Regista cinematografico e teatrale italiano.
Figlio di Giuseppe Visconti duca di Modrone e di Carla Erba, figlia a sua volta
del noto industriale di prodotti farmaceutici, dopo studi di caratterer musicale
decise di dedicarsi al cinema spostandosi a Parigi dove divenne assistente di
Jean Renoir. Nel 1942 diresse il suo primo lungometraggio,
Ossessione,
basato sul romanzo di James Cain
Il postino suona sempre due volte,
divenendo così uno dei precursori del neorealismo italiano. La sua
attività continuò poi con
La terra trema (1948-49),
ispirato ai
Malavoglia di G. Verga, e con
Bellissima (1951),
interpretato da una bravissima Anna Magnani. Lasciandosi sempre ispirare in un
certo senso dalla letteratura e facendosi pienamente influenzare dall'ampio
bagaglio culturale, Visconti girò
Senso (1954),
Le notti
bianche (1957), tratto da Dostoevski,
Rocco e i suoi fratelli (1960),
ritratto dal chiaro intento sociale del mondo dell'emigrazione meridionale verso
il Nord Italia,
Boccaccio 70 (1962, episodio
Il Lavoro) e
Il
Gattopardo (1962), riduzione cinematografica dell'omonimo romanzo di G.
Tomasi di Lampedusa. Del 1965 è
Vaghe stelle dell'Orsa, seguito da
Lo straniero (1967), tratto da Camus,
La caduta degli dei (1969) e
Morte a Venezia (1971), dal romanzo di Th. Mann. Visconti si
dedicò quindi a
Ludwig (1972), sulla vita di Luigi II re di
Baviera, e a
Gruppo di famiglia in un interno (1974), nel quale i temi
della solitudine e della disperazione vennero sviluppati in modo sempre
più raffinato. Postumo è uscito
L'innocente (1976), da un
romanzo di D'Annunzio. Visconti si dedicò altresì alla regia
teatrale, prediligendo soprattutto testi di Cechov e operando incursioni anche
nel mondo della lirica (
La sonnambula,
La traviata,
Macbeth) (Milano 1906 - Roma 1976).