Film italo-francese del 1953, diretto da F.
Fellini. Interpreti principali: F. Interlenghi, A. Sordi, F. Fabrizi, L.
Trieste, R. Fellini, L. Ruffo. Cinque ragazzi svolgono a Rimini la loro vita
senza senso e senza slancio. Privi di lavoro, e senza smania di cercarne uno,
passano il tempo bighellonando, partecipando a feste, corteggiando ragazze e
tornando, saltuariamente, a casa da mammà che li accoglie e nutre. Solo
Moraldo (Interlenghi), la cui figura venne disegnata sulla falsa riga di quella
di Fellini stesso, riuscirà a trovare il coraggio e la volontà di
andarsene; Alberto (Sordi), grottesco, patetico burlone della compagnia,
sarà tentato dal cambiamento ma irrimediabilmente dissuaso dalla sua
vigliaccheria; Franco (Fabrizi), costretto dalle circostanze a un matrimonio
riparatore, non abbandonerà la sua vita di libertino di provincia ma
sarà destinato a un progressivo imborghesimento; Riccardo (Fellini,
fratello del regista), cantante senza speranza, si dedicherà sempre
più al biliardo; Leopoldo (Trieste), scrittore fallito, verrà
sedotto dalle
avances di un capocomico. Secondo lungometraggio di
Fellini,
I.
v. rappresenta il punto di passaggio tra il
naturalismo iniziale e il barocchismo che avrebbe segnato la futura produzione
artistica del regista: questo prese ispirazione dalle proprie esperienze di
riminese di buona famiglia per descrivere un gruppo di vite inutili, ma
affettuosamente riprodotte attraverso le loro noie, i loro squallori, i loro
piccoli segni e le loro grandi fughe dalla realtà. Il film vinse il Leone
d'Argento a Venezia e due Nastri d'argento (miglior film, migliore interprete a
Sordi).