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Weber, Alfred.

Economista, sociologo e storico della cultura tedesco. Fratello di Max, fu docente a Praga (1904) e a Heidelberg (1907). Pur interessandosi prevalentemente di sociologia, esordì con uno studio (Teoria della localizzazione dell'industria, 1909) che diede un fondamentale contributo alla teoria della localizzazione delle industrie, messa in relazione sia con la distanza dalle fonti di approvvigionamento di materie prime, sia con la distanza dal mercato dei prodotti finiti. In ambito sociologico si occupò della "burocratizzazione" come aspetto della crisi contemporanea e, a partire dagli anni Venti, approfondì la sua riflessione sulla crisi europea, concepita come indebolimento delle strutture rappresentative e del sistema di equilibrio nei rapporti internazionali. Nel campo della sociologia culturale si deve a W. la formulazione della distinzione tra "civiltà" e "cultura", la prima vincolata al dato permanente di singole formazioni storico-geografiche, la seconda realizzata gradualmente nella diffusione di rappresentazioni ideali e di strumenti tecnici (Storia della cultura come sociologia della cultura, 1935). Successivamente la sua speculazione si rivolse all'analisi della seconda guerra mondiale e al tentativo di fornire un'interpretazione della storia universale e del destino dell'uomo contemporaneo (Il tragico e la storia, 1943; Congedo dalla storia svoltasi sino ad oggi. Superamento del nichilismo? 1946; Il terzo e il quarto uomo. Sul senso dell'esistenza storica, 1953) (Erfurt 1868 - Heidelberg 1958).