(dal latino
verbum: parola). Ant. - Parola.
║
Non dire,
non profferire v.: tacere.
• Fil. - Nel linguaggio scolastico medioevale,
concetto, pensiero, soprattutto in quanto espresso. •
Teol. - Nella teologia cristiana, Gesù Cristo, la seconda persona della
Trinità, il quale nella terminologia del Vangelo di Giovanni
corrisponde al Logos, o
V., o ragione eterna o Sapienza del Padre
incarnata. • Gramm. - Parte del discorso che esprime
l'azione o lo stato del soggetto, e che è variabile nel tempo, nel modo,
nella persona e nel numero. ║
Voce del v.: una qualsiasi forma che
appartiene alla flessione di un
v.; per esempio, "andarono"
è una voce del
v. "andare".
• Ling - Considerato da Platone e Aristotele
soprattutto da un punto di vista logico, in contrapposizione al
nome o
soggetto, il
v. venne invece studiato in quanto categoria
grammaticale dagli stoici, che elaborarono un sistema organico delle forme
temporali del greco antico. I linguisti moderni hanno dato del
v.
definizioni diverse, a seconda che, ad esempio, si ponesse (come A. Meillet)
l'accento sulla funzione del
v. in quanto indicante un
"processo", oppure (come L. Hjemslev) lo si considerasse come un
insieme di categorie grammaticali. I sistemi verbali delle varie lingue si
differenziano per il diverso modo con cui si organizzano tra loro l'elemento
verbale, portatore del significato (il semantema verbale), e la flessione, la
quale introduce le distinzioni grammaticali nelle categorie di
tempo,
modo,
persona,
numero, ecc. Storicamente le lingue hanno
preso ad organizzare le proprie forme verbali in paradigmi, in relazione ai
quali si parla, per esempio, di verbi
regolari o
irregolari. Un
sistema verbale comprende inoltre, normalmente, accanto alle forme personali,
talune forme dette
nominali (in quanto possono svolgere funzione
nominale) e
modi infiniti o indefiniti, perché non sono
determinate nella persona, ma solo nella diatesi e nel tempo (
infinito),
o nella diatesi, nel tempo e nel numero (
participio), ecc. Dal punto di
vista sintattico si distinguono inoltre
v.
transitivi e
intransitivi, a seconda che possano essere seguiti oppure no da un
complemento oggetto.