Mit. - Divinità della mitologia indiana, supremo
reggitore del Regno dei morti, il cui nome significa "colui che
punisce". Viene descritta come una figura terrificante, a cavallo di un
bufalo, armato di una clava avente per tronco la spina dorsale di uno scheletro
gigantesco e per mazza il cranio. La testa è di bufalo, cornuta, con
occhi fiammeggianti e con una grande bocca da cui stilla sangue. La sua
identificazione con Yima, il primo uomo descritto nel
Vandidad, ne fa
anche il padre degli uomini e il primo sacrificatore. Figlio di Vivasvat (il
Sole), si unì alla sorella Yami dando origine al genere umano. In quanto
primo degli uomini, fu anche il primo dei morti, sui quali esercita il proprio
dominio nell'aldilà. Egli è il giudice supremo dei trapassati,
destinati alle gioie del paradiso o alle pene dell'inferno, secondo le azioni
compiute in vita. Suoi epiteti sono Mrtyu (la morte), Kála (il tempo),
Dharmarája (la coscienza luminosa, essenziale e infinita), secondo la
divisione tripartita degli avvenimenti cosmici, passati, presenti e futuri. In
quanto simbolo di vita e di morte, rappresenta l'eterno ciclo del nascere e del
morire, l'albero della vita, i cui frutti sono il dolore. Secondo una vecchia
equazione, egli è Samsára, simbolo di morte, ma anche Káma,
ossia amore, essendo amore e morte congiunti e alimentandosi a vicenda.