Generale romano. Nominato
console (63), quindi comandante delle legioni in Germania, nel 68 represse la
rivolta di Vindice e, dopo la morte di Nerone, rifiutò la carica
imperiale offertagli dalle sue milizie. Nel 69 fu nuovamente console suffetto,
schierandosi apertamente con Otone che lo protesse e alla cui morte fu destinato
a succedere. Rifiutata per la seconda volta la carica, nel 97 venne, per la
terza volta, nominato console ma morì poco dopo, nello stesso anno o in
quello immediatamente successivo. Ebbe funerali di Stato e l'onore di un elogio
funebre pronunciato da Tacito. Plinio il Giovane, del quale fu tutore, ne
sottolineò la lealtà allo Stato (14-97 o 98).