Il fatto di essere visibile, la
possibilità di vedere, distinguere, riconoscere gli oggetti in relazione
alle condizioni di luce e di trasparenza dell'atmosfera:
a causa della nebbia
c'era poca v. ║
Distanza o
limite di v.: distanza al di
là della quale un oggetto non è più visibile. Nel codice
della strada essa è definita come la somma degli spazi percorsi, alla
velocità massima di percorrenza a cui può essere effettuata una
data manovra, durante il tempo di reazione del conducente e durante il tempo
necessario al conducente stesso per modificare l'assetto di marcia. Il tempo di
reazione del conducente è di 2 o 3 secondi in condizioni normali; quello
necessario per le varie manovre (frenare, svoltare, ecc.) dipende da numerosi
fattori, come le condizioni climatiche, del manto stradale, del veicolo, ecc.
• Aeron. - Massima distanza alla quale, in dipendenza dalle condizioni
atmosferiche, sono visibili a occhio nudo oggetti prominenti non illuminati, di
giorno, e illuminati, di notte. • Fis. - Proprietà delle radiazioni
magnetiche dette, appunto, visibili, di eccitare la facoltà visiva
dell'occhio. Essa dipende dalla lunghezza d'onda delle radiazioni stesse;
più precisamente, si definisce
coefficiente di v.
K di un
fascio di radiazioni monocromatiche di lunghezza d'onda λ il rapporto tra
il flusso luminoso del fascio e il suo flusso energetico totale. L'inverso del
valore massimo da esso raggiunto (in corrispondenza della luce giallo-verde)
viene detto
equivalente energetico minimo dell'unità di flusso
luminoso. Si chiama
fattore di v.
relativa Vλ
il rapporto
K/Kmax tra il coefficiente di
v. a una data
lunghezza d'onda λ e quello massimo; la curva che descrive l'andamento di
Vλ in funzione di λ prende il nome di
curva
spettrale della v.
relativa. • Meteor. -
V.
atmosferica: condizioni di
trasparenza dell'atmosfera. Il principale
fattore da cui essa dipende è la presenza o meno di torbidità
causata da particelle liquide o solide di impurezze di diverso tipo, detta
torbidità meccanica; da essa si distingue la
torbidità
ottica, dovuta ai fenomeni di diffusione e di rifrazione anomali che si
manifestano in presenza di vento nell'atmosfera, a causa del mescolamento di
strati d'aria a densità diversa, non omogenei per quanto riguarda gli
indici di rifrazione. La
v. atmosferica è in genere diversa a
seconda delle direzioni considerate: di prevalente interesse pratico sono la
v.
orizzontale e quella
verticale, quest'ultima utilizzata
specialmente nella navigazione aerea. Per misurare la
v. vengono
utilizzati oggetti convenzionali posti a distanze fisse, solitamente 500
m.