Pseudonimo di
Andrea di Cione.
Scultore e pittore italiano. Figlio di Michele di Francesco Cione, fabbricante
di mattoni e, in seguito, gabelliere, dovette il suo soprannome all'orefice
fiorentino Giuliano Verrocchi presso il quale svolse la sua prima formazione.
V., tuttavia, mostrò ben presto caratteri stilistici autonomi e si
dedicò allo studio di grandi esponenti del Quattrocento fiorentino, come
L. Ghiberti e Donatello; alla morte di quest'ultimo (1466) divenne il protetto
di Piero e Lorenzo de' Medici. Nel 1466 ricevette la commissione per il gruppo
della
Incredulità di san Tommaso per Orsanmichele, incarico che
avrebbe portato a termine, tuttavia, soltanto nel 1483. Nel 1467 realizzò
la lastra tombale di Cosimo il Vecchio nella cripta di San Lorenzo (suo è
anche il lavabo marmoreo nella sacrestia della chiesa). Al 1467 risale anche il
candelabro in bronzo per la sala dell'Udienza in palazzo Vecchio. Tra le opere
eseguite per i Medici figura inoltre il rilievo in terracotta con la
Resurrezione per la villa di Careggi. Nel 1472 l'artista portò a
termine la tomba di Piero e Giovanni de' Medici nella Sacrestia Vecchia di San
Lorenzo: notevole è il sarcofago con rivestimento in porfido rosso e
verde e in fogliami di bronzo agli angoli. Agli anni 1474-75 risalgono due
dipinti:
Madonna e Santi per Donato de' Medici a Pistoia, terminato da
Lorenzo di Credi (che ereditò il suo studio e ultimò altre sue
opere) e
Battesimo di Cristo per i monaci di San Salvi, terminato da
Leonardo; nello stesso periodo fu realizzato il
David di bronzo, venduto
alla Signoria nel 1476 da Lorenzo e Giuliano de' Medici. Nel 1476 il
V.
presentò il modello per il cenotafio del vescovo
Forteguerri nel duomo di Pistoia, che restò comunque incompiuto. Del 1478
è il
Putto col delfino per villa Medici a Careggi; nel 1480
V. portò a termine il rilievo con la
Decollazione del
Battista per l'altare d'argento del battistero di Firenze. Nel 1481
realizzò il modello per il momento equestre a B. Colleoni (aveva ricevuto
la commissione due anni prima dalla Repubblica di Venezia); l'esecuzione
dell'opera fu, tuttavia, elaborata e si procedette alla fusione soltanto dopo la
morte dell'artista, nel 1492. Un'altra opera notevole del
V. è il
dipinto con la
Madonna e il Bambino. L'aspetto più significativo
dell'attività scultorea di
V. consiste nella creazione di un nuovo
tipo di monumentalità, fondata su un concetto di spazio non più
legato alla prospettiva quattrocentesca e all'immobilità, ma aperto,
invece, al movimento. Le opere pittoriche di
V. palesano, invece,
attraverso l'influsso dei dipinti fiamminghi, la ricerca di un realismo che
andasse oltre le tradizioni iconografiche (Firenze 1435 - Venezia 1488).
Il Verrocchio: "Battesimo di Cristo" (Firenze, Uffizi)