Pedagogista e filosofo tedesco. A Berlino, dove
prese la laurea, fu allievo di Trendelenburg, Ziller e Bath, ma soltanto il
primo influì decisamente sulla sua formazione filosofica chiaramente
avversa alle teorie di Hegel e di Herbart. All'età di trentatré
anni, dopo un lungo periodo di insegnamento praticato in varie scuole tedesche,
ottenne la cattedra di Filosofia e di Pedagogia all'università germanica
di Praga, cattedra che conservò per tutta la vita. La sua prima opera
vide la luce soltanto nel 1882 (il primo volume), completata nel 1889 da un
secondo volume: si tratta di
Didattica come teoria della cultura. Al 1901
risale
Philosophische Propaedeutik e al 1909
Aristoteles als
Pädagog und Didaktiker, in cui
W. esalta il concetto
aristotelico dell'uomo considerato come "animale sociale",
sostenendo tuttavia la necessità di educare innanzitutto l'individuo come
tale, in quanto la società è formata dal raggruppamento di
individui che, a loro volta, possono acquistare il valore di
"persone" solo dal momento in cui entrano a far parte della
comunità; nello stesso tempo, però, pur fondendosi nella
società, ogni individuo non tende diventare un numero, bensì a
mantenere la propria personalità. Inoltre nella concezione pedagogica di
W. riveste notevole importanza il momento storico, in quanto il pedagogo
ha il dovere di non trascurare quanto ha caratterizzato sia la generazione che
ha preceduto quella in oggetto, sia quelle che la seguiranno. La pedagogia,
quindi, ha l'obbligo di osservare tanto il passato quanto il futuro, perseguendo
sempre il proprio fine essenziale, cioè il Bene (Lissa, Posnania 1839 -
Litomĕřice, Boemia 1920).