Pseudonimo del pittore e incisore
Gaston
Duchamp. Giovatosi dell'insegnamento del nonno Emile Nicolle, si
dedicò sin dalla giovane età all'incisione. Trasferitosi nel 1894
a Parigi e assunto lo pseudonimo del suo poeta preferito, François
Villon, iniziò a collaborare con giornali satirici e a disegnare
manifesti per cabaret. Fu nel 1906, dopo che si fu stabilito a Putreaux, che si
diede alla pittura, riprendendo istanze cubiste (
Ritratto del fratello
Raymond, 1911). Animatore di un vivace gruppo artistico che nel 1912
confluì nella
Section d'or (V.),
attraversò in quegli anni una fase di ripensamento stilistico, che
gradualmente lo portò dalla scansione geometrica ottenuta con le
modulazioni cromatiche (
Soldati in marcia, 1913) all'Astrattismo
(
Prospettiva colorata, 1921;
Il fantino, 1924). In preda a
difficoltà finanziarie,
V. dovette temporaneamente abbandonare la
pittura per realizzare incisioni di opere di artisti moderni per una galleria
parigina; tornò, però, a dipingere nel 1930, con opere che
evidenziano un crescente interesse per gli studi di luce (
Amro, 1931).
Dopo aver aderito ad Abstraction-Création, allo scoppio della seconda
guerra mondiale si rifugiò nella regione di Tarn, dipingendo paesaggi e
nature morte; solo nel dopoguerra, però, le sue opere cominciarono a
essere apprezzate e a ottenere alcuni riconoscimenti ufficiali (Damville, Eure
1875 - Puteaux, Parigi 1963).