Arcivescovo di Canterbury. Dopo aver svolto
varie missioni diplomatiche (a Roma, in Fiandra, in Scozia, ecc.), nel 1501
venne nominato vescovo di Londra e, nel 1504 arcivescovo di Canterbury. Divenuto
cancelliere dell'università di Oxford (1506), fu uomo di fiducia di
Enrico VII prima e di Enrico VIII poi, passando tuttavia progressivamente in una
posizione di secondo piano rispetto a T. Wolsey al quale, nel 1515, dovette
cedere il cancellierato. Sua fu l'iniziativa di introdurre nell'atto di
supremazia la clausola, risultata del tutto inefficace, "per quanto lo
consente la legge di Cristo". In seguito si attestò su una
posizione maggiormente intransigente ed espresse decise critiche alla nuova
legislazione ecclesiastica (Church Oakley, Hampshire 1450 circa - Hackington,
presso Canterbury 1532).