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Yiddish.

Lingua degli ashkenaziti, Ebrei stabilitisi in Renania (X sec.), affine a diversi dialetti tedeschi medioevali, con caratteri arcaici ed elementi lessicali ebraici e aramaici. In seguito alle migrazioni degli ashkenaziti, si diffuse in Lituania, Bielorussia, Ucraina, Boemia, Polonia, Italia, Olanda, Stati Uniti e Russia. La persecuzione antisemita nazista, le repressioni staliniste e l'adozione dell'ebraico classico come lingua ufficiale dello Stato d'Israele hanno limitato l'area della cultura y. alle comunità ebraiche degli Stati Uniti. La lingua y. adotta nella scrittura i caratteri ebraici, conformandosi all'uso semitico di omettere le vocali, per le parole che derivano dall'ebraico e dall'aramaico, mentre adopera con poche eccezioni un sistema fonetico di modello europeo, con indicazione delle vocali, per gran parte delle parole acquisite dalle lingue dei diversi Paesi di residenza. • Lett. - L'y. fu considerato a lungo un dialetto privo di dignità letteraria. Le prime produzioni in y. sono rielaborazioni di romanzi cavallereschi, poemi di derivazione biblica, canti popolari e preghiere. La rinascita religiosa e mistica (Chassidismo) e la lotta per l'emancipazione sociale, politica e culturale degli ebrei (hashkalah) diedero vita, verso la metà del XIX sec., alla letteratura y. che, nella vita del ghetto, trovò una propria identità etico-letteraria. Le opere di M.M. Sefarim (1836-1917), J.L. Perez (1852-1915) e S. Aleichem (1859-1916) segnano il passaggio dell'y. da dialetto a lingua letteraria. Uno dei maggiori esponenti della letteratura y. contemporanea, che si concentra principalmente in Stati Uniti e Russia, è J.B. Singer (V. SINGER, ISAAC BASHEVIS). • Teat. - Notevole è anche la produzione teatrale in lingua y. Nato in Jassy, in Romania, con la rappresentazione di un'opera di A. Goldfaden (1840-1908), La zia Sosje, il teatro y. si sviluppò soprattutto negli Stati Uniti dove erano emigrati i principali drammaturghi in seguito alla proibizione del teatro y. da parte del Governo sovietico (1883). A New York J. Gordin creò il nuovo teatro y. a cui seguì la fondazione dell'Yiddish Art Theater (1918-50).