«La previsione del tempo» di Edmondo Bernacca
Gli avvenimenti atmosferici non hanno esistenza distinta e indipendente, ma sono collegati gli uni agli altri da azioni e reazioni. Ogni vicenda atmosferica dipende dai fenomeni che l'hanno preceduta sia nella stessa zona, sia in regioni vicine o lontane. Ogni situazione meteorologica si evolve in una successiva seguendo un insieme di trasformazioni sottoposte a precise leggi fisiche. Ecco spiegato come sia necessario, per pronunciarsi sullo stato futuro dell'atmosfera, conoscere il suo stato iniziale, non limitato a ristrette zone del globo ma esteso a un campo assai più vasto: inoltre, la rapidità di modificazione delle situazioni meteorologiche esige che lo studio dell'atmosfera avvenga senza alcuna intenzione. La superficie terrestre si è perciò ricoperta di una fitta rete di stazioni d'osservazione per il rilevamento dei dati meteorologici. Questa rete di «stazioni terrestri» è integrata dalle stazioni mobili delle navi e degli aerei in navigazione rispettivamente su tutti i mari e in tutti i cieli del mondo e dalle stazioni su navi, cosiddette «stazionarie», che a turno si avvicendano in punti fissi degli oceani. Tutte queste stazioni meteorologiche effettuano a ore stabilite internazionalmente le osservazioni dei vari elementi meteorologici, osservazioni che, sotto forma di messaggi cifrati, vengono scambiate, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione che offre la moderna tecnologia, da Paese a Paese, e inoltrate a centri di raccolta per il successivo istradamento verso centri di elaborazione o enti utilizzatori. I messaggi, mediante simbolismo grafico, vengono riportati, con un paziente ma preciso e veloce lavoro di trascrizione a mano ovvero più modernamente a macchina mediante riportatori grafici, sulle ben note carte sinottiche del tempo. La parola «sinottico» esprime proprio il concetto di rilevamento generale, in senso geografico, delle condizioni del tempo, eseguito simultaneamente nei vari punti del globo. La carta sinottica del tempo è pertanto una mappa che consente una visione d'insieme dei processi in atto nell'atmosfera. A questo punto inizia la parte più difficile del processo di previsione del tempo. Il meteorologo inizia un lavoro di analisi, cioè di esame critico di tutti gli elementi a disposizione, in modo da stabilire un quadro il più possibile obiettivo della situazione. Con tale lavoro di analisi vengono individuate le «masse d'aria» (grandiosi corpi di aria i cui elementi caratteristici hanno una distribuzione orizzontale pressoché omogenea), le zone di precipitazione, le zone di discontinuità
(«fronti» o in linguaggio comune «perturbazioni»), le regioni caratterizzate da forti variazioni di pressione e temperatura, le zone di alta e di bassa pressione, ecc. All'analisi del tempo fatta su una «carta al suolo» (cioè con dati meteorologici osservati al suolo) si affianca l'analisi delle «carte in quota», cioè di quelle carte sulle quali sono stati trascritti i risultati delle osservazioni effettuate in quota mediante radiosonde. Attraverso le carte sinottiche in quota si ha, per diverse altezze prestabilite, una visione della distribuzione della pressione, della temperatura, dell'umidità, dei venti, dello spessore di strati atmosferici aventi particolari caratteristiche. Con l'analisi al suolo e in quota il meteorologo si fa un riquadro tridimensionale del tempo e, confrontandolo con le situazioni passate, si rende edotto della «storia» delle varie vicende atmosferiche. I metodi per la previsione del tempo riposano pertanto sullo studio cronologico e metodico di carte ove sono riportati i dati delle osservazioni; ciò vale soprattutto per le previsioni a breve scadenza (12-24 ore con relative e possibili estensioni limitate a 1-2 giorni). L'apprezzamento di tutti i fattori meteorologici viene operato in maniera soggettiva dal meteorologo con una integrazione mentale qualitativa e quantitativa di tutti i dati in suo possesso (le previsioni ufficiali vengono poi formulate, tuttavia, dopo discussioni di gruppo). I metodi per la previsione a più lunga scadenza si basano sulla identificazione dei centri di azione dell'atmosfera. Effettuando delle opportune medie delle carte bariche giornaliere relativamente all'intervallo di alcuni giorni (per solito cinque), si nota come le irregolarità scompaiano e prendano forma grandi configurazioni isobariche (alte e basse pressioni, i cosiddetti «centri di azione»), molto più estese di quelle che compaiono sulle carte giornaliere del tempo e molto più persistenti su di una determinata area geografica. A tali centri di azione sono legate le vicende atmosferiche in grande. Lo sviluppo tecnologico ha permesso alla meteorologia, alleatasi con l'elettronica, di conquistare sensibili vantaggi muovendosi anch'essa sulle vie di un progresso che lascia prevedere considerevoli sviluppi. Anche la previsione del tempo è divenuta un'impresa sempre meno affidata al caso e sempre più legata a criteri rigorosi e apparecchiature scientifiche. L'introduzione dei radar, ha fatto fare notevoli progressi allo studio delle nubi e delle precipitazioni. Il radar consente di «vedere» nell'interno degli ammassi nuvolosi mediante radiografie e stratografie accuratissime. Radar particolarmente sofisticati consentono di avere immagini di corpi atmosferici (pioggia, neve, grandine); si pensi ai preziosi servizi che possono offrire tali apparecchiature per la tempestività delle informazioni e previsioni nel grave e sempre attuale problema della difesa dalle alluvioni. Il 1º aprile 1960 venne messo in orbita il primo satellite meteorologico operativo: il TIROS I. Le immense possibilità offerte dai satelliti, usati come stazioni di osservazione nello spazio, sono oggi pienamente riconosciute e vi è da pensare che la loro capacità di osservazione non potrà che accrescersi notevolmente. Il satellite, ruotando attorno alla Terra, riprende, per mezzo di telecamere, fotografie dei sistemi nuvolosi, misurando inoltre le radiazioni emesse dal suolo, dagli oceani, dalle nubi. Il satellite si è rivelato di estrema utilità, specialmente al di sopra delle ancor troppo vaste regioni ove le stazioni meteorologiche di osservazione non esistono o risultano piuttosto scarse, come gli oceani e le zone desertiche. Grazie alle osservazioni dei satelliti sono migliorate le conoscenze sulla struttura delle perturbazioni e sulla circolazione generale dell'atmosfera; queste migliori conoscenze hanno permesso di meglio comprendere l'evoluzione del tempo atmosferico e di formulare pertanto più precise previsioni. I meteorologi sono impegnati oggi in un vasto campo di ricerche al fine di formulare previsioni sempre più oggettive, scientifiche, grazie ad un rinnovamento quasi totale dei metodi e delle procedure attualmente impiegate. Si sta infatti sviluppando al massimo l'automazione delle operazioni di routine giornaliera con l'impiego di macchine registratrici, di codificazione, di decifratura, di calcolatori elettronici, al fine di realizzare previsioni oggettive numeriche basate su presupposti fisici, su teorie e modelli di atmosfera non altrimenti realizzabili. I calcolatori sono capaci di eseguire non solo i calcoli più complessi ma persino di stampare carte del tempo. In questo rinnovamento che investe il settore delle previsioni del tempo il meteorologo verrà forse privato dell'attuale esercizio di una sua funzione ragionativa nell'analisi e nella prognosi dell'evoluzione atmosferica; tuttavia resterà a suo conforto la possibilità di porre ai calcolatori quesiti e problemi da risolvere. I servizi meteorologici, attraverso nuovi, accurati e veloci metodi di lavoro, tendono così a ottenere previsioni e segnalazioni di particolari eventi atmosferici e a migliorare le elaborazioni statistiche di meteorologia. Si tende cioè a una previsione adeguata a scopi specifici, sviluppata in modo da tener conto delle situazioni di dettaglio oltre che di quelle su grande scala. La previsione del tempo potrà allora riguardarsi con un grado di attendibilità superiore all'attuale, molto determinante per le possibilità di applicazioni pratiche. La meteorologia si sta ponendo sempre più al servizio di tutti, affinché ciascun suo utente, in qualsiasi campo di attività operi, possa raccogliere i benefici del tempo favorevole e neutralizzare o almeno limitare gli inconvenienti, talvolta disastrosi e tragici, del cattivo tempo.
