Storico e teorico dell'arte
tedesco. Frequentò la facoltà di Teologia a Halle e Jena,
impiegandosi successivamente come precettore nel collegio di Sechausen e vice
bibliotecario presso il conte di Bünau. Nel 1755 si trasferì a Roma
e, convertitosi al Cattolicesimo, fu presentato a Benedetto XV. Fin
dall'adolescenza manifestò una grande passione per l'arte del mondo
antico. Del 1755 è la sua prima opera,
Considerazione sull'imitazione
delle opere greche nella pittura e nella scultura, in cui sono enunciati i
principi del Neoclassicismo e appare evidente la grande passione interiore di
W. per la "bellezza ideale" dell'arte classica. In Italia
ebbe modo di approfondire i suoi studi visitando Napoli e gli scavi da poco
iniziati di Ercolano, Pompei e Paestum (1758). A Roma ricevette numerosi aiuti
dal cardinale Albani, che lo assunse come bibliotecario; successivamente
W. passò alla Biblioteca Vaticana, dando vita a un vasto movimento
di studio dell'arte classica. A questo periodo risale la sua opera più
importante,
Storia dell'arte nell'antichità (1764), testo
fondamentale nella storiografia dell'arte, che presentò per la prima
volta un'elaborazione delle categorie estetiche e definì il concetto di
"bello". L'importanza di quest'opera risiede nel fatto che essa
inaugurò una metodologia della storia dell'arte basata sul contatto
diretto con le opere e sul concetto che scopo della disciplina non fosse fornire
le biografie degli artisti, bensì trattare l'essenza e lo sviluppo di
arte e stile. Grave limite di
W. fu, purtroppo, la non diretta conoscenza
degli originali greci, ma solo di copie di età romana, spesso da lui
considerate autentiche. Del 1767 è
Monumenti antichi inediti,
interamente in italiano, dedicato all'analisi specifica dei monumenti presenti
nelle collezioni romane. La fama derivatagli dalla pubblicazione delle sue opere
fu enorme e assicurò al
W. l'ammirazione di molti intellettuali
contemporanei, nonché onori e grande considerazione in tutta Europa.
Sull'onda di questa notorietà, nella primavera del 1768
W.
iniziò un viaggio in Austria e Germania; durante il ritorno, a Trieste,
fu ucciso a scopo di rapina. Il suo criterio di analisi dell'arte avrebbe
influenzato l'estetica di fine Settecento e inizi Ottocento, costituendo
l'ideale preludio alla produzione neoclassica in Italia (Foscolo) e in Europa
(Stendal, Prussia 1717 - Trieste 1768).