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Virchow, Rudolf.

Patologo, etnologo e uomo politico tedesco. Docente di Anatomia patologica a Würzburg (1849) e a Berlino (1856-1902), nel 1855 mise a punto la sua "dottrina della patologia cellulare" che avrebbe influenzato gli studi successivi in campo eziopatogenetico e terapeutico (in particolar modo quelli relativi alle infiammazioni, ai tumori, alla tubercolosi, alle leucemie, alle embolie, ecc.); con essa egli sostenne la centralità della cellula quale elemento morfologico ultimo dei fenomeni vitali propri dell'individuo, sia sano sia malato. V. si dedicò anche all'etnologia, all'archeologia preistorica e protostorica e all'antropologia (a tale proposito redasse la vasta Crania ethnica Americana, 1892, oltre a una serie di studi sul cranio umano). Come uomo politico fu tra i partecipanti alla Rivoluzione repubblicana del marzo 1848, causa per la quale dovette abbandonare Würzburg per Berlino. Nel 1861 fu eletto deputato al Parlamento prussiano e l'anno successivo al Reichstag (vi rimase fino al 1893), distinguendosi quale netto oppositore di Bismarck e dell'influenza operata all'interno dell'ambiente sociale e culturale dell'epoca da parte della Chiesa cattolica (Schivelbein, Pomerania 1821 - Berlino 1902).