Poeta italiano. Di famiglia nobile,
ebbe una vita tumultuosa e disordinata, subendo l'esilio, alcuni processi e il
carcere. Imprigionato dai pirati e condotto ad Algeri (1578), pare vi avesse
incontrato M. de Cervantes cui dedicò alcuni versi; ritornato in patria
nel 1580, si accostò alla vita politica, sebbene il temperamento inquieto
lo distogliesse dai pubblici uffici e lo inducesse a gettarsi in nuove liti,
morendo infine in prigione. Creatore di prose in volgare e di epigrammi latini,
V. eccelse in particolare nelle improvvisazioni, composte in un dialetto
siciliano raffinato dalle impurità dello stile basso; autore di un
canzoniere amoroso d'ispirazione petrarchesca,
Celia,
V.
lasciò inoltre i
Proverbij, quattro
Trionfi, intermezzi
poetici e sacre rappresentazioni (Monreale, Palermo 1543 - Palermo 1593).