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Vernice.

Miscela composta da varie sostanze (leganti, diluenti, solventi), che forma sulla superficie sulla quale viene distesa una pellicola sottile con determinate caratteristiche di lucentezza, colore, impermeabilità. ║ Nell'industria ceramica, il termine è utilizzato come sinonimo di vetrina (V.). ║ Per estens. - Copale, pelle verniciata: stivaletti di v. ║ Cosmetico vistoso, pesante; belletto, con accezione per lo più scherzosa: è ridicola con tutta quella v. sulla faccia. ║ Fig. - Apparenza superficiale, brillante ma priva di sostanza: sotto una v. di cortesia, nasconde la malignità del suo animo. ║ Cerimonia d'inaugurazione di mostre di pittura o di altre opere d'arte, che si tiene prima dell'apertura al pubblico; trae origine dal fatto che in passato i pittori in tale occasione, davanti agli amici invitati, verniciavano i quadri realizzati per salvaguardarne la superficie dagli agenti esterni; è detta anche vernissage. ║ Per estens. - La prima presentazione al pubblico di manifestazioni (come quelle di carattere sportivo) o prodotti. • Encicl. - I solventi, le resine filmogene e gli additivi costituiscono i componenti fondamentali della v. Alcune v. particolari (dette v. pigmentate), per le quali sarebbe più corretto usare il termine pitture, contengono anche i pigmenti e le cariche. La resina filmogena crea la pellicola che incorpora gli altri componenti; attualmente si fa largo ricorso alle resine sintetiche, essendo caduti in disuso gli oli siccativi e le resine naturali perché hanno un'essiccazione molto lenta. Se l'essiccazione del film avviene attraverso un meccanismo di natura fisica (per evaporazione del solvente), la resina conserva le caratteristiche originarie; se, invece, tale processo implica delle reazioni chimiche, queste modificano chimicamente la resina, creando (con meccanismi molto diversi) delle strutture reticolate che conferiscono alla resina stessa caratteristiche di resistenza chimica e meccanica. Ampia diffusione, tra le resine sintetiche, hanno le resine alchidiche siccative, mentre quelle alchidiche non siccative vengono utilizzate nei prodotti essiccanti a forno. Trovano impiego, inoltre, le resine fenoliche, che consentono di produrre v. resistenti all'acqua e al salmastro; le resine epossidiche con le quali si creano v. resistenti al salmastro, alla corrosione e agli attacchi dei solventi e degli agenti chimici; le resine fenoliche modificate con resine epossidiche, utilizzate per v. destinate ai contenitori per l'industria alimentare; le resine viniliche; le resine siliconiche, che resistono alle elevate temperature; le resine poliestere insature, particolarmente utilizzate per le v. per legno; le resine acriliche, che offrono una buona resistenza agli agenti atmosferici e presentano una facile lucidabilità, qualità che contraddistingue anche la nitrocellulosa (addizionata di sostanze plastificanti perché forma film particolarmente fragili), impiegata nella v. alla nitro. La funzione del solvente, che non compare nelle v. contenenti resine a basso peso molecolare e nei prodotti in polvere, è quella di dare fluidità alla miscela e favorirne l'applicazione. Le v. composte con resine sintetiche contengono spesso solventi formati da alcoli, chetoni e idrocarburi aromatici (ossia benzene, toluene, xileni), che a volte sono miscelati tra loro. L'acqua ragia minerale e l'acqua ragia vegetale sono i solventi impiegati per la v. a base di oli siccativi o di bitumi. Le v. ad alto solido si distinguono per il contenuto assai ridotto di solventi organici volatili, che nelle v. all'acqua sono totalmente assenti (la loro funzione è svolta dall'acqua); queste v. sono apprezzabili dal punto di vista ecologico, ma più difficili da applicare a causa delle pellicole meno regolari e più spesse. La funzione fondamentale dei pigmenti consiste nel fornire il colore al substrato e nel produrre un effetto coprente; assai limitato, per contro, è il potere coprente delle cariche, che vengono impiegate come riempitivi, perché consentono di abbassare il costo della v. e possono conferirle determinate caratteristiche (di aderenza, per esempio). La funzione degli additivi è quella di fornire alla v. particolari proprietà di carattere tecnologico ed estetico; in base all'utilizzo specifico del prodotto esistono vari tipi di additivi (disperdenti, bagnanti, antischiuma, antifermentativi, ecc.). Nella classificazione delle v. si possono adottare diversi criteri: la natura della resina filmogena, la natura del solvente, il campo d'impiego del prodotto, il metodo di applicazione, la funzione svolta, la posizione nel ciclo di verniciatura. Una particolare distinzione, in magre o grasse, si applica alle v. impiegate nella tecnica pittorica; si dicono magre le v. ottenute attraverso la liquefazione a fuoco di una resina tenera in olio etereo, mentre sono definite grasse quelle ottenute attraverso la liquefazione a fuoco di una resina o gommoresina dura in olio siccativo; vi sono anche v. miste (il solvente, in questi casi, è una mescolanza dei due precedenti). Sempre nell'ambito della tecnica pittorica, si opera una distinzione delle v. in relazione alle fasi di lavorazione in cui vengono utilizzate (v. per dipingere, v. per ritoccare, v. finali). ║ V. antiruggine: v., generalmente a base oleosa, che hanno la proprietà di proteggere i materiali, in particolare quelli ferrosi, grazie all'impiego di pigmenti adeguati, quali il minio. ║ V. a effetti: v. che producono un film dall'aspetto particolare (raggrinzato o increspato, per esempio), grazie alle tensioni causate, con l'essiccamento, da opportuni diluenti o additivi o altri componenti. ║ V. ignifughe: v. che riducono o ritardano la combustibilità di prodotti infiammabili, come il legno, grazie a determinati prodotti in esse contenuti (quali il fosfato ammonico e il silicato di sodio), i quali, decomponendosi per azione del calore, rilasciano sostanze non combustibili: si viene così a creare uno strato viscoso e schiumoso che consente minore accesso all'aria e, di conseguenza, minori possibilità di combustione. ║ V. a smalto: v. pigmentate che contengono una dispersione finissima di pigmenti. Le v. a smalto presentano, dopo l'essiccazione, particolari proprietà di brillantezza e di resistenza alla scalfittura e sono impiegate sia per interni sia per esterni: in questo secondo caso il prodotto si contraddistingue anche per la grande elasticità e per la resistenza agli agenti atmosferici. • Fisiol. - V. caseosa: strato di materiale sebaceo e di cellule epiteliali desquamate che, nel corso della vita intrauterina, si accumula sulla pelle del feto e la ricopre al momento della nascita. • Geol. - V. del deserto: patina di colore bruno, rosso, nero, che, nelle regioni aride e semiaride, si produce sulla superficie delle rocce, per effetto dell'evaporazione delle acque, le quali, dopo essersi infiltrate nei terreni, depositano in superficie sostanze formate da ossidi di ferro e manganese.