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Venturi, Lionello.

Storico dell'arte italiano. Figlio di Adolfo. Laureatosi nel 1907, dal 1909 al 1914 ricoprì diversi incarichi nell'ambito dell'amministrazione delle Belle Arti (fu ispettore a Venezia e soprintendente a Urbino). Docente dal 1915 di Storia dell'arte nell'università di Torino, nel 1932 fu costretto a lasciare la cattedra per essersi rifiutato di prestare giuramento fascista ed emigrò in Francia (1932-39) e poi negli Stati Uniti (1939-44), dove insegnò in diverse università. Ritornato in Italia, nel 1945 successe al padre nella cattedra di Storia dell'arte moderna a Roma, che detenne fino al 1960. All'impostazione filologica delle prime opere (Giorgione e il giorgionismo, 1913), V. affiancò ben presto un profondo interesse per la teoria dell'arte da cui nacque Il gusto dei primitivi (1926), vivace polemica anticlassicistica e antiaccademica, cui seguirono studi sull'arte moderna e contemporanea (Cézanne, 1936; Gli archivi dell'Impressionismo, 2 volumi, 1939; Pittori moderni, 1946; Pittura contemporanea, 1948; Da Manet a Lautrec, 1950; Pittori italiani d'oggi, 1958) e sui problemi di critica (La storia della critica d'arte, 1936). Sostenitore dell'arte contemporanea, e di quella astratta in particolare, affermò la piena libertà dell'espressione artistica e la legittimità di ogni linguaggio individuale (Modena 1885 - Roma 1961).