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Yoga.

Voce sanscrita: unione, congiunzione (dell'uomo con la divinità). Sistema filosofico indiano, poi trasformatosi in un complesso di tecniche ascetiche, assorbite sia dall'Induismo sia dal Buddismo. Sin dalle sue origini lo y. presentò due aspetti, uno pratico e uno teorico. L'aspetto teorico deriva, in gran parte, dal sistema Sankhya, e si basa su una concezione dualistica: la vita universale si riduce all'azione di due elementi fondamentali, la materia primigenia e le anime individuali. Assai più importante, per la sua originalità, è la parte pratica, costituita da un insieme di norme per giungere alla concentrazione e all'estasi. Tali norme tendono a conseguire l'isolamento dello spirito e la visione diretta di quella che si crede essere la verità trascendente i sensi. Sotto questo aspetto lo y. è soprattutto una tecnica psico-fisica e, come tale, è stata fatta propria, in diversa misura, da pressoché tutte le scuole religiose e filosofiche indiane. Essa si basa su otto gradi fondamentali, tendenti a sottrarre l'individuo al turbamento degli stimoli fisici e psichici. Il primo e secondo grado comprendono cinque prescrizioni con proibizioni fondamentali: non uccidere, non rubare, non mentire, non essere avaro, astieniti dai rapporti sessuali. Gli altri gradi comprendono le vere e proprie tecniche di tipo fisiologico, come la posizione del corpo e il ritmo del respiro, per giungere alla massima concentrazione, alla meditazione e all'estasi (samadhi). Lo y., come anche altri metodi adottati originariamente come pratiche religiose, basate sugli esercizi di meditazione, è largamente praticato oggi anche in Occidente come tecnica psico-terapeutica. Gli esercizi da esso prescritti consentono infatti di modificare il tono muscolare e l'equilibrio neurovegetativo e sono adottati come terapia di rilassamento.
Esercizi yoga