Città (342.381 ab.) della Bielorussia, capoluogo
della provincia omonima (40.100 kmq; 1.307.400 ab.), posta sulle rive della
Dvina Occidentale alla confluenza con la Vit'ba. • Econ. - Centro
commerciale e nodo ferroviario, è sede di stabilimenti meccanici,
alimentari, conciari, del legno. • St. - Citata in testi del 1021,
V.
fu dapprima possesso dei principi di Polock e poi di quelli di
Smolensk, venendo annessa al granducato di Lituania (1330) e poi alla Stato
polacco-lituano. Divenuta nel XV sec. un prospero centro commerciale, la
città fu teatro (XVII sec.) dello scontro tra ortodossi e uniati; nel
1654 fu conquistata da Mosca, passando quindi alla Polonia (1667), per tornare
infine alla prima dopo la spartizione della Polonia stessa (1772). Nel 1812
subì la devastazione a opera delle truppe napoleoniche, mentre durante la
seconda guerra mondiale seguì la sorte delle altre fortezze della Linea
Stalin (V. STALIN, LINEA). Liberata dai Sovietici
nel 1944, partecipò alle vicende politiche dell'Unione Sovietica sino al
1991.