Commedia di B. Jonson, rappresentata nel 1605-06 e
stampata nel 1607. La vicenda, i cui protagonisti hanno nomi che vogliono
rappresentarne il carattere, si svolge nell'Italia rinascimentale, allora
indicata come sede universale del vizio: Volpone, un ricco veneziano senza
figli, decide di fingersi in punto di morte per attirare a se le tre persone che
sperano di divenire suoi eredi. Si ritrovano al suo capezzale Voltore, Corbaccio
e Corvino, tutti allettati dalla possibilità di divenire un giorno eredi
unici. Mosca, servitore di Volpone, convince ogni possibile erede di essere
l'unico scelto dal morente, riuscendo a estorcere a ognuno di loro costosi doni
destinati a Volpone: Corvino, nella speranza di ingraziarsi Volpone, arriva ad
offrirgli la propria moglie. Volpone, deciso a divertirsi fino in fondo, si
finge morto e nomina Mosca suo unico erede, ma Mosca cerca di trarre vantaggio
anche da questa situazione ricattando proprio Volpone. La vicenda viene infine
rivelata alle autorità che condannano Volpone, costretto ai ferri, Mosca,
fustigato e mandato in prigione e Corvino, obbligato ad andare in giro con
orecchie d'asino e a rimandare la moglie alla famiglia d'origine con la dote
triplicata. L'intreccio secondario vede la partecipazione di Sir Politic
Would-be, un viaggiatore inglese dalle bizzarre teorie per migliorare il
commercio e per debellare le malattie, e della di lui moglie.