdemocratico (SPD) di Gerhard Schröder. Il leader socialdemocratico si pose alla guida di un Governo di coalizione con i Verdi, che entravano per la prima volta nel nuovo Bundestag insieme ai neocomunisti della PDS (Partito del socialismo democratico). H. Kohl lasciò la cancelleria e la guida della CDU. Tra il novembre 1999 e i primi mesi del 2000 uno scandalo investì l'ex cancelliere e altri esponenti del CDU indagati per finanziamento illecito al partito: la questione provocò nel gennaio 2000 le dimissioni dello statista dalla carica di presidente onorario dell'Unione cristiano democratica, e determinò un calo dei consensi per il partito, tanto che nelle elezioni regionali del febbraio e maggio 2000 il Partito socialdemocratico di G. Schröder ottenne una netta affermazione. Nel luglio del 2000 i legali delle famiglie e i rappresentati dei Governi interessati, conclusero a Berlino l'accordo che sancì il risarcimento dei lavoratori deportati in Germania durante il Nazismo: i fondi d'indennizzo per i sopravvissuti avrebbero dovuto essere versati per metà dal Governo tedesco e per l'altra metà dalle aziende che utilizzarono il lavoro forzato. In attesa delle elezioni generali dell'autunno 2002, il cancelliere Gerhard Schröder, alla guida di una coalizione rosso-verde (SPD, socialdemocratici, e Verdi), seppe trarre vantaggio dall'indebolimento progressivo della Cdu e dal miglioramento della situazione economica. Vi furono comunque numerose difficoltà, non da ultimo lo scandalo che investì il ministro degli Esteri Joschka Fischer, esponente dei Verdi, nel mirino di una dura campagna denigratoria che puntava il dito sul suo passato di militante di sinistra. La questione al centro del dibattito era se e in che misura i gruppi di sinistra nati agli inizi degli anni Settanta avessero usato la violenza e appoggiato l'ideologia della lotta armata. Fischer era stato tirato in causa dalla figlia di Ulrike Meinhof, la terrorista tedesca fondatrice della Rote Armee Fraktion (Raf), che aveva scoperto e fatto pubblicare le foto che ritraggono Fischer mentre picchiava un poliziotto durante una manifestazione del 1973 e che, in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Johannes Rau, aveva accusato il ministro di tentato omicidio nei confronti di un agente di polizia. Fischer venne anche chiamato come testimone al processo contro Hans-Joachim Klein, anch'egli ex militante di sinistra, che nel 1975 aveva fatto parte del commando che aveva preso in ostaggio alcuni membri del vertice Opec a Vienna, uccidendone tre. Nel febbraio 2001 venne formalmente aperta dalla procura di Francoforte un'istruttoria contro Fischer per falsa testimonianza (al processo contro Klein aveva negato il suo rapporto con Margit Schiller, militante della Raf, che nel 1973 abitava nel suo stesso palazzo e che in un libro autobiografico uscito nel 1999 aveva dichiarato di aver avuto una relazione con l'attuale ministro). La CDU-CSU chiese senza successo le dimissioni immediate di Fischer, che invece venne sostenuto e appoggiato dal cancelliere. La vicenda creò non poco imbarazzo al ministro degli Esteri che, pur ammettendo di aver preso parte in quegli anni a manifestazioni e scontri con la polizia, ribadì la sua totale e decisa opposizione alla lotta armata e al terrorismo. Un altro problema con cui il Governo dovette fare i conti fu la crisi generata dalla cattiva gestione dell'emergenza “mucca pazza” che costrinse Schröder a effettuare il settimo rimpasto ministeriale dal 1998. Non da ultime vi furono le accuse al ministro delle Finanze Hans Eichel (SPD) di aver utilizzato aerei militari per spostamenti personali, e quelle al ministro della Difesa Rudolf Scharping (SPD), che avrebbe sottovalutato le conseguenze dell'uso di munizioni all'uranio impoverito, largamente impiegate dalle truppe americane durante il conflitto in Kosovo. Da parte sua la CDU venne travolta da un nuovo scandalo che investì il Land di Berlino (la città non è un municipio, ma uno stato-regione) dove Klaus Landowsky, presidente del gruppo democristiano nel Parlamento berlinese, membro del Consiglio di amministrazione della Bankgesellschaft Berlin (la società che controlla le banche pubbliche regionali) e presidente di una delle banche controllate, la Berlin-Hannoversche Hypothekenbank (Berlin Hyp), venne accusato di aver concesso crediti in cambio di bustarelle, contabilizzate irregolarmente e parzialmente nei bilanci della CDU. Landowsky si vide allora costretto ad abbandonare a poco a poco gli incarichi bancari e a dimettersi dalla presidenza del gruppo parlamentare. Dopo dieci anni di condivisione del governo della città con la CDU, nel mese di giugno l'Spd decise dunque di rompere la coalizione, costringendo alle dimissioni il democristiano Diepgen, sindaco da sedici anni, e aprendo la via alle elezioni anticipate. Le consultazioni, in ottobre, terminarono con la vittoria della SPD che ottenne il 29,7% dei consensi contro il 23,7% della CDU: importante inoltre il risultato degli ex comunisti del PDS che ottennero il 22,6% dei voti. Intanto in marzo si erano tenute le elezioni comunali e provinciali in Assia, dove gli elettori avevano riconfermato la fiducia ai cristiano-democratici: stesso risultato, due settimane dopo, anche nel Baden-Würtemberg e in Renania–Palatinato, dove i consensi per i cristiano-democratici al Governo si accompagnarono a costanti emorragie di voti, soprattutto nei riguardi degli storici Verdi ai quali l'elettorato rimproverava scelte discutibili (bombardamenti Nato contro la Jugoslavia, accordo con cui è stato rimandato al 2020 lo smantellamento degli impianti nucleari, transito consentito per i successivi cinque anni alle scorie radioattive attraverso la Germania, guerra contro l'Afghanistan ecc.). Sul piano interno nel 2001 si segnalò un preoccupante aumento di episodi di xenofobia (+40% dal 1999). Nello stesso anno scoppiò lo scandalo che investì il gruppo chimico farmaceutico Bayer, costretto a ritirare dal mercato il farmaco anticolesterolo Lipobay, medicinale a base di cerivastatina, che avrebbe causato gravi effetti collaterali nei pazienti che lo assumevano, provocando la morte accertata di 52 persone. Il 1° gennaio 2002 l'euro, la moneta comune europea, divenne moneta ufficiale del Paese. Le elezioni politiche del settembre 2002 decretarono la vittoria della coalizione guidata dai socialdemocratici, in particolare grazie all'incremento dei voti a favore dei Verdi (8,6%), e Schröder fu riconfermato alla guida del Paese, ancora affiancato dal verde Fischer. In ambito internazionale Schröder cercò di riallacciare i rapporti con gli Stati Uniti, incrinati dopo la mancata adesione tedesca alla politica di Bush nei confronti dell'Iraq. Nel 2003 si acuì la crisi economica, che portò il Paese sull'orlo della recessione. Nel maggio 2004 fu eletto presidente della Repubblica il cristiano-democratico Horst Koehler. In seguito alla sconfitta del Partito socialdemocratico nelle elezioni regionali tenutesi nel Nord Reno-Vestfalia nel maggio 2005, Schröder decise di indire le elezioni anticipate, che furono fissate per il mese di settembre. Le consultazioni portarono a un risultato di quasi parità tra i due schieramenti guidati dai socialdemocratici (SPD), che ottennero il 34,2% dei voti, e dai cristiano-democratici e cristiano-sociali (CDU-CSU), che ebbero il 35,2% dei consensi. Le trattative tra i partiti sfociarono, nel novembre 2005, nella costituzione di una "Große Koalition" (CDU, CSU, SPD) guidata dal segretario cristiano-democratico Angela Merkel. Per la prima volta la Germania ebbe un cancelliere donna. Nel settembre 2006 la Germania diede il via libera all'invio di 2.400 militari di Marina in Libano, nell'ambito del corpo di pace internazionale Unifil. Attuò così la sua prima missione militare in Medio Oriente dalla fine della seconda guerra mondiale.
Angela Merkel

LE CITTÀ

Berlino

(3.388.477 ab.). Capitale della Germania; costituita come tale dal 1871 al 1945, subì la dittatura di Hitler, che la condizionò non solo dal punto di vista politico, ma anche architettonico. Dopo la fine del nazismo fu soggetta sino al 1948 a un Governo quadripartito americano, inglese, francese e sovietico. In quell'anno venne divisa in due settori, occidentale e orientale; quest'ultimo divenne capitale della Repubblica Democratica Tedesca dal 1949 al 1990. La difficile situazione della divisione determinò una forte diminuzione degli abitanti del settore Est negli anni tra il 1945 e il 1961. Fra il 1961 e il 1989, inoltre, i due settori della città vennero fisicamente tagliati da un muro. La storia ha lasciato profonde ferite nella fisionomia della città e nella vita quotidiana della gente. Uscita faticosamente dalla seconda guerra mondiale, Berlino venne ricostruita all'Ovest secondo i canoni urbanistici di una moderna metropoli occidentale, mentre a Est la ricostruzione fu più lenta e ispirata all'architettura socialista. In seguito si è cercato di mitigare il grigiore dell'architettura socialista, costruendo un po' ovunque. L'Opera di Stato, l'università, la chiesa di Sant'Edvige, il Palazzo della Nuova Guardia vennero riedificati completamente. Della vecchia Berlino si conservano ancora i maggiori istituti culturali come l'università Humboldt, l'accademia delle scienze e delle belle arti, i teatri tra i quali lo Stadttheater e lo Schiffbahnerdamm, sede del Berliner Ensemble fondato da Bertolt Brecht. Simbolo della città rimane la porta di Brandeburgo, eretta nel 1789-91 da Carl Gotthard Langhans, su modello dei Propilei dell'Acropoli di Atene. Nel 1991, dopo l'abbattimento del muro, il Governo della Germania riunificata decise di riportare la capitale a Berlino. Economicamente, la città vive soprattutto sulla attività del settore terziario, anche se non mancano industrie chimiche, meccaniche ed elettroniche e per la produzione dell'abbigliamento che alimenta un buon commercio di esportazione.
Berlino: il duomo

Berlino: il fiume Spree nei pressi dell'Unter den Linden

Berlino: la Gedächtniskirche

Visita a Berlino

Visita a Berlino (english version)

Amburgo

(1.734.083 ab.). Città della Germania, capitale dell'omonimo Land (755 kmq; 1.734.083 ab.), sorge sull'estuario dell'Elba che, lungo 110 km, collega la città al Mare del Nord. Si potrebbe dire che l'acqua è l'elemento vitale della città e grazie alla presenza di numerosi ponti Amburgo viene soprannominata la "Venezia del Nord". Il porto di Amburgo è al primo posto in Germania e al settimo in Europa. Dispone di 62 bacini di carenaggio e di attracco, si estende per 40 kmq, smistando annualmente 50 milioni di tonnellate di merci. Molti dei settori industriali sono legati all'attività portuale: industrie cantieristiche, costruzione di motori marini, turbine. Sviluppate sono anche le raffinerie, le industrie chimiche, metallurgiche, del legname, della carta, collegate all'importazione di materie prime. Attivissimo è il settore terziario che occupa gran parte della popolazione attiva. Amburgo fu fondata da Carlo Magno nell'808 da un piccolo forte chiamato Hammaburg. Già fiorente centro mercantile nei secc. XI e XII, godette di notevoli benefici quando entrò a far parte dell'Ansa nel 1241. Attivissimo porto per molti secoli, la città fu occupata dai Francesi nel 1806; nel 1815 venne liberata e aderì come città libera e sovrana alla Confederazione tedesca. Nel 1842 venne quasi interamente distrutta da un terribile incendio, ma fu presto ricostruita. Nel 1888, quando il suo porto venne dichiarato zona franca, la città ottenne un enorme vantaggio e poté così ulteriormente potenziarsi. La seconda guerra mondiale, però, le arrecò gravi danni causando 55.000 morti e la distruzione di edifici pubblici e impianti portuali. La città, caratterizzata da bei palazzi classicheggianti e in stile liberty, risulta particolarmente elegante, inoltre numerosi sono i parchi, i giardini e i viali alberati che colorano il Amburgo di verde. Tra gli edifici degni di nota l'imponente Rathaus della fine dell'Ottocento, in stile neorinascimentale; la chiesa gotica di St. Jakobi più volte danneggiata sia a causa di incendi che dei bombardamenti della seconda guerra mondiale; la chiesa evangelica di St. Michaelis in stile barocco, affiancata dalla torre alta 132 m. e considerata il simbolo della città; la superstite St. Nikolai Turm, una volta attigua alla chiesa omonima andata distrutta durante il secondo conflitto mondiale, monito contro gli orrori della guerra e memoriale per le vittime. Particolari sono le gallerie per lo shopping chiamate Passagen, utili anche per ripararsi dal frequente brutto tempo.
Amburgo: veduta del porto


Monaco di Baviera

(1.234.700 ab.). Città della Germania, capitale del Land della Baviera (70.549 kmq; 12.423.386 ab.). È situata sull'altipiano bavarese, a 518 m s/m, sulle rive del fiume Isar. Sede di importanti vie di comunicazione ferroviarie, stradali e aeree, è una delle città tedesche economicamente più importanti; è nota per le sue industrie della birra, meccaniche (motori, automobili - la BMW -, locomotive), degli strumenti di precisione e degli apparecchi fotografici, tessili, del tabacco, alimentari, chimiche, conciarie, editoriali e cinematografiche. Notevole centro culturale, è sede di un'università di Stato, di un conservatorio musicale, di un'accademia di belle arti e di numerosi musei, tra cui la Gliptoteca e il Museo della Tecnica. È l'antica Monacium, villaggio sorto intorno a un monastero in epoca carolingia, lungo la grande arteria detta del sale, che univa Salisburgo ad Augusta. Acquistò una certa importanza a partire dal 1158, quando Enrico il Leone le concesse diritto di tenere mercato. Passò nel 1180 sotto la sovranità dei Wittelsbach, che la eressero a loro residenza nel 1255 e la tennero con alterne vicende fino alla prima guerra mondiale. Nel 1918 vi fu proclamata la Repubblica comunista bavarese, abbattuta nello stesso anno; nel 1923 fu teatro del putsch di A. Hitler. Nonostante le gravi distruzioni subite nel corso della seconda guerra mondiale, Monaco conserva numerose testimonianze del passato: il palazzo di giustizia del IX sec., la chiesa di San Pietro del XII, il municipio vecchio nella cui torre sono conservati bambole, pupazzi, soldatini di piombo, cucine e stanze in miniatura completamente arredate, e quello nuovo (caratterizzato dalla torre che ospita il carillon con 43 campane, che suonano ogni giorno mettendo in moto 32 figure in rame a grandezza naturale). Molto belli il duomo del XV sec., la chiesa di San Michele del XVI sec. Tra i palazzi patrizi: la Residenza (XVI-XIX sec.), il castello di Nymphenburg (ora museo). La città è importante anche dal punto di vista artistico-culturale dato il grande numero di musei e gallerie. Grande attrazione è l'Oktober Fest, tuttavia la birra si può gustare anche nelle numerose locande che si trovano in città, la più vecchia è la Hofbräuhaus, fondata nel 1589.
Monaco di Baviera: Il castello di Nymphemburg

Visita a Monaco di Baviera

Stoccarda

(588.500 ab.). Città della Germania, capitale del Baden-Württemberg (35.752 kmq; 10.692.556 ab.), è situata sulle sponde del fiume Neckar, affluente di destra del Reno. Capitale del Granducato del Württemberg, la città conobbe una crescita urbana alla fine del secolo scorso e l'espansione continuò nel XX sec. con l'inclusione dei centri limitrofi. L'impianto urbanistico è moderno in seguito ai gravi danneggiamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, e notevole spazio è stato riservato al verde. È attivo centro commerciale e di smistamento dei prodotti agricoli della zona circostante. Le industrie più sviluppate, rinomate a livello internazionale, sono quelle elettrotecniche, con gli stabilimenti della Bosch, e meccanico-automobilistiche (Daimler-Benz). Notevole anche il settore editoriale e quelli alimentare, conciario, calzaturiero. Il nucleo centrale della città è costituito dal castello vecchio (XII sec.) delimitato da tre grandi arterie, attorno alle quali si è estesa la parte moderna della città. Stoccarda è tradizionalmente sede di numerosi istituti culturali e musei (particolari quelli della Porsche e della Daimler-Benz). Degna di nota la Staatsgallerie, che ospita numerose e pregevoli opere di grandi maestri tedeschi ed europei. Costruzioni di architettura moderna sono il Nuovo Politecnico, la stazione ferroviaria e la torre della televisione (1956) che raggiunge i 217 m di altezza. Meritano una visita la Volksfest, festa della birra seconda solo a quella di Monaco, e il Weihnachtsmarkt, il mercato di Natale più grande d'Europa.

Düsseldorf

(571.900 ab.). Città della Germania, capitale della Renania Settentrionale-Vestfalia (34.084 kmq; 18.079.686 ab.). È situata alla confluenza del Düssel con il Reno, nel bacino della Ruhr. La produzione industriale di questa città, come quella di tutta la regione, è legata alle risorse minerarie del bacino. Importanti gli scambi commerciali con l'Estremo Oriente (in particolar modo il Giappone). Dal XIX sec. lo sfruttamento delle risorse permise lo sviluppo di industrie siderurgiche, meccaniche e di trasformazione dei minerali; altri importanti settori sono quello tessile (tanto da guadagnare il soprannome di "piccola Parigi"), quello automobilistico e quello per la produzione di strumenti di precisione e di apparecchi elettrici. Düsseldorf, semidistrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, conserva ancora tra gli edifici di valore artistico le chiese di San Lamberto, del XIII sec., e di Sant'Andrea, risalente al XVII sec., nonché il palazzo comunale e il castello di Jägerhof (all'interno del quale si possono visitare il Goethe Museum e la Stiftung Schneider) con l'annesso Hofgärten, indispensabile polmone della città. Di notevole importanza culturale è l'accademia di belle arti, fondata nel 1767, che è stata il centro di diffusione della pittura romantica. Di origini antiche, la città conobbe un certo splendore nel XVII-XVIII sec. quando musicisti, scultori e architetti trasformarono l'abitato in un centro d'arte, tanto che Napoleone la nominò capitale del Granducato di Berg.

Brema

(543.000 ab.). Città della Germania, capitale dell'omonimo Land (404 kmq; 663.129 ab.); è un fiorente porto a 70 km dal mare, sulle rive del fiume Weser. Il suo sbocco sul mare è garantito dalla cittadina costiera di Bremerhaven. Fondata nella metà dell'VIII sec., Brema entrò a far parte della Lega anseatica alla fine del XIII sec., acquistando grande importanza come centro commerciale. Nel XIX sec. divenne un importante nodo di scambi con l'America; oggi è il secondo porto tedesco dopo Amburgo. Qui fanno capo infatti oltre 200 linee marittime dirette in ogni parte del mondo. Consistenti sono l'importazione di materie prime e l'esportazione di manufatti. Sviluppati gli impianti per la lavorazione e la trasformazione delle materie prime (tabacco, caffè, tessuti). Importante anche l'industria meccanica ed elettronica. L'antico centro medievale conserva la cattedrale di San Pietro dei secc. XI-XIII; alcuni antichi palazzi un tempo dimore di pescatori e oggi sede di gallerie, gioiellerie e locali alla moda; il rinascimentale municipio con una pregevole facciata del 1608-12.

Hannover

(517.300 ab.). Città della Germania, capitale della Bassa Sassonia (47.618 kmq; 7.993.415 ab.), è situata sulle sponde del fiume Leine. Importante asse di comunicazione dell'Europa nord-occidentale, la città ha oggi un'economia basata sia su grossi complessi industriali, sia su piccole e medie aziende che lavorano nei settori metalmeccanico, chimico, alimentare. E' anche sede di almeno due importanti fiere, che ogni anno richiamano l'attenzione del mondo intero. Si hanno notizie della città a partire dal XII sec.; nel XIV sec. entrò nella Lega anseatica e diede ospitalità ai sovrani della casa degli Hannover dal 1636 al 1734 e ancora dal 1837 al 1866, quando venne annessa alla Prussia. Nel 1920 inglobò il vicino centro industriale di Linden, separato dal resto della città da una fascia di verde. Il nucleo antico, che sorge sulla riva destra del fiume, è stato ristrutturato dopo i gravi danni subiti nella seconda guerra mondiale. Gli edifici di maggior pregio artistico sono l'antico palazzo municipale (XV sec.), quello nuovo del 1898-1913 in stile eclettico, e la cattedrale di Marktkirche, in stile gotico, con facciata in mattoni rossi. Rimangono inoltre alcune case antiche, come quella che un tempo fu abitata dal filosofo Leibniz. Nonostante ciò l'impianto urbanistico è molto moderno se non addirittura avveniristico e un'ampia superficie è dedicata ai parchi. Tra i più belli sicuramente gli Herrenhauser Gärten, tre splendidi giardini all'interno del castello dimora della principessa Sofia (il Grosser Garten tipico parco barocco alla francese con statue allegoriche, divinità romane, un teatro all'aperto e un labirinto; il Berggarten caratterizzato da un giardino botanico con numerosissime specie di orchidee; il Georgengarten in stile inglese).

Dresda

(480.200 ab.).Città della Germania, capitale della Sassonia (18.414 kmq; 4.321.437 ab.), sorge sul fiume Elba. Centro commerciale, manifatturiero e culturale. Industrie chimiche, ottiche, della porcellana, tessili, conciarie ed elettroniche. Già colonia di pescatori slavi sulla destra dell'Elba, nell'Alto Medioevo, il nucleo fondamentale di Dresda fu costruito sulla sinistra del fiume dal margravio Dietrich di Meissen (1195-1221). I violentissimi bombardamenti della seconda guerra mondiale distrussero la parte più antica della città (XIII sec.) e danneggiarono i monumenti di epoca posteriore, tra i quali il castello reale dove Augusto II raccolse il nucleo originario di opere d'arte, che fanno parte della Gemäldegalerie di Dresda, una delle più ricche del mondo. Importanti sono stati i lavori per la ricostruzione e per la realizzazione di nuovi quartieri residenziali e produttivi con ampie zone riservate al verde pubblico. Degno di nota il Fürstenzug, lunghissimo mosaico (102 m) in piastrelle di porcellana di Meissen rappresentante la processione dei duchi del ramo Sassonia-Wettin. Belle la settecentesca Hofkirche con la sovrastante Brülische Terrasse, il famoso "Balcone d'Europa" (così chiamato da Goethe), uno spazio verde voluto dal conte von Brül nel Settecento; la più volte ricostruita Kreuzkirche (l'ultimo restauro è del 1955), in stile neobarocco. L'imponente teatro dell'opera Semperoper, con una splendida acustica - considerata una delle migliori al mondo - è simbolo della città. Merita una visita lo Zwinger, edificio caratterizzato da diversi padiglioni (zoologico, delle porcellane, delle sculture, il Wallpavillion) e gallerie.

Lipsia

(494.800 ab.). Città della Germania, nel Land di Sassonia. In origine piccolo villaggio fondato dagli Slavi, la città, per la sua importante posizione di transito divenne presto un notevole centro commerciale anche dopo la costruzione di una fortezza, opera dell'imperatore Enrico II che aveva raso al suolo il primitivo centro di Lipsk per edificarvi un nuovo centro abitato. Divenuta città nella seconda metà dell'XI sec., le venne concesso di divenire sede delle fiere annuali da Ottone il Ricco nel 1183. Queste fiere resero Lipsia molto famosa e ne determinarono così in poco tempo la crescita. La più importante sin dalla fine del Cinquecento fu quella del Libro, ancora oggi richiamo internazionale per numerosissimi visitatori. All'epoca della Riforma luterana la città ebbe un altro notevole impulso, allorché i protestanti dei Paesi Bassi e della Francia vi si stabilirono e iniziarono la lavorazione, allora ignota, delle fibre tessili e lo sviluppo dell'editoria su larga scala. Se già nel 1481 venne stampato il primo libro e nel 1530 le opere pubblicate a Lipsia erano ben 1300, nel 1660 fu venduto il primo quotidiano al mondo e nel 1682 la pima rivista per eruditi. Successivamente fu inaugurata la prima casa editrice di spartiti musicali Breitkopf&Härtel. La parte vecchia della città è a pianta triangolare ed è circondata dalle rare vestigia di una robusta linea di fortificazione abbattuta nel 1785 e rimpiazzata dall'odierna fascia di piazze e di larghi viali. Nonostante i ripetuti bombardamenti della seconda guerra mondiale, che danneggiarono gravemente la biblioteca nazionale, la grandiosa stazione ferroviaria, il palazzo della Suprema Corte tedesca, ecc., la città conserva a tutt'oggi le più belle chiese e palazzi dal caratteristico stile gotico tedesco, quali le chiese di San Nicola (dove vennero celebrate numerose prime di Bach e da dove nel 1989 partì la rivolta contro il regime comunista) e di San Tommaso con influssi romanici all'interno della quale vi è sepolto il musicista Johann Sebastian Bach, il cinquecentesco palazzo comunale e la Gewandhaus, che in passato appartenne a una famosa cooperativa di mercanti e di commercianti e che oggi è divenuta la sede ideale di numerosi concerti di richiamo internazionale. Numerosi sono i caratteristici sottoportici costruiti nel 1912-14, che mettono in comunicazione tra loro le strade del centro cittadino passando attraverso i palazzi; la città è inoltre abbellita da grandi parchi e giardini, con numerose macchie verdi in tutta l'area urbana. Vi si trovano industrie di ogni genere, tra le quali sono ormai rinomate le industrie editoriali, tessili, chimiche, di meccanica di precisione, ottiche, ecc. Notevole è ancora oggi il movimento commerciale e turistico determinato soprattutto dalle fiere campionarie annuali, che contribuiscono sempre più al maggiore sviluppo economico della città. È sede da vari secoli di un grande centro culturale ed educativo, nonché dell'università (fin dal 1409) e dell'Accademia Mendelssohn, dove ogni domenica si può ascoltare un concerto di Felix Mendelssohn-Bartholdy.

Bonn

(308.900 ab.). Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, posta sulle rive del Reno. I settori più sviluppati dell'industria sono le fabbriche di porcellana, macchine da scrivere, cancelleria, metallurgia leggera, ma molto più importanti sono il settore amministrativo e terziario. Originariamente fortezza romana con il nome di Castra Bonnensia, nel XIII sec. divenne residenza degli arcivescovi e del principe elettore di Colonia. Nel 1795 fu occupata dai Francesi, sotto i quali visse un periodo di grande fioritura culturale. Passò sotto la Prussia nel 1815. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1949, venne designata capitale della Germania occidentale. Perse tale titolo nel 1991, quando si decise di riportare a Berlino il Bundestag della Germania riunificata, mentre il Bundesrat rimase a Bonn. Dopo il 1949 la città si ingrandì con la costruzione di numerosi edifici pubblici. La città vecchia conserva il tardo romanico Münster dell'XI-XII sec. e la casa natale di Ludwig van Beethoven, oggi trasformata in museo. Inoltre nella Beethoven Halle ogni due anni si svolge il Festival internazionale a lui dedicato. Degna di nota è anche la Kurf¨rstliche Residenz, dimora degli arcivescovi principi di Colonia che vi abitarono per poco poiché dal 1818 divenne sede universitaria.

Wiesbaden

(271.600 ab.). Città della Germania, capitale dell'Assia (21.115 kmq; 6.089.428 ab.), è situata sulla riva destra del Reno ai piedi del Taunus, a circa 30 km da Francoforte. È sede di industrie alimentari, ottiche, grafiche, tessili, farmaceutiche. Stazione termale romana con il nome di Aquae Mattiacae, fu capoluogo del principato dei Nassau. Nel 1866 fu annessa alla Prussia. L'espansione della città risale alla seconda metà del XIX sec. Inoltre dopo la costruzione del Kurhaus (1907) divenne metà della nobiltà tedesca e persino dell'imperatore Guglielmo II tanto da essere nominata Kaiser Stadt. La seconda guerra mondiale l'ha risparmiata e notevoli sono gli edifici degni di nota tra cui il neoclassico Schloss (1837-41) antica residenza dei duchi di Nassau e oggi sede del Parlamento regionale; il vecchio municipio (1610); il neorinascimentale Neues Rathaus con davanti un aquila imperiale, rappresentante la Germania, e ai lati il leone, emblema del ducato di Nassau, e tre gigli simbolo della città; la neogotica Marktkirche (1852-62) e la Kochbrunnen, fontana simbolo della vocazione termale della città, caratterizzata dall'alta temperatura dell'acqua terapeutica (67°). Attualmente è un attivo centro turistico e una famosa stazione termale grazie alle sue sorgenti alcaline.

Kiel

(233.300 ab.). Città della Germania, capitale dello Schleswig-Holstein (15.763 kmq; 2.823.171 ab.); si affaccia sul Mar Baltico allo sbocco del Canale di Kiel. È oggi un porto commerciale con una notevole attività peschereccia; la produzione industriale è sviluppata nei settori meccanico, chimico e della lavorazione del legno. La città ospita inoltre fabbriche per la trasformazione di prodotti alimentari. Fondata nell'XI sec., entrò a far parte della Lega anseatica nel XIV sec. Appartenne alla Danimarca dal 1773 al 1866, quando passò alla Prussia. Divenuta un importante porto militare nel 1871 per volere dell'imperatore Guglielmo I, venne distrutta durante il secondo conflitto mondiale e ricostruita nel dopoguerra seguendo un trend moderno. Nel periodo successivo visse un vero e proprio boom: la popolazione aumentò notevolmente e vennero aperti grandi cantieri navali. Da citare è l'antica università che risale al XVII sec. Inoltre degna di nota è la Holstenstrasse, non solo perché è la principale via per lo shopping ma anche perché è stata la prima zona pedonale della Germania del 1957.

Saarbrücken

(182.500 ab.). Città della Germania, capitale del Saarland (2.569 kmq; 1.061.376 ab.); sorge sulle rive del fiume Saar, presso il confine con la Francia. Al centro di un bacino carbonifero, è sede di industrie metallurgiche, chimiche, tessili, del tabacco e della birra. Attivo porto fluviale, fu possesso dei vescovi di Metz e in seguito dei conti di Nassau; fu occupata dai Francesi tra il 1793 e il 1815, anno in cui venne incorporata dalla Prussia. Il cuore dell'attività commerciale è il quartiere di St. John. Tra gli edifici degni di nota la Ludwigkirche, chiesa riformata del 1769-79 con pianta a croce greca; lo Schloss in stile rococcò (1748) rimaneggiato nel 1982 a causa dei danni subiti durante il secondo conflitto mondiale; il settecentesco municipio anch'esso ricostruito; la Stiftskirche St. Arnual, edificata tra la fine del XIII e l'inizio del XIV sec., il cui nome deriva dal vescovo Arnual di Metz (VII sec.).

Magonza

(186.100 ab.). Città della Germania, capitale del Land di Renania Palatinato (19.847 kmq; 4.058.682 ab.). Situata sul fiume Reno, poco a occidente dalla confluenza col Meno, è circondata da colline coperte da fitti vigneti. Antico centro celtico, la sua posizione strategica fu sfruttata dai Romani che vi costruirono un castrum in muratura a guardia del ponte sul Reno. Alla fine del XIII sec. fu sede primaziale della Germania e il suo titolare fu, tra l'altro, presidente della dieta incaricata dell'elezione imperiale. Nel XVII sec. fu occupata dagli Svedesi prima e dai Francesi poi. Nel XIX sec. fece parte della Confederazione renana e nel 1871 costituì la più importante fortezza renana dell'Impero germanico, poi smantellata (1922) in ossequio al Trattato di Versailles. Numerose le testimonianze e i resti dell'epoca romana. Notevole il duomo romanico dedicato ai santi Martino e Stefano, iniziato nel 975 e distrutto da un incendio alla vigilia dell'inaugurazione nel 1009, in seguito danneggiato pesantemente dai francesi e ricostruito, per volere di Napoleone, nel 1803; e la chiesa di St. Peter in stile barocco edificata nel 1752-76. La città è importante anche perché qui tra il 1397 e il 1400 nacque Henne Gensfleisch, ovvero Johannes Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili, a cui è dedicato il museo omonimo che conserva la ricostruzione della sua prima stamperia e la nota Bibbia detta delle 42 righe e stampata in sole 180 copie.

L'OKTOBERFEST DI MONACO

Tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre ha luogo a Monaco una delle feste più importanti e famose d'Europa, l'Oktoberfest. La festa dura due settimane e coinvolge tutta la città. L'origine dell'Oktoberfest risale al 1810 e precisamente alle nozze tra il principe ereditario Ludovico di Baviera e la principessa sassone Teresa. Il carattere della festa, in origine arcadico e pastorale, è andato via via modificandosi: oggi è una vera e propria fiera con numerosissimi spettacoli e attrazioni di ogni genere. La nota tipica e dominante è data dalla birra; le grandi birrerie di Monaco allestiscono enormi capannoni all'interno dei quali si può mangiare e bere ai tavoli e ascoltare la musica delle orchestre e delle bande, presenti quasi ovunque. La quantità minima di birra da consumare è un litro, servita sempre alla spina nel tipico boccale. Le varietà, numerosissime ai tempi in cui la birra era prodotta artigianalmente, sono oggi ridotte e legate alla quantità di luppolo che viene miscelato, quindi all'aroma amaro più o meno accentuato e alla qualità dell'acqua. Le più famose birre bavaresi sono la Löwenbräu, la Spatenbräu, la Paulaner e la Augustiner, rinomate a livello mondiale. L'Oktoberfest, benché sia oggi soprattutto un'attrazione turistica, che richiama visitatori da tutta l'Europa, conserva tuttavia intatti alcuni degli aspetti più tipici della tradizione germanica.

PICCOLO LESSICO

Deutschland

Significa: Paese del popolo (Deutsch deriva dall'antico tedesco diot e significa "popolo"). Il termine appare per la prima volta nel Kaiserkronik, un componimento poetico del 1150. Il nome originario dello Stato era Germania (Paese dei Germani), termine introdotto dai Romani per indicare la sponda sinistra del Reno.

Faust

Alchimista, astrologo, mago tedesco (n. Knittlingen 1480 circa). La figura divenne leggendaria in seguito alle fantasiose biografie narrate da vari autori. La prima versione della leggenda di Faust fu pubblicata nel 1587 dal libraio Johann Spiess a Francoforte. Nel libro, anonimo, Faust, desideroso di piaceri e di potere, vende l'anima al diavolo per poter vivere avventure e per poter ottenere poteri magici. Il primo dramma su Faust apparve in Inghilterra nel 1592 con The Tragical History of Doctor Faustus di Christopher Marlowe, ma fu in Germania che la leggenda ebbe maggiore diffusione. L'opera più significativa e famosa è il Faust di Wolfgang Goethe che ampliò la leggenda dandole una profonda dimensione umana e filosofica. Qualche spunto del mito faustiano venne ripreso da Thomas Mann nel suo romanzo Doctor Faustus (1947).

Konzern

Termine derivato del latino medioevale concernere: designa un raggruppamento di imprese fondato su particolari relazioni di carattere finanziario. Le relazioni consistono generalmente in provviste di fondi passati da un'impresa all'altra, o in legami personali tra i dirigenti, o ancora in dirigenti comuni (stesso presidente per più imprese, stessi membri nei consigli di amministrazione). Corrisponde ai termini inglesi group o merger.

Krupp

Famiglia di industriali di Essen. Il fondatore della casa Krupp fu Friedrich (Essen 1787-1826), che nel 1811 iniziò con scarso successo la lavorazione dall'acciaio fuso al crogiolo. Suo figlio Alfred (Essen 1812-87) fabbricò nel 1847 un cannone che segnò l'inizio di un nuovo ramo di produzione che avrebbe reso le industrie Krupp famose in tutto il mondo. Ad Alfred successe il figlio Friedrich-Alfred (Essen 1854-1902) il quale continuò a sviluppare l'impresa paterna trasformandola in un vasto gruppo di interessi. Le industrie Krupp ebbero un grandioso incremento nei primi decenni del Novecento e riuscirono ad avere il monopolio nazionale per la fabbricazione del materiale bellico. A quest'epoca risale la costruzione del grande cannone Berta. Nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, le industrie Krupp dovettero temporaneamente abbandonare la fabbricazione di armi, ma più tardi, durante la dittatura di Hitler, quantità enormi di materiale bellico furono fornite al III° Reich. Dopo l'armistizio il gruppo Krupp fu sciolto e Alfred Felix (1907-67), che dal 1943 ne aveva assunto la direzione, fu condannato (1948) a dodici anni di reclusione. Tuttavia, Felix scontò solo tre anni di pena perché nel 1951 ricevette l'amnistia e, dal 1953 ritornò a gestire i rimanenti stabilimenti Krupp che gli furono restituiti dagli Alleati.

Linea Oder-Neisse

Durante la Conferenza di Potsdam (1945) venne decretato che il confine tra Germania e Polonia fosse stabilito lungo la linea segnata dal fiume Oder e dal Neisse inferiore. Il confine venne accettato dalla Germania dell'Est e solo successivamente dalla Repubblica Federale Tedesca (Trattato di Varsavia, 1970).

Muro di Berlino

Dopo la seconda guerra mondiale, in seguito alla Conferenza di Jalta, Berlino divenne sede della Commissione di controllo alleata per la Germania. Le città e il territorio pertinente vennero inizialmente divisi in quattro settori: sovietico, britannico, americano e francese. Successivamente gli ultimi tre settori si unificarono, formando la città di Berlino Ovest, nettamente divisa dal settore sovietico, Berlino Est. In seguito ad attriti tra l'URSS e le potenze occidentali si ebbero blocchi e restrizioni dei trasporti tra le due parti, cui gli alleati reagirono con ponti aerei per il rifornimento della popolazione, soppressi nel maggio 1949. Nell'agosto del 1961 le autorità comuniste, a causa dei continui tentativi di fuga dal settore orientale a quello occidentale, decretarono la costruzione di un muro tra le due zone, che sancì la divisione della città sino al 1989, anno in cui venne abbattuto.

Repubblica di Weimar

Forma di Governo che resse la Germania dal 1919 alla presa del potere di Adolf Hitler (1933). Venne così denominata perché la Costituzione di tale Repubblica fu elaborata da un'assemblea riunita nella città di Weimar (6-11 febbraio 1919), preferita alla capitale poiché meno turbata dai disordini che sconvolgevano il Paese in quel momento storico.

Ruhr

Fiume (240 km) della Germania, nel Land Renania Settentrionale-Vesfalia. Nasce dal versante settentrionale del Kahle Asten, scorre prevalentemente in direzione occidentale e si immette da destra nel Reno. Il bacino della Ruhr è un distretto carbo-siderurgico (6.200 kmq circa; con oltre 9.000.000 di abitanti) che si estende nella Vesfalia meridionale sui bacini inferiori della Ruhr e della Lippe, con un susseguirsi di centri industriali e residenziali quasi senza soluzione di continuità. In questa regione si sono concentrate industrie estrattive, siderurgiche, meccaniche, chimiche, alimentari, della birra, del vetro. Centri principali Essen, Dortmund, Duisburg, Gelsenkirchen, Hagen, Bochum.

Svizzera Sassone

Regione di confine tra la Germania orientale e la Boemia, lungo le sponde dell'Elba. Per l'aspetto pittoresco dei suoi altipiani, boschi e vallate, questa zona è stata chiamata Svizzera.

Volkswagen

Termine tedesco: vettura popolare. Indica la famosa industria tedesca di automobili, il cui nome completo è Volkswagenwerk AG. La fabbrica fu creata a Wolfsburg nel 1938 per volere di Adolf Hitler, che affidò a Ferdinand Porsche la progettazione di una vettura popolare. Durante la seconda guerra mondiale gli stabilimenti vennero destinati alla costruzione di automobili e automezzi ad uso delle forze armate germaniche. Nel 1949 i Tedeschi, rientrati in possesso della fabbrica, riorganizzarono e rinnovarono gli impianti, aumentando enormemente la produzione nel giro di pochi anni. Oggi la Volkswagen è uno dei maggiori produttori mondiali di auto.

PERSONAGGI CELEBRI

Konrad Adenauer

Uomo politico tedesco (Colonia 1876-1967). Compì gli studi giuridici nelle università di Friburgo, Monaco e Bonn; nel 1906 entrò a far parte dell'amministrazione della sua città e nel 1917 fu eletto borgomastro di Colonia. Dopo la caduta della Monarchia tedesca nel 1918, ebbe un ruolo importante nella difficile vita della Repubblica di Weimar; occupò alte cariche nella Dieta provinciale e nel Consiglio prussiano di Stato. Fu privato di ogni incarico dal regime hitleriano e arrestato due volte dai nazisti, nel 1934 e nel 1944, sebbene senza gravi conseguenze. Dopo la sconfitta della Germania nazista nel 1945, fu tra i fondatori dell'Unione democratico cristiana (CDU), di cui nel 1947 divenne il leader. Nelle elezioni del 1949 l'Unione democratico cristiana vinse di stretta misura sul Partito socialdemocratico tedesco (SPD), ma, grazie ad una coalizione con i liberali, Adenauer fu eletto cancelliere. Egli restò per molti anni la figura dominante della politica tedesca; la sua autorità diminuì però con la fine della guerra fredda. Sollecitato, anche dall'interno del partito, a lasciare la direzione del Governo a un uomo più duttile nei rapporti con il blocco orientale e con le grandi potenze occidentali, si dimise nell'autunno del 1963 dalla carica di cancelliere.

Johannes Sebastian Bach

Musicista tedesco (Heiseinach 1685 - Lipsia 1750). Famoso organista, venne chiamato dai principi tedeschi come maestro di cappella. Perfezionatore dello stile polifonico, la musica era per lui espressione del suo sentimento religioso. Famosi i suoi concerti Brandeburghesi (caratterizzati dall'alternarsi delle parti orchestrali a quelle soliste) e le musiche da caffè che eseguì in uno dei locali di Lipsia, il Caffé Zimmermann, tra il 1729-37 e il 1739-41.
Ritratto di Johann Sebastian Bach

Ludwig van Beethoven

Musicista tedesco (Bonn 1770 - Vienna 1827). Il suo primo concerto lo tenne a Colonia a soli 9 anni, a 12 anni era già compositore. Nel 1792 si trasferì a Vienna, dove trascorse quasi tutta la sua angosciosa vita. Qui fu allievo di Haydn e Salieri. Nel 1795 accusò i primi problemi all'udito, nonostante ciò tra il 1796-98 fu concertista a Norimberga, Dresda, Praga e Berlino. L'aggravarsi della malattia nei primi dell'Ottocento lo fece sprofondare in un profondo isolamento acuito anche dal rifiuto della sua proposta di matrimonio alla contessina G. Giucciardi. Nel 1811 incontrò a Teplitz il famoso poeta J.W. Goethe. Quattro anni dopo diede il suo ultimo concerto pubblico, poiché nel 1818 divenne completamente sordo. Maggior esponente del Romanticismo musicale rinnovò la sonata, il quartetto e la sinfonia. Famosi sono le nove Sinfonie, la Messa solenne, il Fidelio e il Prometeo.
Ritratto di Ludwig van Beethoven

Willy Brandt

Pseudonimo di Herbert Frahm. Uomo politico tedesco (Lubecca 1913 - Bonn 1992). Giornalista, aderente alla SPD (Partito socialdemocratico tedesco), perseguitato politico durante il Nazismo, riparò in Norvegia e poi in Svezia. Tornato in patria dopo la guerra, fu eletto nel 1957 borgomastro di Berlino Ovest. Leader della SPD, fu ministro degli Esteri nel Gabinetto Kiesinger durante la grande coalizione tra socialdemocratici e democratico-cristiani (1966); in tale veste avviò un cauto riavvicinamento ai Paesi comunisti dell'Est, promuovendo scambi con l'URSS, la Romania e la Cecoslovacchia. Nel 1969 il favorevole risultato elettorale permise a Brandt di formare un Governo di piccola coalizione tra SPD e Partito liberale. Il nuovo cancelliere varò un'intensa azione diplomatica nei confronti della Germania orientale e di tutta l'Europa comunista, guidando la coalizione fra alterne vicende fino al maggio 1974, quando dovette cedere la cancelleria al suo successore Helmut Schmidt. Per la sua opera di distensione gli fu conferito nel 1971 il premio Nobel per la pace. Eletto nel 1976 presidente dell'Internazionale socialista, nel 1979 divenne membro del Parlamento europeo.

Albert Einstein

Scienziato tedesco naturalizzato statunitense (Ulm 1879 - Princeton 1955), è noto per la sua teoria sulla relatività grazie alla quale nel 1921 ricevette il Premio Nobel per la fisica. Poiché la sua famiglia era di origine ebraica egli dovette subire le persecuzioni razziali da parte dei nazisti. Nonostante fosse direttore dell'Istituto Kaiser Wilhelm di Berlino, nel 1933 fu costretto dal regime hitleriano a lasciare la Germania. Si trasferì quindi negli Stati Uniti, dove insegnò presso l'Università di Princeton fino alla sua morte.

Johann Wolfgang Goethe

Considerato il più grande poeta tedesco (Francoforte sul Meno 1749 - Weimar 1832), seguì inizialmente gli studi giuridici, poi con la pubblicazione delle sue prime opere, Goetz von Berlichingen (1773) e i Dolori del giovane Werther (1774), cominciò la notorietà come scrittore. Gli scritti iniziali appartengono al periodo dello Sturm und Drang, un esempio sono anche gli inni Il Viandante, Ganimede, Prometo. Nel 1775 viene chiamato alla corte del granduca di Weimar: è qui che inizia la seconda produzione caratterizzata da una maggior tranquillità. Sono di questo periodo le opere Ifigenia in Tauride (1778), Egmont (1788), Torquato Tasso (1780), Gli anni di noviziato di Wilhelm Meister (1795), Le affinità elettive (1809) e il Faust opera teatrale alla quale lavorò fino alla morte. Interessanti anche i suoi scritti di natura scientifica (Teoria dei colori e Metamorfosi delle piante) e quelli autobiografici (Viaggio in Italia, 1828).

Adolf Hitler

Uomo politico tedesco (Braunau, Austria 1889 - Berlino 1945). Figlio di un piccolo funzionario asburgico, trascorse l'infanzia nel villaggio austriaco di Braunau. Soggiogato dal padre, duro e autoritario, e da lui contrastato nelle sue aspirazioni artistiche, si orientò, suo malgrado, verso gli studi tecnici, abbandonandoli nel 1905, due anni dopo la morte del padre. Nel 1907 morì anche la madre e Hitler, che già s'era trasferito a Spittel, immergendosi nella lettura delle opere di Nietzsche e nell'ascolto della musica di Wagner, si stabilì a Vienna. Non essendo riuscito a ottenere l'ammissione all'accademia di belle arti, condusse per alcuni anni una vita di stenti. Deluso nelle sue aspirazioni artistiche, privo di mezzi di sussistenza, dominato dai propri sogni di grandezza e sprezzante di ogni forma di lavoro e di ogni manifestazione di mediocrità, cominciò ad appassionarsi di politica, orientandosi verso concezioni pangermaniste, antiegualitariste e antisemitiche. Trasferitosi a Monaco nel 1913 per sottrarsi all'obbligo di leva, allo scoppio della guerra, nel 1914, si arruolò come volontario, ottenendo il grado di caporale e la croce di ferro. Al termine del conflitto ritornò a Monaco dove, nel gennaio del 1919, era stato fondato il Partito degli operai tedeschi (Deutsche Arbeiter Partei), uno dei tanti piccoli movimenti di quel periodo basati sull'ideologia diffusa dal pangermanismo e su idee nazionalistiche. Hitler entrò a farvi parte in settembre e, benché non vi assumesse alcuna carica ufficiale, ne divenne presto uno degli uomini di punta, grazie alle sue capacità oratorie e ai suoi legami con gli ambienti militari bavaresi, che consentirono al partito di ottenere anche aiuti finanziari. La sua tecnica oratoria si fondava sull'esasperazione delle contraddizioni e delle paure del tedesco medio, soprattutto nei confronti dell'ebraismo, rifiutandosi di accettare la discussione e il dibattito. Nel marzo 1920, il Partito, che allora contava cinquemila iscritti, assunse il nome di Partito nazionalista degli operai (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiter Partei - SND). Accentuò il proprio carattere antisemita, anticomunista e antiparlamentare, sostenuto dai resti del vecchio Alldeutsche Verband e da altre società patriottiche. Cardini del suo programma erano la protesta contro il Trattato di pace del 1919, l'esasperato pangermanismo, nazionalista e antisemita, e un vago anticapitalismo. Approfittando delle drammatiche condizioni del dopoguerra tedesco e valendosi della travolgente oratoria di Hitler, il Partito ebbe una notevole espansione, soprattutto tra gli ex combattenti e i piccolo-borghesi, e si diede un'organizzazione armata, la Sturmabteilung (SA). Approfittando della situazione creata dall'occupazione francese della Ruhr, nel novembre del 1923, il Partito, del quale nel frattempo Hitler aveva assunto i pieni poteri, tentò un Putsch a Monaco, con la complicità delle forze reazionarie bavaresi del generale Erich Ludendorff. Una sparatoria mise in fuga gli insorti, venne decretato lo scioglimento del Partito e Hitler fu processato e condannato a cinque anni di reclusione, ottenendo poi un condono. Nel carcere di Laudsberg, dettò al compagno di cella, Rudolf Hess, il primo volume della sua autobiografia, Mein Kampf (La mia battaglia), in cui esponeva la dottrina della superiorità della razza ariana e gettava le basi teoriche del movimento che dieci anni più tardi avrebbe rovesciato la Repubblica di Weimar. Nel 1925 procedette alla riorganizzazione del Partito, abbandonando gli infruttuosi metodi dell'insurrezione violenta e adottando quelli legalitari della conquista politica del potere, guadagnando adesioni grazie a un programma che si appellava contemporaneamente all'idea nazionalista e a quella socialista. Secondo la concezione di Hitler, "nazionalismo" significava l'unione di tutti i Tedeschi in una grande Germania e l'espulsione da questo nuovo Reich di tutti gli elementi estranei, innanzi tutto degli Ebrei, mentre "socialismo" era "l'abolizione dei redditi non prodotti da lavoro" e "l'abolizione della schiavitù dell'interesse", uno Stato corporativo, simile a quello teorizzato dal Fascismo italiano, e un'organizzazione statale dell'intera vita sociale ed economica per accrescere la potenza dello Stato. Con questo programma, soprattutto dopo la crisi economica del 1929, Hitler riuscì ad assicurarsi, da un lato, l'adesione dei latifondisti, degli alti ufficiali e dei grandi industriali e finanzieri, dall'altro, quello delle classi impoverite dalla crisi economica, la cui adesione consentì al movimento nazista di diventare un partito di massa. Nelle elezioni politiche del settembre 1930, il partito hitleriano ottenne oltre sei milioni di voti e 107 seggi, affermandosi come il secondo partito tedesco (nel 1928 era riuscito a ottenere ottocentomila voti). Nel 1932, Hitler raccolse tredici milioni e mezzo di voti nelle elezioni presidenziali, contro i poco più di diciannove milioni del vecchio Paul Hindenburg che venne rieletto presidente (lo era già stato dal 1925). Nel corso del 1931-32 il numero degli iscritti al Partito nazista raddoppiò, raggiungendo rapidamente i novecentomila tesserati, ottenendo considerevoli successi elettorali nelle Diete dei vari stati, soprattutto in Prussia. Mentre il terrorismo delle SA dominava la piazza, i gruppi politici di destra - militari, industriali, finanzieri e grandi latifondisti - si contendevano il Governo, convinti di poter utilizzare i nazisti ai propri fini. Al cancelliere Heinrich Brüning, che aveva cercato invano di sconfiggere i nazisti sul loro stesso terreno, facendo professione di acceso nazionalismo e svolgendo una politica autoritaria, nel giugno 1932 succedette il cattolico di destra Franz von Papen, con il tacito accordo dei nazisti, divenuti il maggiore partito del Reichstag. Le nuove elezioni del novembre 1932 videro un parziale regresso dei nazisti che perdettero due milioni di voti e 34 seggi. In dicembre divenne cancelliere K. von Schleicher, ma i febbrili intrighi di von Papen per ritornare al potere, portarono Hitler ad assumere la cancelleria il 30 gennaio 1933. Nel suo Gabinetto egli incluse solo tre nazisti su dodici ministri, tra cui figurava von Papen come vicecancelliere, ed era su di lui che facevano assegnamento gli uomini della destra conservatrice per sbarazzarsi al momento opportuno dell'"isterico" Hitler privo, oltretutto, di qualsiasi esperienza di Governo. Essi avevano sbagliato i propri calcoli e Hitler non solo non si fece mettere fuori combattimento da von Papen, ma non tardò a impadronirsi interamente del potere. Le nuove elezioni politiche erano state fissate per il marzo 1933, ma il 27 febbraio l'edificio del Reichstag prese fuoco e venne arrestato uno squilibrato olandese che vi si trovava. Hermann Göring, ministro nazista senza portafoglio, affermò che esistevano prove di una responsabilità comunista e procedette ad arrestare i capi del Partito comunista. Le elezioni si svolsero in un clima di terrorismo e di sanguinose violenze naziste ai danni degli oppositori. Nonostante le intimidazioni, il Partito hitleriano non riuscì ad ottenere che il 44% dei voti, ma furono sufficienti per consentire al nuovo Reichstag di concedere poteri dittatoriali a Hitler per un periodo di quattro anni. La definitiva conquista del potere fu compiuta con l'abolizione di tutti i partiti d'opposizione. Nell'ottobre successivo, la Germania abbandonò la Lega delle Nazioni e la Conferenza per il disarmo. Per il mese successivo fu indetto un referendum e il 96,3% dell'elettorato diede il proprio assenso alla politica hitleriana. Nell'agosto 1934 morì il presidente delle Repubblica Hindenburg, e Hitler si rifiutò di succedergli. In quanto Führer e cancelliere del Reich, egli assunse ugualmente i poteri presidenziali, compreso il comando supremo delle forze armate, ottenendo il consenso del 99% dei Tedeschi con un nuovo referendum. La prima e più grave minaccia a Hitler e ai suoi più stretti collaboratori venne dall'interno dello stesso Partito nazista. Infatti, tra coloro che erano confluiti nel Partito negli anni precedenti la sua conquista del potere, figuravano uomini come Ernst Röhm che aveva comandato le prime truppe d'assalto naziste, le SA, nonché cattolici di destra legati a von Papen, militari conservatori, capeggiati da von Schleicher e social-populisti, raggruppati intorno a Gregor Strasser. Giunto al potere, Hitler, affiancato da Göring, trovò sempre più difficile soddisfare contemporaneamente le esigenze delle due "anime" del nazionalsocialismo e apparvero sempre più intollerabili le richieste che venivano dagli uomini delle SA e dall'ala socialisteggiante del partito, che chiedevano di far seguire alla "rivoluzione nazionalista" la "rivoluzione socialista". Hitler si limitò dapprima ad ammonirli, poi minacciò che avrebbe "soffocato qualsiasi tentativo di disturbare l'ordine esistente" e che avrebbe agito "spietatamente contro la cosiddetta seconda rivoluzione", infine decise di liquidare i fautori della "seconda rivoluzione", passando all'azione il 30 giugno 1934, nella famosa "notte dei lunghi coltelli". Lo strumento prescelto per l'epurazione furono le SS (Schutzstaffel: guardie nere), la formazione rivale delle SA, e gli uomini della Gestapo (Geheime Staatspolizei), la polizia segreta di Stato costituita da Göring nel 1933. Si trattava di due organizzazioni altamente disciplinate, costituite da giovani che obbedivano agli ordini di Hitler senza discuterli, considerando legge ogni parola del Führer. Alle due del mattino del 30 giugno 1934, Hitler insieme con Göbbels e con due fedeli esecutori, partì da Bonn in aereo. Due ore dopo atterrava a Monaco dov'era atteso da quattro auto cariche di uomini delle SS, che partirono per Wiessee dove Röhm, Heines e altri esponenti delle SA, sorpresi nel sonno, vennero arrestati e uccisi. Ritornato a Monaco, Hitler promulgò decreti per riorganizzare le SA e ripartì per Berlino, dove erano entrati in azione distaccamenti delle SS e dell'esercito: Klausener, capo del Partito cattolico renano, venne ucciso mentre lavorava alla sua scrivania e la stessa sorte subirono due collaboratori di von Papen, Strasser e il generale Schleicher, mentre molti capi delle SA vennero trucidati o arrestati e sottoposti a processi sommari, conclusisi con la condanna a morte. A partire da allora, il potere di Hitler poggiò interamente sulle SS e sull'esercito. Nel frattempo venne introdotta la coscrizione obbligatoria, violando il Trattato di Versailles. La rinascita economica del Paese venne affidata al riarmo e le posizioni chiave monopolizzate da un gruppo ristretto, comprendente Göring, Göbbels e Himmler. Venne adottata una politica estera che consentì a Hitler di liberarsi di molti dei gravami imposti dal Trattato di pace e di iniziare un'aggressiva politica espansionistica che ebbe come primo bersaglio l'Austria. L'assorbimento dell'Austria nella Germania (Anschluss) era un obiettivo che Hitler si era proposto sin dalle prime pagine del Mein Kampf e rientrava nella sua idea dello spazio vitale (Lebenstraum) tedesco, oltre che nell'idea del Grande Reich, comprendente tutti i Tedeschi d'Europa. Esso rientrava inoltre nella personale ambizione di Hitler di inglobare il Paese natale, così che l'Austria divenne la prima tappa del suo programma di conquiste. Fallito un primo tentativo nel 1934, per l'opposizione dell'Italia mussoliniana, nel marzo 1938 venne pronunciata l'Anschluss e l'Austria fu ridotta a una provincia del Reich. Come seconda tappa del suo disegno pangermanista, nel settembre 1938 Hitler attaccò la Cecoslovacchia, approfittando della debolezza franco-inglese. Concluso un patto di non-aggressione con l'Unione Sovietica, il 1° settembre 1939 sferrò l'attacco alla Polonia, sapendo di scatenare una nuova guerra europea. La prima fase del conflitto vide la rapida conquista della Polonia, conclusasi entro un mese, mentre l'azione di Hitler verso Francia e Inghilterra assunse in un primo tempo l'aspetto di una proposta di pace. Si trattò di una mossa strategica, dovuta soprattutto a ragioni di propaganda interna e per creare un alibi al regime per i sacrifici che la guerra avrebbe richiesto alla popolazione. Inoltre, per accrescere la popolarità del Führer, l'8 novembre 1939 venne inscenato un attentato: un'esplosione distrusse una birreria di Monaco pochi minuti dopo che Hitler si era allontanato dal locale. Dopo sei mesi d'attesa, nell'aprile del 1940, i Tedeschi occuparono la Danimarca e la Norvegia. La marcia trionfale delle armate tedesche in Europa portò nel giro di pochi mesi all'occupazione del Belgio, Olanda, Francia, Jugoslavia, Grecia, rendendo Hitler padrone assoluto dell'Europa. I territori conquistati vennero trattati come colonie di sfruttamento e ad essi venne estesa la politica di sterminio degli Ebrei già intrapresa in Germania. L'entrata in guerra della Russia e degli Stati Uniti fu fatale alla Germania. Ostinato a negare l'evidenza della disfatta, il 28 aprile 1945 Hitler ordinò un'ultima disperata difesa della Cancelleria berlinese, dove una settimana prima egli aveva festeggiato il suo 56° compleanno. Poiché il palazzo della Cancelleria era stato gravemente danneggiato da un bombardamento russo, egli si rifugiò in un bunker di cemento armato scavato nel giardino dove il 30 aprile, mentre le truppe russe erano ormai a pochi isolati di distanza, si suicidò insieme con Eva Braun, che aveva sposato poche ore prima. Per suo ordine, i loro corpi vennero bruciati.
Un’immagine di Adolf Hitler

Adolf Hitler

Erich Honecker

Uomo politico tedesco (Neunkirchen, Saar 1912 - Santiago del Cile 1994). Terzo dei sei figli di un minatore, a soli dieci anni entrò nell'organizzazione comunista dei pionieri, a quattordici nel movimento giovanile del Partito (KDP), dedicandosi poi interamente all'attività politica e sindacale, dopo aver lavorato qualche tempo come muratore. Salito al potere Adolf Hitler, si dedicò all'attività clandestina. Arrestato nel 1935 e condannato a dieci anni di carcere, ritornò in libertà solo alla fine della guerra. Nel 1945-46 ebbe di nuovo un ruolo di primo piano nell'organizzazione giovanile della Germania Est, di cui fu presidente sino al 1955. Membro del Comitato centrale del Partito dal 1946, a partire dal 1956, dopo un soggiorno di indottrinamento di un anno in Unione Sovietica, iniziò una rapidissima ascesa al vertice del Partito, entrando a far parte nel 1958 del Politburo, emergendo presto come il più sicuro candidato alla successione di Walter Ulbricht e segnalandosi come massimo esponente della linea dura, in contrapposizione al più flessibile Willy Stoph, capo del Governo. La sua nomina a primo segretario del SED (Partito socialista unitario), al posto di Ulbricht, venne ratificata nel maggio 1971 e, contemporaneamente, egli assunse la presidenza del Consiglio di difesa nazionale, massima carica dello Stato. Nel 1976 diventò segretario generale del SED e nello stesso anno fu eletto presidente della Repubblica, carica che detenne fino al 1989, quando fu esautorato ed esiliò in Unione Sovietica. Venne processato nella Germania riunificata per abuso di potere.

Helmut Kohl

Uomo politico tedesco (n. Ludwigshafen 1930). Orientatosi giovanissimo verso l'attività politica, a diciassette anni fu tra i fondatori dell'organizzazione giovanile del Partito democratico cristiano (CDU) nella propria città natale. Nel 1959 venne eletto deputato al Landtag di Magonza, diventando capogruppo della CDU locale nel 1963. Entrato a far parte nel 1965 della direzione nazionale del partito, l'anno seguente assunse la presidenza della CDU della Renania Palatinato e nel 1969 divenne primo ministro regionale, riuscendo a far conquistare al suo partito la maggioranza assoluta al Parlamento di Magonza nel marzo 1971. Nel giugno 1973, venne eletto presidente della CDU. Nel 1974 pose la sua candidatura a cancelliere, venendo però sconfitto dal socialdemocratico H. Schmidt. Divenuto leader dell'opposizione, vide declinare il prestigio del suo partito, alla cui presidenza venne riconfermato nel 1981. Nel 1982 in seguito alla crisi della coalizione liberal-socialdemocratica, fu nominato cancelliere e formò un Governo con i liberali. Riconfermato alle elezioni del 1983, fu a capo della Germania occidentale per l'intero decennio degli anni Ottanta. Nel 1990 fu il principale protagonista della riunificazione delle due Germanie. Conservò la carica di cancelliere anche dopo le elezioni del 1990 (le prime della Germania unita) e quelle del 1994. Kohl chiuse la sua lunga carriera politica con una clamorosa sconfitta alle elezioni politiche del 1998, che registrarono la vittoria del Partito socialdemocratico di Gerhard Schröder. Tenendo fede alla promessa fatta in periodo preelettorale, Kohl lasciò non solo la cancelleria ma anche la guida della CDU.
Il cancelliere tedesco Helmut Kohl


Thomas Mann

Scrittore tedesco (Lubecca 1875 - Zurigo 1955). Nacque a Lubecca da una famiglia della borghesia mercantile. Fu uno dei massimi rappresentanti del Decadentismo, che egli seppe magistralmente descrivere e analizzare in molte sue opere. Nel primo grande romanzo, I Buddenbrook (1901), mostrò la decadenza degli ideali borghesi di solido benessere, i quali si sfaldano di fronte alle seduzioni di una irrequieta sensibilità artistica e sentimentale, qual è quella dell'ultimo giovane rampollo della famiglia. Artisti e letterati sono anche i protagonisti di Tristano (1903), di Tonio Kröger (1904), di Morte a Venezia (1913) e della novella Disordine e dolore precoce (1926), racconti nei quali l'intellettualismo lucido dello scrittore si adegua sempre alla maestria dello stile; intellettualismo, acume dello stile e finissima psicologia compongono ancora l'atmosfera morbosa e tragica del romanzo La montagna incantata (1924), che si svolge in un sanatorio di montagna, come pure del ciclo biblico Giuseppe e i suoi fratelli (1933-43) o del Doctor Faustus (1947). In quest'ultimo tutte le virtù critiche e narrative dello scrittore si assommano per dare della figura del protagonista, il musicista Leverkuhn, quasi un simbolo della perenne lotta con il demoniaco e con il musicale che è, secondo l'autore, al centro dell'anima germanica. Narrazioni a sfondo ironico sono invece Carlotta a Weimar (1939) e L'Eletto (1951). Il gusto della parodia si ritrova anche nell'ultimo romanzo, Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull, rimasto incompiuto. Nel 1929 ricevette il premio Nobel. Privato della cittadinanza tedesca (1936), si trasferì (1938) negli Stati Uniti d'America. Nel 1949 tanto la Germania occidentale quanto quella orientale gli conferirono il premio Goethe.

Karl Marx

Filosofo e economista tedesco (Treviri 1818 - Londra 1883). Nacque da una famiglia borghese e si laureò a Jena nel 1841 in Filosofia. Nel 1842 assunse la direzione della "Gazzetta Renana", un giornale di stampo democratico-radicale. A Parigi, dove si trasferì dopo la soppressione del giornale nel 1844, strinse amicizia con Friedrich Engels, che divenne in seguito suo stretto collaboratore. Del soggiorno parigino sono le opere Manoscritti economico-filosofici del 1844 e, in collaborazione con Engels, La sacra famiglia e L'ideologia tedesca. In queste opere Marx elaborò una teoria materialistica della storia secondo la quale ciò che muove la storia non è l'ideologia, ma l'azione e la rivoluzione. Espulso dalla Francia nel 1854, si stabilì a Bruxelles, dedicandosi con Engels alla stesura del celebre Manifesto del Partito comunista, pubblicato per la prima volta anonimo a Londra nel 1848. Il Manifesto era un appello ai proletari di tutto il mondo affinché si riunissero per lottare attraverso una rivoluzione contro l'ordinamento sociale esistente che li opprimeva e li sfruttava. Negli anni 1848-49, durante le rivoluzioni che investirono quasi tutta l'Europa, Marx svolse un'intensa attività politica, fino a quando fu di nuovo costretto a emigrare. Nel 1849 si stabilì a Londra e qui collaborò con giornali, scrisse saggi (Per la critica dell'economia politica, 1859) e soprattutto mantenne attiva la sua partecipazione alla vita politica e sociale. Riuscì infatti ad organizzare il movimento operaio europeo fino ad arrivare alla fondazione, nel 1864, dell'Internazionale dei lavoratori (nota come Iª Internazionale). Di quegli anni è la fondamentale opera Il capitale il cui primo libro fu pubblicato nel 1867, mentre il secondo e il terzo uscirono postumi. In seno all'Internazionale condusse una lotta ideologica contro l'attività secessionista di Bakunin con cui ruppe definitivamente nel 1872.
Ritratto di Karl Marx


Richard Wagner

Compositore, teorico e direttore d'orchestra tedesco (Lipsia 1813 - Venezia 1883). Genio del Romanticismo musicale, studiò musica da autodidatta. Dal 1837 fu direttore d'orchestra a Riga. Negli anni successivi abitò a Londra e a Parigi. Nel 1849 partecipò all'insurrezione di Dresda; ricercato dalla polizia, si rifugiò in Svizzera aiutato da Franz Liszt. Successivamente pubblicò scritti d'estetica e studiò la filosofia di Schopenauer. A Parigi La rappresentazione del Tannhäuser suscitò un grande scandalo, da parte del compositore si schierò il poeta francese Charles Baudelaire. Nel 1864 venne chiamato a Monaco da Luigi II di Baviera dove rimase solo due anni. In seguito si ritirò sul lago dei Quattro cantoni. Nel 1869 conobbe il filosofo Nietzsche. Dal 1872 si trasferì a Bayreuth dove venne costruito un teatro in suo onore. Le sue maggiori opere sono Rienzi (1842), L'Olandese volante (1843), Tannhäuser (1845), Lohengrin (1850), Tristano e Isotta (1865), la tetralogia dell'Anello del Nibelungo (1869-1876), il Parsifal (1882). Tra le composizioni musicali l'Idillio di Sigfrido, oltre a 10 ouverture, una sinfonia e musica da camera.

Ferdinand von Zeppelin

Ingegnere tedesco (Costanza 1838 - Charlottenburg, Berlino 1917). Ideò e costruì il dirigibile rigido a cui diede il suo nome, che si elevò in volo il 2 luglio del 1900. In seguito aprì una fabbrica di dirigibili attiva durante la prima guerra mondiale.

ALTRI CENTRI

Aquisgrana

(247.700 ab.). Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia. Produce lino, lana e prodotti siderurgici. Ha ricche miniere di ferro, zinco e carbon fossile. Centro industriale e ferroviario, oggi è prosperosissima. Vi fu sepolto Carlo Magno, rinvenuto su un trono di pietra con scettro e corona, quando Ottone III ne violò la tomba; visione che provocò la fuga di Ottone stesso. Ma Federico Barbarossa fu anni dopo meno impressionabile, e si appropriò di trono, corona e scettro, riponendo le ossa in un'urna. Trentuno imperatori ricevettero l'imposizione della Corona su quel trono funebre del primo grande monarca medioevale. È incerto se Carlo Magno fosse nato ad Aquisgrana; certo la predilesse. Le sue sorgenti calde e solfuree sono meta di molti stranieri, e presso di esse appunto Carlo Magno fece costruire il suo palazzo. Nel 1668 e nel 1784, furono firmati ad Aquisgrana due importanti trattati. Nel 1818 vi si svolse un Congresso tra le potenze che avevano vinto Napoleone. La città conserva edifici storici di valore tra i quali: il Duomo, voluto da Carlo Magno prima dell'800, la Cappella Palatina posta al suo interno (secc. VIII-IX) e il palazzo municipale in stile gotico, sorto sull'area dell'antica reggia carolingia.

Augusta

(259.200 ab.). Città della Germania, in Baviera, posta sul fiume Lech. La città, ora sede vescovile, è dotata di notevoli monumenti, fra i quali le famose vetrate della cattedrale, l'arsenale, il municipio, l'ospedale. La produzione industriale è sviluppata nei settori tessile, meccanico, aeronautico, chimico e di precisione. Fondata da Augusto nel 15 a.C., e devastata dagli Unni, poi possedimento degli Alamanni, indi dei Franchi, entrò a far parte dei ducati di Svevia e Baviera. Nel 1316 divenne città libera dell'impero. Fu un centro d'affari importantissimo, sede delle banche dei Fugger e dei Welser. La città ebbe un ruolo fondamentale anche in campo religioso: il trattato firmato qui nel 1555 stabiliva una sorta di libertà di culto, poiché i territori potevano seguire il credo dei principi che li governavano. Dopo la seconda guerra mondiale si sviluppò, accanto alla tradizionale industria tessile, quella meccanica per la produzione di macchinari pesanti, di precisione e di costruzioni aeronautiche, oltre all'industria dell'informatica.

Bamberga

(70.000 ab.). Città della Germania, nella Baviera, alla confluenza dei fiumi Regnitz e Reno. Importanti industrie tessili, elettrotecniche, alimentari, meccaniche e dell'abbigliamento. Nel 997 l'abitato fu dato in dono per le nozze all'imperatore Enrico II e alla moglie S. Cunegonda. Preda di Slavi e Franchi, nel 1007, dopo la costruzione del duomo, divenne sede vescovile. In seguito fu importante centro culturale e artistico: nel 1460-61 venne pubblicato qui il primo libro a stampa illustrato e nei secoli Seicento e Settecento furono innalzati numerosi edifici in stile barocco. Tra questi degni di nota sono l'antico municipio completamente restaurato a metà del Settecento e la Neue Residenz, simbolo del potere ecclesiastico e della famiglia degli Schönborn. Il monumento alla cristianità fatto costruire da Enrico II, dove riposa accanto alla moglie, è invece in stile romanico con influssi gotici. La città è nota anche per la Rauchbier, la birra affumicata.

Bayreuth

(74.800 ab.). Città della Germania, nella Baviera, sul Meno. Industrie della carta, della birra e tessili. Nota per il suo passato austero, ospita il famosissimo Festival wagneriano sin dal 1876. Tra gli edifici degni di nota l'Altes Schloss (palazzo rinascimentale dei secoli Cinquecento e Seicento) e il Neues Schloss residenza del margravio Friedrich che lo fece ricostruire nel 1753 dopo un terribile incendio; la casa abitata da Richard Wagner dal 1873, nel giardino della quale si trova sepolto accanto alla moglie Cosima; il Festspielhaus, teatro di fine Ottocento, il cui interno è simile a un teatro greco con cavea e orchestra, dove ogni anno si celebra il Festival dedicato al celebre musicista; il settecentesco Markgräflisches Opernhaus, voluto dalla moglie del margravio e caratterizzato da splendide decorazioni interne.

Bochum

(388.900 ab.). Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia. Posta nel bacino carbonifero della Ruhr, si trasformò, durante i processi di industrializzazione del XIX sec., da modesto borgo agricolo in grande centro minerario (dispone di 70 pozzi) e industriale. Possiede numerose acciaierie, industrie meccaniche e automobilistiche (Opel), siderurgiche, chimiche e alimentari. È sede dell'università della Ruhr e di parecchi istituti per l'istruzione e la ricerca.

Chemnitz

(252.600 ab.). Città della Germania, nella Sassonia. Fondata da Federico II nel XII sec., fu più volte distrutta nel corso del XVII sec. La ricchezza mineraria della zona circostante diede l'impulso allo sviluppo di industrie metallurgiche e meccaniche, nel corso del XIX sec., accanto a quelle tradizionali per la produzione tessile (l'impianto della prima grande filanda risale al 1788 mentre l'inizio della produzione di macchine utensili è del 1811). Caratteristica la sua posizione geografica che ne determinò lo sviluppo urbano; intorno ad essa si dipartono una serie di valli disposte a raggiera che impedirono una compatta crescita dell'abitato. Se si considerano anche queste valli densamente popolate, la città raggiunge gli 800.000 abitanti. Legata al comunismo non solo per il fatto che qui ebbe i natali il cofondatore del partito Fritz Heckert e perché nel 1953 il regime filosovietico l'aveva dedicata a Karl Marx (fino al 1990, anno della caduta del muro di Berlino, era infatti chiamata Karl-Marx-Stadt), ma anche perché il movimento operaio della città fu sempre molto attivo e l'adesione al credo marxista fu molto alta persino durante il regime nazista. La ricostruzione avvenuta dopo il secondo conflitto mondiale l'ha profondamente cambiata, ben pochi sono rimasti infatti gli edifici risalenti all'impostazione originaria (Siegertsches Haus, palazzo barocco della prima metà del Settecento; la neogotica Petrikirche del 1885-88; l'Opernhaus dei primi del Novecento). Degna di nota la Schlosskirche, la chiesa gotica del monastero benedettino trasformato dopo la Riforma in castello.

Coblenza

(107.000 ab.). Città della Germania, nel Land di Renania Palatinato, posta alla confluenza della Mosella col Reno. Importante centro commerciale. È la romana Confluentes, campo fortificato di Druso (9 a.C.), così chiamata per la sua posizione geografica. Sede degli arcivescovi di Treviri dal XII al XVIII sec., passò nel 1798 in mano ai Francesi che la occuparono fino al Congresso di Vienna, quando infine divenne territorio della Prussia. Gran parte della città (compreso il centro storico) è frutto della ricostruzione avvenuta in seguito ai danni della seconda guerra mondiale. È oggi un importante centro vinicolo. Tra i monumenti degni di nota la statua equestre di Guglielmo I posta sull'angolo alla confluenza dei due fiumi; belle anche le chiese di St. Kastor, la Florinskirche e la Liebfrauenkirche (tutte di impianto romanico, XII sec.).

Colonia

(968.600 ab.). Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, nella valle del Reno. Posta in una posizione geografica favorevole alle comunicazioni; Colonia, fondata ufficialmente nel 50 da veterani romani stabilitisi lungo il confine imperiale segnato dal Reno, fu, fin dal Medioevo, un importante centro commerciale. Proclamata da Carlo Magno sede arcivescovile, venne abbellita da numerosi edifici in stile romanico che le fecero guadagnare l'appellattivo di Roma del Nord. Conobbe una battuta di arresto nel suo sviluppo a causa del predominio britannico e olandese nel ramo del commercio marittimo (XVI sec.). Nel XIX sec. le imponenti infrastrutture resero possibile la sua trasformazione in metropoli moderna. Il suo porto fluviale è uno dei maggiori della Germania, mentre la vicina valle della Ruhr favorì lo sviluppo di industrie di trasformazione: chimiche, metallurgiche e per la costruzione di autoveicoli e di macchinari. Fiorente è pure la produzione di beni di consumo e l'attività bancaria e assicurativa. Nota sin dal passato anche per la famigerata acqua di Colonia, inventata da un italiano nel 1709 (all'inizio aveva effetto curativo contro i colpi apoplettici e altre varie malattie, in seguito quando Napoleone invitò i fabbricanti a svelare gli ingredienti della medicina, questi la trasformarono in profumo). La città ospita la cattedrale risalente al XIII sec. (in realtà ci son voluti ben 632 per completarlo, così iniziato nel 632 fu ultimato solo nel 1880; all'interno sono custodite le reliquie dei Tre Re Magi), l'università fondata nel 1388, numerose chiese gotiche molte delle quali ricostruite dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale e alcuni resti dell'originario insediamento romano (degno di nota è il Romisches Pratorium, all'interno del quale furono proclamati imperatori Vitellio e Traiano).
Visita a Colonia

Visita a Colonia (english version)

Dortmund

(590.800 ab.). Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, posta nel bacino carbonifero della Ruhr. Centro di industrie siderurgiche, meccaniche, elettrotecniche, chimiche, del vetro, della carta, alimentari. Intenso è pure il commercio di prodotti agricoli e del bestiame. Corte regia carolingia, si arricchì coi traffici tra Oriente e Occidente e fece parte della Lega anseatica. Annessa alla Prussia nel 1815 e gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruita in chiave moderna, tuttavia conserva alcune chiese monumentali del XII-XIV sec. (un esempio sono la Reinholdikirche, in stile gotico; la Propsteikirche e la Petrikirche, originariamente gotiche ma ricostruite in seguito al conflitto mondiale); nuova è invece la Westfalenhalle, uno dei più colossali palazzi dello sport d'Europa, capace di 23.000 posti.

Duisburg

(508.700 ab.). Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vesftalia, alla confluenza del fiume Ruhr con il Reno e alla sommità del canale Rhein-Herne. È tra i più importanti porti fluviali del mondo, sbocco commerciale dei prodotti del bacino minerario (carbone e ferro). Già nota all'epoca merovingia, fece parte della Lega anseatica e passò al Brandeburgo nel XVII sec. Fu duramente colpita nel corso della seconda guerra mondiale; resta quindi poco del nucleo originario della città, anche se recentemente sono state restaurate la Salvatorkirche in stile gotico e la chiesa dei Frati minori risalente al XIII sec. Merita una visita il museo d'arte contempooranea Wilhelm-Lehmbruck Museum.

Erfurt

(200.000 ab). Città della Germania, capitale della Turingia (16.172 kmq; 2.373.157 ab.), sul fiume Gera. Vi si è sviluppata l'industria meccanica pesante e di precisione, vetraria, tessile, del tabacco, della concia e delle calzature. Di origine molto antica (nel 782 il missionario Bonifacio fondò qui un vescovato), Erfurt raggiunse il massimo splendore tra il XIV e il XV sec. quando fu membro della Lega anseatica e grazie all'istituzione dell'università (1392), dove studiarono note personalità, come ad esempio Lutero. Nel 1664 passò sotto il controllo di Magonza e nel 1815 con il Congresso di Vienna fu incorporata alla Prussia. Risparmiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la città conserva ancora gran parte dell'aspetto medievale. Tra gli edifici più notevoli, figurano il duomo del XIV sec., in stile gotico, la collegiata di San Severo (secc. XIII-XIV) posta su un'altura detta collina della cattedrale, la chiesa del convento agostiniano, caratterizzata da splendide vetrate, e la Kaufmannskirche, la chiesa dei commercianti, edificata nel XI sec., rimaneggiata tra il 1291 e il 1368 e restaurata infine nell'Ottocento. Degno di nota è anche il Krämerbrücke, il ponte sul fiume Gera (inizialmente in legno, ma rifatto nel 1325 in pietra), simile al Ponte Vecchio di Firenze, al lato del quale si trovano le casette dei Krämer, i piccoli commercianti che qui stipavano la merce da vendere ai passanti. La città fu meta di grandi artisti quali il musicista Johann Sebastian Bach, e i poeti Goethe, Schiller, Wieland e Herder, inoltre si incontrarono qui Napoleone e lo zar Alessandro I (1808), e nel 1970 Willy Brandt (Cancelliere della RFT) e Willi Stoph (Cancelliere della RTD).

Essen

(585.500 ab.). Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, nella valle della Ruhr. Sorse intorno ad un castello dei Franchi nell'VIII sec. Decaduta con la guerra dei Trent'anni, quando passò alla Prussia nel 1803 era un borgo agricolo di 5.000 abitanti circa. Il suo colossale sviluppo è dovuto alla presenza di giacimenti di carbone e all'instaurarsi dei grandi stabilimenti siderurgici e metallurgici dei Krupp affiancati alle altre industrie: meccaniche, chimiche, tessili, ecc. Subì gravi distruzioni durante l'ultimo conflitto mondiale. Conserva notevoli edifici monumentali, tra cui una famosa abbazia, alcune chiese la cui fondazione risale all'Alto Medioevo (come ad esempio St. Ludgerus di impianto romanico ma con influssi gotici) e la villa dei Krupp fatta costruire nel 1872. Degno di nota è anche il museo Folkwang, ricca collezione di opere dell'Ottocento e del Novecento (si passa dai dipinti degli impressionisti Manet e Renoir, al realismo di Courbet e Daumier, dai quadri di Matisse e Gauguin a quelli di Monet e Cezanne, senza dimenticare Van Gogh, Kandinskij, Picasso, Kirchner, Kokoschka, Klee, Mirò e Chagall; anche in campo scultureo pregevoli sono le opere di Rodin, Marino Marini e Medardo Rosso).

Francoforte sul Meno

(643.700 ab.). Città della Germania, nell'Assia (21.115 kmq; 6.089.428 ab.), nella piana a Sud-Est della catena montuosa del Taunus, sulle due rive del Meno. Francoforte è un grande centro commerciale e industriale, ed è sede di alcuni tra i più potenti istituti finanziari del Paese. Importantissime sono le industrie meccaniche, elettroniche, chimiche, tessili, alimentari, farmaceutiche, editoriali e cantieristiche. Antichissimo stanziamento germanico (i Franchi vi si stanziarono nel 794 circa), Francoforte visse sotto la dominazione romana. Residenza di Carlo Magno, nel IX sec. divenne capitale dell'Impero franco d'Oriente. Città imperiale libera dal 1212 al 1806 (qui venivano eletti e incoronati gli imperatori del Sacro Romano Impero), il suo sviluppo economico risale al XIII sec., grazie alle sue fiere annuali (già dal 1330 era sede di fiere che richiamavano numerosi visitatori da ogni parte d'Europa). Accolse la Riforma nel 1530. Nel 1595 venne inaugurata la sede della prima borsa, e famigerata fu la banca fondata da Mayer Amschel Rotschild. Capitale di un principato napoleonico dal 1810 al 1815, tornò ad essere città libera con la Restaurazione (1816), fino alla sua annessione alla provincia prussiana dell'Assia-Nassau. Il secondo conflitto mondiale la colpì duramente (tremendi furono i bombardamenti del 23 marzo 1944), successivamente fu in lista per diventare capitale della Repubblica Federale, ma non ci riuscì lasciando il posto a Bonn. Città natale di Goethe (che vi nacque il 28 agosto 1749), è sede di una celebre università, di vari istituti scientifici e culturali e di musei (uno dei più importanti è lo Städelsches Kunstinstitut und Städtische Galerie e quello dedicato alla storia del cinema). Fra i monumenti più importanti del passato figurano il duomo, numerose chiese (Nikolaikirche, Leonhardskirche, Liebfrauenkirche) per lo più di epoca gotica, la casa di Goethe e il palazzo municipale del XV sec. (all'interno la Kaisersaal è decorata dai ritratti dei 52 imperatori del Sacro Romano Impero eseguiti tra il 1842 e il 1853, dopo l'ultima incoronazione). La piazza di Römerberg, che accoglie una splendida fontana al centro rappresentante la giustizia (1610) ed è chiusa da edifici caratterristici tra cui l'antico Rathaus, è considerata il cuore della città sin dal passato: sede del mercato e delle fiere, era qui che si tenevano le cerimonia d'incoronazione degli imperatori. Francoforte è anche una città ultramoderna caratterizzata da enormi grattacieli dove tuttavia si innestano ampie superfici verdi. Numerosi e ben tenuti sono infatti alcuni parcfhi come ad esempio il Wallanlagen (a forma di anello si estende per 5 km nalla zona del centro che costeggia il fiume Meno), il Palmengarten (giardino botanico caratterizzato da una fitta vegetazione tropicale, da un laghetto per barche a remi e da serre e roseti), il Grüneburgpark (parco in stile inglese voluto dal banchiere Meyer Amschel Rotschild), l'Holzhausenpark (grazioso parco con un piccolo castello barocco circondato da uno stagno) e il giardino zoologico risalente al 1858, con più di 6000 specie di animali.
Francoforte: veduta dal Meno


Gera

(107.002 ab.). Città della Germania, nella Turingia, nel bacino carbonifero del Vogtland. La produzione è molto varia: vi sono industrie cotoniere, meccaniche, chimiche, farmaceutiche, vetrarie, della lavorazione della carta, del tabacco, delle carni, della birra (nel XV sec. erano già 221 le birrerie con licenza) e ancora fabbriche per la grafica e gli strumenti musicali. La città e la zona circostante sono specializzate nella produzione tessile (filatura e tessitura della lana e della seta). Fu feudo dell'abbazia di Quedlinburg (999) e poi residenza dei conti di Weida, infine di quelli di Reuss dal 1244 al 1918. Conserva il castello, il municipio (1573-76) e la chiesa della Trinità (XIV sec.).

Halle an der Saale

(239.400 ab.). Città della Germania, nella Sassonia-Anhalt posta sulla destra della Saale. Lo sviluppo economico della città si basa sullo sfruttamento delle ricchezze minerarie (industrie meccaniche accanto a quelle alimentari) e alla sua favorevole posizione geografica che ne fa un centro notevole per lo smistamento commerciale. Compare la prima volta nell'806 come borgo fortificato al passaggio della Saale. Sulla città esercitarono la loro sovranità gli arcivescovi di Magdeburgo finché la borghesia ne affermò l'autonomia e portò Halle a far parte, nel XIII sec., della Lega anseatica. La Riforma, affermatavisi nel 1541, la rese libera; devastata più volte nel corso della guerra dei Trent'anni, con la Pace di Vestfalia (1648) passò al Brandeburgo. Dal 1807 al 1913 appartenne al Regno di Vestfalia. Il 17 ottobre 1806 i Francesi della Grande Armata napoleonica, comandati dal generale P.A. Dupont, sconfissero a Halle circa 25.000 prussiani agli ordini del principe del Württemberg. La città è legata anche al nome del musicista Händel che nacque qui nel 1685. Tra i monumenti principali: la cattedrale (XIV sec.); la chiesa di Nostra Signora (XVI sec.) in stile tardo gotico; la chiesa di San Maurizio (secc. XIV-XV). Importanti il palazzo comunale; il museo civico; l'Universität-und-Landesbibliotek (fondata nel 1694) e la biblioteca dell'Accademia di Scienze Naturali (fondata nel 1652).

Jena

(102.634 ab.). Città della Germania, nella Turingia, sorge sul fiume Saale, affluente dell'Elba. Nota sin dal IX secolo, acquistò prestigio nel Duecento per la produzione e il commercio di vino e successivamente in seguito alla fondazione dell'università (1558). Qui insegnarono, fra gli altri, Fichte, Schelling e Hegel e si incontrarono i romantici Novalis, Tieck e Brentano. Oggi è un centro industriale molto attivo soprattutto nella produzione di strumenti ottici (la prima officina fu aperta da Carl Zeiss nel 1846 e nel 1880 fu inaugurata la fabbrica Jenaer Glaswerk nata dalla collaborazione tra il fisico Ernst Abbe e il chimico Otto Schott) e di precisione e nel settore farmaceutico. Degni di nota sono i monumenti sopravvissuti o ricostruiti in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale e cioè la chiesa gotica di San Michele (1390-1506) e il mercato gotico-fiammingo. Stridente con il resto del paesaggio è il grattacielo di 26 piani alto 120 metri eretto durante la ricostruzione postbellica da parte della DDR.

Karlsruhe

(281.300 ab.). Città della Germania, nel Land di Baden-Württemberg, presso il confine francese, vicino alla riva destra del Reno. È uno dei maggiori porti fluviali del Paese, ed è punto nodale per le comunicazioni. La città, fondata da Carlo Guglielmo nel XVIII sec., costituisce un bell'esempio di urbanistica settecentesca; essa conserva l'originaria struttura stellare con al centro il castello da dove si dipartono 32 strade. Terminata nel 1806 fu eletta subito come nuova capitale del Baden. Durante la seconda guerra mondiale fu duramente colpita dai bombardamenti ma presto si risollevò anche grazie all'insediamento dei massimi organi giudiziari alleati (1950). Gli edifici degni di nota sono il palazzo del comune (1806), la Pfarrkirche evangelica (1807-1816) e la chiesa di St. Stephan (1810-1814). Da visitare il museo civico che raccoglie non solo opere di artisti tedeschi ma anche dei più grandi maestri fiamminghi (Rubens e Rembrandt) e impressionisti (Cézanne e Gauguin). Di moderna realizzazione è un nuovo quartiere di particolare interesse per l'edificazione a blocchi e per la separazione del traffico pedonale da quello automobilistico. La produzione industriale è di elevato livello soprattutto nei settori meccanico, chimico-farmaceutico, petrolchimico e della gomma.

Lubecca

(213.300 ab.). Città della Germania, nel Land dello Schleswig-Holstein, sulla foce del fiume Trave, a 15 km dal Mar Baltico. Collegata al fiume Elba mediante un canale navigabile, è una città industriale e commerciale con una produzione metallurgica e meccanica. Fondata nel XII sec., divenne ben presto un importante centro del Baltico. Promosse con Amburgo la Lega anseatica nel XIII sec. A partire dal XV sec. cominciò gradualmente la sua decadenza che culminò nel XVII sec. quando finì sotto la dominazione svedese. La sua vera espansione cominciò agli inizi del XX sec., in seguito all'industrializzazione del bacino del Trave. Dati i gravissimi danni subiti durante le due guerre mondiali, poco rimase a testimonianza del suo passato: il duomo (secc. XII-XIV), e la Casa della Società di Navigazione risalente al XVI sec.

Magdeburgo

(228.200 ab.). Città della Germania, capitale della Sassonia-Anhalt (20.445 kmq; 2.522.941 ab.), sull'Elba. Porto commerciale e industriale. Le industrie riguardano la siderurgia, la meccanica e la chimica, nonché la trasformazione dei prodotti agricoli (zuccherifici, ecc.). Fin dall'805 Magdeburgo fu centro di commercio ai confini dell'Impero carolingio con i Vendi Slavi. Ottone I vi stabilì una sede arcivescovile (968). La città prosperò per il commercio fluviale dell'Elba (nel XIII sec. entrò a far parte della Lega anseatica). Esemplare divenne il diritto di Magdeburgo, che fu adottato da molte città della Germania orientale. La città e l'arcivescovado passarono nel 1524 al Luteranesimo, di cui Magdeburgo fu energica sostenitrice durante la guerra della Lega di Smalcalda e quella dei Trent'anni. Distrutta dalle truppe svedesi nel 1631, si risollevò grazie all'opera manifatturiera di famiglie ugonotte trasferitisi qui. Nel 1680 Magdeburgo venne incorporata al Brandeburgo. Nel 1806 passò al Regno di Vestfalia e nel 1815 tornò alla Prussia. La parte più antica di Magdeburgo si trova intorno al Mercato vecchio. Monumento principale è il duomo fatto edificare da Ottone I nel 955, ricostruito in stile gotico dal 1207 al 1520. L'interno contiene numerosi monumenti sepolcrali (notevoli sono quelli dell'imperatore Ottone I e della moglie Editha). Sono pure da ricordare il Kloster Unser Lieben Frauen (secc. XI-XII, della prima costruzione è rimasto ben poco dato che l'edificio è chiaramente in stile romanico) e il palazzo comunale del XVII sec. Molti altri edifici storici sono invece andati distrutti durante il pesante bombardamento avvenuto la notte del 16 gennaio 1945.

Mannheim

(308.800 ab.). Città della Germania, nel Baden-Württemberg (35.752 kmq; 10.692.556 ab.), alla confluenza del Neckar con il Reno, di fronte a Ludwigshafen. Porto fluviale di primaria importanza, è un attivissimo centro commerciale e manifatturiero. Possiede industrie siderurgiche, elettrotecniche, chimiche, farmaceutiche, della cellulosa e della gomma, tessili, molitorie, alimentari e automobilistiche. Notevole è l'importanza nel settore dei mezzi di trasporto, fu qui che venne realizzato il primo velocipede da Karl von Drais nel 1817, la prima automobile da Carl Freidrich Benz nel 1886 e il primo trattore nel 1921. Sorta nell'Alto Medioevo, all'inizio del VII sec. fu fortificata e ampliata per accogliere profughi protestanti dai Paesi Bassi. Incendiata dai Francesi nel 1689, fu ricostruita e divenne residenza dei principi elettori e poco dopo capitale del Palatinato. Passò al Baden nel 1803. La città, semidistrutta nel corso del secondo conflitto mondiale, ha salvato o ricostruito la maggior parte degli edifici di interesse storico, artistico e culturale, quali il castello residenziale (voluto dal principe elettore Carlo Filippo nel 1720, fu terminato quarant'anni dopo; oggi è sede dell'università), il Teatro Nazionale inaugurato nel 1957, la chiesa dei Gesuiti, il vecchio municipio, musei, gallerie, biblioteche, per la maggior parte risalenti al XVIII sec. Particolare la ripartizione del centro in blocchi abitativi contrassegnati da una lettera e da un numero, che esclude i nomi delle vie.

Norimberga

(493.400 ab.). Città della Germania, nella Baviera, situata nella media Franconia. Ha origini molto antiche, citata per la prima volta nel 1050, divenne città libera nel 1219 grazie all'imperatore Federico II. Raggiunse il massimo splendore tra il '400 e l'inizio del '600 grazie ai commerci e alle botteghe artigiane della lavorazione dell'oro, degli strumenti di precisione e dell'editioria. A causa della peste e della guerra dei Trentanni visse un lungo periodo di decadenza dal quale si riprese solo nell'Ottocento grazie al fiorire dell'industria. Il centro della città è costituito dal nucleo più antico, diviso in due parti dal fiume Pegnitz e circondato dalla cinta muraria lunga 5 km (eretta tra il XIV e il XV secolo, è costituita da 120 torri). Al di là delle mura si estende la città moderna. Nonostante i danni causati dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, Norimberga rimase uno dei centri economici e culturali più illustri della Germania. Nodo ferroviario e importante industria del giocattolo. La maggior parte dei monumenti e delle chiese del centro di Norimberga, uno dei complessi architettonici più pittoreschi e suggestivi della Germania, è andata distrutta nel corso di bombardamenti aerei. Rimangono, gravemente danneggiate e in parte ripristinate: la chiesa di San Sebaldo (XIII sec.), con notevoli sculture di P. Vischer il Vecchio e bellissime vetrate (secc. XIV-XVI), di San Lorenzo (secc. XIV-XV), che conserva ancora numerosi dipinti e sculture, la Frauenkirche (secc. XIV-XVI), e le chiese di Santo Spirito e San Giacomo. Tra gli edifici civili ricordiamo: il castello (secc. XII-XV), la cinta fortificata della città (1350-1450), il palazzo comunale, la Schöner Brunnen (1385-96) e la fontana di Apollo (1532). Importanti il museo nazionale germanico con annessa biblioteca, la pinacoteca civica, la biblioteca comunale e la casa del pittore Dürer. In questa città, alla fine della seconda guerra mondiale, fu istituito il processo a carico dei capi nazisti colpevoli di crimini di guerra e contro l'umanità.

Ulm

(119.900 ab.). Città della Germania, nel Baden-Württemberg, sulla riva sinistra del Danubio, a 476 m sul livello del mare. È un notevole porto fluviale e centro industriale con stabilimenti siderurgici e meccanici e fabbriche di abbigliamento. Il benessere raggiunto tra il XIV e il XV sec., terminò con la scoperta dell'America, quando le rotte commerciali si spostarono definitivamente e portarono una profonda crisi alla città. L'unità tedesca cambiò nuovamente la situazione. È caratteristica per i suoi monumenti in stile gotico, tra cui il duomo, che è il maggiore tra quelli gotici dopo il duomo di Colonia. Qui inoltre nel 1879 nacque il famoso scienziato Albert Einstein.

Weimar

(64.409 ab.). Città della Germania, nella Turingia, fondata nel 1250, divenne capoluogo del ducato di Sassonia-Weimar nel 1547. Tra le più illustri e gloriose città tedesche, è situata sul fiume Ilm. È oggi un centro industriale di notevole interesse soprattutto nei settori tessile, vetrario, cartario, editoriale. Nel XVIII sec. e all'inizio del XIX fu il centro della vita culturale germanica (qui si stabilirono i poeti Wieland, Goethe, Schiller e il filosofo Herder). La città ha conservato numerosi edifici di interesse storico, artistico e culturale. Tra gli altri: la cattedrale (XV sec.), il castello (XVIII sec.), le case di Goethe e di Schiller (XVIII sec.), il neogotico Rathaus (1837-41) e il palazzo Lucas-Cranach (1547-49). Dal 1918 al 1933 fu sede di una Repubblica con una Costituzione mirante a dare al Paese un ordinamento democratico di tipo federalistico, ma che garantiva al contempo l'autonomia dei Länder.

Wismar

(55.117 ab.). Città della Germania, nel Meclemburgo-Pomerania. Affacciata sulla baia omonima, nel Mar Baltico, è uno dei maggiori porti tedeschi. Già inserita nella Lega anseatica (1358) è oggi anche un centro industriale di notevole importanza. Con la pace di Westfalia passò in mano alla Svezia fino al 1803, quando poi tornò sotto la proprietà del Mecleburgo. Nonostante i gravi danni subiti durante la seconda guerra mondiale, conserva tra i monumenti storici di pregio belle chiese gotiche risalenti ai secc. XV e XVII (St. Georgenkirche, Heilig-Geist-Kirche e St. Nikolaikirche), la fontana a forma di tempietto con cupola in rame nella piazza del mercato, la torre adiacente alla ex chiesa di Marienkirch (distrutta durante i bombardamenti) e il palazzo dei duchi di Meclemburgo.

Wittenberg

(46.837 ab.). Città della Germania, nella Sassonia, sulla destra dell'Elba. Sono soprattutto sviluppati i settori industriali meccanico, cartario, elettrotecnico. Nel 1502 l'elettore Federico il Saggio vi fondò l'università divenuta celebre con Lutero, il quale vi insegnò dal 1508, e successivamente con Melantone. Alla porta della chiesa del castello di Wittenberg Lutero affisse, il 31 ottobre 1517, le sue 95 tesi; ancora a Wittenberg, sulla piazza del mercato, Lutero bruciò (1520) la bolla papale che lo condannava. La città ebbe duramente a soffrire durante la guerra dei Trent'anni e poi durante la guerra Nordica e quella dei Sette anni. Occupata nel 1806 dai Francesi, nel 1813 Napoleone la fece fortificare; fu conquistata nel gennaio del 1814 dai Prussiani. Dal Congresso di Vienna (1815) fu assegnata alla Prussia. Restano tuttora il castello, che risale al XVI sec., e la sua chiesa dei secc. XV-XVI. Nella piazza del mercato degne di nota le due statue di Lutero (1821) e di Melantone (1860). Della casa di Lutero sono conservati il portale e la stanza di abitazione.

Wuppertal

(363.500 ab.). Città della Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, situata sul medio corso del fiume Wupper, si formò nel 1919 dall'unione delle antiche città di Barmen Byemburg, Elberfeld, Cronenberg, Ronsdorf, Wohwinkel. La città si estende lungo la stretta valle del fiume e sulle sue pendici, in terrazze parallele. L'importanza economica è principalmente legata agli stabilimenti farmaceutici della Bayer, ma fiorenti sono anche gli impianti per la lavorazione della gomma, del vetro, della lana, le manifatture per l'abbigliamento, le fabbriche di automobili. Degna di nota è la ferrovia a monorotaia che si estende per 13 km sospesa sul fiume Wupper. E' nella valle vicina alla città che nel 1999 furono scoperti altri resti dell'uomo di Neandertal (i primi furono rinvenuti nel 1856 all'interno di una grotta oggi scomparsa).

Würzburg

(131.6000 ab.). Città della Germania, nella Baviera, nel settore nord-occidentale della regione, sulle due rive del Meno, in una zona di bassi rilievi collinari. Porto fluviale, è un centro industriale sviluppato nei settori chimico, tessile, alimentare, enologico, siderurgico. Fondata presumibilmente all'inizio dell'VIII sec., è ricordata col nome di Castellum Virteburch. Dapprima fu città regia, ma in seguito i suoi vescovi riuscirono a assumerne i diritti civili (XI sec.). Federico Barbarossa trasformò la diocesi in ducato. Distrutta durante la Guerra dei Trent'anni, fu in seguito ricostruita (tra le opere artistiche notevole quella dell'italiano G.B. Tiepolo che abbellì la residenza vescovile con dipinti meravigliosi). Nel 1815 Würzburg passò al Regno di Baviera. Gravi furono i danni dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Conserva un duomo romanico, rimaneggiato in epoca barocca e ricostruito recentemente, la Residenza del XVIII sec., il palazzo dell'Università (fondata nel 1402) e alcune chiese di epoca romantico-gotica.
 

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