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Zaedyus.

Zool. - Genere di mammiferi attribuito alla sottofamiglia dei dasipodini, famiglia dei Dasipodidi, infraordine degli ungolati, sottordine degli xenartri, ordine dei maldentati. Vi appartengono alcune specie di armadilli dell'America meridionale, di modeste dimensioni, con il muso leggermente appuntito sotto la fronte larga, piccole orecchie, occhietti scuri e vivacissimi. Le zampe sono munite di lunghi artigli atti a scavare, il tronco, proporzionalmente massiccio e di larghezza quasi uniforme, è protetto da una corazza composta di elementi giustapposti, foggiati a forma di piccoli scudi poligonali. La corazza si estende anche sulla parte superiore del corpo oltre che sul tronco e sui fianchi ed è in genere ricoperta di peli. Come in tutti i Dasipodidi, anche in quelli del genere Z., la pelle presenta la peculiarità di formare scaglie cornee, che, nei giovani, rivestono interamente il corpo. Durante lo sviluppo, però, le scaglie che rimangono alla luce si ossificano restando di norma indipendenti le une dalle altre; altre, invece, si saldano reciprocamente per un processo di ossificazione del tessuto connettivo che le separa. Si ha così la formazione di una vera e propria corazza distinta in un certo numero di parti che variano a seconda della specie. La corazza stessa si articola nello scudo cefalico, scapolare, toracico-addominale e pelvico. Come i formichieri (che appartengono allo stesso ordine) anche gli armadilli del genere Z. si nutrono di formiche e di termiti, ma non sono esclusivamente insettivori; mangiano anche lumache, chiocciole, vermi, lucertole, piccoli vertebrati e serpenti. La specie più diffusa di questo genere è lo Z. pichiv, piccolo armadillo che vive nelle steppe della Patagonia, preferendo le zone aride e sabbiose.