Aristocratico decaduto italiano. Figlio di Umberto II di Savoia (già re d'Italia) e di Maria José del Belgio.
Vissuto in esilio in Svizzera fin dal 1946, studiò al Collegio Rosey
e al Collegio Pareto di Losanna e
si specializzò in Scienze economiche all'università di Ginevra, frequentando
poi, nella stessa città, uno stage alla Banca Commerciale Italiana. Sposatosi nel 1971
a Teheran con Marina Doria, dalla quale
ebbe Emanuele Filiberto, svolse la professione di consulente finanziario.
In più occasioni
V.E. si trovò al centro di casi di cronaca nera e giudiziaria:
nell'estate del 1978 fu coinvolto nella vicenda della morte di un giovane tedesco ucciso da un colpo di
fucile nell'Isola di Cavallo, in Corsica. Processato (scontò anche 23 giorni
di prigione
nel carcere di Ajaccio), nel 1991 venne assolto
dall'accusa di omicidio volontario con sentenza definitiva della Corte d'Assise di
Parigi,
che al contempo lo condannò a sei mesi con la condizionale per porto abusivo d'arma da fuoco.
Nel 1981 il suo nome comparve nelle liste degli iscritti alla loggia massonica eversiva P2,
rinvenute negli uffici di Licio Gelli; nel 2006 fu accusato di associazione a delinquere
nell'ambito di un'indagine legata al Casinò
di Campione d'Italia. Nel febbraio 2002, intanto, in vista della votazione al
Parlamento italiano sul rientro dei Savoia in Italia,
V.E. e il figlio
Emanuele Filiberto dichiararono fedeltà alla Costituzione repubblicana
e al presidente
della Repubblica.
Con tale atto
V.E. accettò l'abolizione dei titoli
nobiliari (XIV Disposizione transitoria e finale della Costituzione), rinunciando
implicitamente al titolo di principe e all'ipotetica eredità al trono d'Italia.
Nel novembre dello stesso anno, in seguito all'approvazione da parte di Camera
e Senato della modifica costituzionale con cui venne decretata la cessazione degli effetti
dei primi due capoversi della XIII Disposizione transitoria e finale
della Costituzione,
V.E. (e con lui
il figlio
e i futuri discendenti maschi) ottenne il permesso di rientrare in Italia. La prima visita
in suolo italiano fu riservata al papa, da cui
V.E. si recò insieme alla moglie
e al figlio nel dicembre 2002 (n. Napoli 1937).