Monumento a Vittorio Emanuele posto a Roma, sul lato
meridionale di pazza Venezia, sul fianco del Campidoglio, rappresentante la
conclusione scenografica dell'asse di Via del Corso. Imponente per la sua mole e
per la tonalità bianca del marmo che lo compone, è costituito
essenzialmente da un'ampia scalinata variamente articolata che unisce tre
settori sovrapposti, il primo dei quali rappresenta l'altare della patria al
disotto del quale trova spazio (dal 1921) la tomba del milite ignoto. Il secondo
settore ospita la statua equestre di Vittorio Emanuele II eseguita da E.
Chiaradia. All'interno del complesso monumentale vi hanno sede l'Istituto per la
storia del Risorgimento italiano e il Museo centrale del Risorgimento con il
relativo archivio. Disegnato da G. Sacconi, il
V. venne eretto tra il
1885 e il 1911 su un'area che ospitava una serie di edifici abbattuti per
l'occasione (torri di Paolo IV; chiostro dell'Aracoeli; numerose abitazioni
medioevali e rinascimentali; palazzo Venezia, poi ricostruito nell'omonima
piazza).