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Wilson, Robert.

(detto Bob). Attore e regista teatrale statunitense. Compiuti gli studi di architettura e pittura al Pratt Institute di Brooklyn, scoprì che la sua vera vocazione era il teatro. A New York avvenne l'incontro decisivo con gli spettacoli di Martha Graham, Merce Cunningham e Alwin Nikolais. In breve si impose all'attenzione del pubblico e della critica, anche per i testi che egli stesso scriveva per la scena. Le sue azioni sceniche, spesso accompagnate dalla musica, e che per questo egli amava chiamare "opere", fecero di lui ben presto uno dei maggiori esponenti dell'avanguardia. Come tale calcò i teatri americani, inserendo spesso fra i suoi attori elementi che con il teatro nulla avevano a che fare; era infatti convinto che recitare potesse ridonare la salute a chi ne difettava. In A Letter of Queen Victoria, rappresentata in Italia al Festival di Spoleto del 1974, fece recitare, ad esempio, un ragazzo disabile; in un altro spettacolo intitolato Deafman Glance aveva scritturato come attore un giovane sordomuto. In I Was Sitting on my Patio (1977), W. porta lo spettatore a concentrarsi sulle minime varianti in una trama di ripetizioni di parole e gesti. Con Death Destruction & Detroit (1979), spettacolo di cinque ore, con musiche di A. Lloyd, K. Jarret e R. Newman, cominciò la fortunata serie delle sue produzioni tedesche. Il suo teatro non racconta, ma esibisce una struttura di rimandi visivi e uditivi. CIVIL warS, a Tree is Best Measured Whwn it is Down, ideato per le Olimpiadi di Los Angeles del 1984, fu progettato per andare in scena contemporaneamente in cinque città diverse, ma venne presentato solo a Monaco. La tensione di W. verso lo spettacolo totale si ritrova nel successivo rivolgersi alla tragedia classica (due versioni operistiche di Medea, 1984; Alcesti di Euripide, 1986), mentre in una nuova fase di lavoro si accostò ad alcuni testi scenici (Čechov, Ibsen, Büchner, ecc.). Nel 1992 W. fondò il Watermill Center, all'interno del quale si è formata una nuova generazione di giovani artisti che si è distinta seguendo l'arte del suo fondatore. Tra i principali lavori dell'ultimo decennio si ricordano: il musical The Black Reader (1990), su musiche di Tom Waits, con cui lavorò per il riadattamento del Woyzeck (2000) di Büchner; Doctor Faustus Lights the Lights (1992), su libretto di G. Stein; Time Rocker (1996), divertente ricapitolazione della storia del rock, con musiche di Lou Reed; La donna del mare (1998) di Ibsen, riscritta da S. Sontag, primo allestimento in italiano; Monsters of Grace (1998), ambiziosa opera multimediale in 3 D; POEtry (2000), ancora in collaborazione con Lou Reed (n. Waco, Texas 1941).