(o
Yahvé). Nome proprio della
divinità nel monoteismo ebraico. Si legge più di 6.000 volte nella
Bibbia e una volta nell'iscrizione di Mesha, re di Moab (IX sec.).
Nell'originale scrittura semitica, non vocalizzata, consta di quattro lettere
(yod, he, waw, he) ed è perciò chiamato
tetragramma. Per
venerazione, i Giudei già a partire da diversi secoli a.C. evitavano di
pronunciare quell'augusto nome e vi sostituivano, anche dove stava scritto nella
Bibbia, i nomi comuni di
Elohim (Dio) o, più spesso
Adonai
(Signore); perciò anche nelle più antiche versioni greche
(LXX) e latine (
Vulgata) fu tradotto
Dominus. Quando più
tardi i masoreti vocalizzarono il sacro testo, alle consonanti del nome
tetragrammo apposero le vocali appunto di Adonai, o, raramente di Elohim. Per
queste abitudini cadde nell'oblio la vera pronuncia del sacro nome ed ebbe
origine l'ibrida forma
Jehova, che già s'incontra nel
Pugio
fidei di Raimondo Martini (1278) e che dominò sino al secolo scorso;
in Italia si trasformò anche in
Geova.