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Vespasiano da Bisticci.

Libraio fiorentino. Di origini popolane, grazie alla sua bottega libraria aperta a Firenze divenne il centro aggregante della vita culturale della città sino al 1480, data che segnò il declino della sua attività, a causa della progressiva diffusione della stampa e del tramonto del mecenatismo. I volumi, di eccelsa fattura, sebbene talvolta filologicamente scorretti, prodotti dal libraio e dalla cerchia dei suoi amanuensi e calligrafi circolarono nelle maggiori biblioteche d'Italia e d'Europa e tra le più insigni famiglie della nobiltà, quali i Medici, gli Sforza, gli Aragonesi, ecc. Ritiratosi a vita privata nel podere dell'Antella, V. si dedicò alla stesura del Libro delle lodi e commendazioni delle donne illustri, del Lamento d'Italia per la presa d'Otranto fatta dai Turchi nel 1480 e della ponderosa raccolta delle Vite degli uomini illustri del secolo XV, 103 biografie su personaggi del tempo, significative essenzialmente per il valore documentario e la vivacità rappresentativa del testo (Bisticci, Firenze 1422 o 1423 - Antella, Firenze 1498).