Filosofo tedesco. Docente Filosofia
all'università di Würzburg, dove rimase sei anni, nel 1809 venne
trasferito a Heidelberg, sempre come professore di Filosofia mantenendo questo
incarico fino al 1814 quando ritornò a Würzburg; qui rimase poi
ininterrottamente vent'anni, fino al 1834. Scrisse numerose opere, la più
importante delle quali è considerata
Von der Natur der Dinge (3
volumi, 1803).
W. in questo lavoro, rifacendosi alle teorie di F.W.J.
Schelling, il filosofo romantico di cui era grande amico, come questi rivendica
il valore oggettivo della natura, considerata come
pensiero privo di
coscienza, riaffermando anche che natura e spirito, non essendo
sostanzialmente diversi, sono due stadi della medesima realtà,
cioè dell'"assoluto". Del 1804 è
System der Ideal
Philosophie e del 1805
Grundriss der Staatswissenschaft und Politik.
Nell'
Organon der menschlichen Erkenntnis, composto a Würzburg nel
1830, si nota già il distacco avvenuto nei riguardi della filosofia
schellinghiana che, proprio in quegli anni, andava incamminandosi verso il
Misticismo e il Neoplatonismo, correnti che
W. non condivideva affatto
(Ulma 1775 - Nuova Ulma 1841).