Letterato italiano. Sostenitore delle teorie
romantiche, scrisse assiduamente sul "Conciliatore" dove, nel 1818,
apparvero gli articoli riuniti sotto il titolo
Idee elementari sulla poesia
romantica, seguiti, l'anno successivo, da quelli raccolti sotto il titolo
Dialogo sulle unità drammatiche di luogo e di tempo. Amico di
Manzoni, e di C. Fauriel, consigliò il primo nella stesura e rilettura di
alcune sue opere (ricordiamo, ad esempio,
Fermo e Lucia) e tradusse il
secondo in italiano. Con gli anni la sua naturale indifferenza religiosa si
trasformò in spirito cattolico profondo che lo portò ad
abbandonare le lettere. Tra i suoi scritti ricordiamo:
Saggi filosofici
(1829);
Riflessioni ideologiche intorno al linguaggio grammaticale dei popoli
antichi (1831);
Saggi intorno ad alcune questioni concernenti il
Bello (1833) (Milano 1784 - Crema, Cremona 1841).