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Vilnius.

Capitale (553.528 ab.) della Lituania e capoluogo dell'omonima provincia (9.650 kmq; 848.227 ab.). È situata in una regione collinare, alla confluenza del fiume Vilija con il suo affluente Vilnia. Fino al 1990 fu denominata Vilna. • Econ. - Attiva nel commercio, V. è sede di industrie elettroniche, chimiche, metalmeccaniche, alimentari, tessili, calzaturiere, del legno e del vetro. • St. - In origine il territorio dove sorse V., capitale della Lituania dal 1323, era occupato da popolazioni rutene e poi lituane. Divenuta importante centro politico-militare durante il governo di Gediminas e Olgierd, nel 1377 fu distrutta dai Cavalieri Teutonici. Ladislao Iagellone, fautore, insieme a Vytautas, della ricostruzione e della ripresa di V., vi introdusse il Cristianesimo (1386) ed elevò la città a sede vescovile. Un'accademia dei Gesuiti vi fu creata nel 1579 da Stefano Báthory e il tribunale lituano vi sorse nel 1581. Dopo un lungo periodo di decadenza segnato dall'occupazione russa (1655-60), dal passaggio di eserciti svedesi (1702), da incendi (1610 e 1706) e da epidemie (1710), V. si riprese sotto il governo di Stanislao Augusto. Dal 1793 al 1915 rimase annessa alla Russia, per poi passare in mano ai Tedeschi e successivamente ai Polacchi e ai Russi. Tornata alla Lituania nel 1920, fu subito occupata dalla Polonia che mantenne il possesso della città anche quando la Costituzione lituana nel 1928 la proclamò capitale dello Stato lituano ("questione" di V.). Nel 1939, dopo l'invasione russa della Polonia, fu restituita alla Lituania (annessa all'URSS nel 1940), ma venne occupata dai tedeschi dal 1941 al 1944. Nel dopoguerra restò capitale della Lituania, seguendone le successive sorti politiche. • Arte - V. è ricca di monumenti storici di varie epoche. Tra le opere gotiche si trovano i resti del castello di Gediminias (XIV sec.), le chiese di San Nicola (1440), di Santa Anna (XVI sec.) e di San Bernardo. Al periodo rinascimentale risalgono San Michele (1594-96) e l'università. La chiesa di San Francesco, del 1430, fu ricostruita in stile barocco nel XVII sec. Barocche sono anche l'Accademia dei gesuiti (1630 circa), la chiesa di San Casimiro (1604-15), la monumentale chiesa di Santa Teresa dei Carmelitani, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo (1668-84), riccamente ornata. All'architetto neoclassico lituano L. Gucewics si devono l'edificio del municipio (1798) e la ricostruzione della cattedrale (1777-1801).