Poeta belga di lingua francese.
Laureatosi in Legge a Lovanio, nel 1883 esordì con la raccolta poetica
Le fiamminghe, di ispirazione parnassiana, cui seguirono
I monaci
(1886),
Le sere (1886)
Le sconfitte (1888)
Le fiaccole nere
(1891) caratterizzate da toni di cupa disperazione e da una sensibilità
morbosa, eco di una profonda crisi spirituale che portò lo scrittore
sull'orlo della follia. In seguito, ammaliato e nello stesso tempo spaventato
dal progresso inarrestabile della civiltà industriale,
V.
compose raccolte liriche di impegno sociale ispirate al Simbolismo (
Le
campagne allucinate, 1893,
I villaggi illusori, 1895;
Le
città tentacolari, 1896;
Le forze tumultuose,
1902;
Il molteplice splendore, 1906), cui ne affiancò altre di tono
più intimo, dedicate ai ricordi familiari (
Le ore,
1896-1911) e ai silenzi del paesaggio fiammingo (
Tutta la Fiandra,
1904-11). Allo scoppio del primo conflitto mondiale tornò alla poesia di
impegno civile, cantando le lotte della propria Nazione invasa dall'esercito
tedesco (
Il Belgio sanguinante, 1915;
Le ali rosse della guerra;
1916;
Le fiamme alte, postumo, 1917). Come prosatore scrisse racconti,
saggi di critica letteraria e d'arte; per il teatro compose drammi di dichiarato
impegno ideologico (
Le albe, 1898;
Il chiostro, 1899;
Elena di
Sparta, 1912).
Perì tragicamente, travolto da un treno alla
stazione di Rouen
(Anversa 1855 - Rouen 1916).