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Venànzio Fortunato, santo.

Religioso e letterato italiano. Studiò a Ravenna, lasciando poi l'Italia per recarsi in Francia, in pellegrinaggio presso la tomba di san Martino di Tours e a Poitiers, dove conobbe la vedova del re franco Clotario I, santa Radegonda. L'incontro con quest'ultima fu decisivo per la conversione di V.F. che, ordinato prete, nel 597 divenne vescovo della stessa Poitiers. Autore di alcuni poemetti (De excidio Thoringiae; De vita sancti Martini, in quattro libri), di sette agiografie, tra cui quelle di santa Radegonda, sant'Albino di Angers, Sant'Ilario di Poitiers, V.F. raccolse la maggioranza della sua produzione in versi nei Carmina o Miscellanea in 11 libri, contenenti poesie d'occasione, epitalami, epitaffi, elegie, ecc., composti in uno stile sostanzialmente ripetitivo, anche se non esente da una sincera passione e da un profondo spirito religioso. V.F. fu inoltre autore di due inni liturgici, il Vexilla regis e il Pange lingua, elaborati in occasione dell'arrivo a Poitiers di una reliquia della santa Croce. Festa: 14 dicembre (Valdobbiàdene, Treviso 530 circa - Poitiers 600 circa).