(dal latino
vençnum: filtro amoroso, der.
di
Venus: Venere). Sostanze o preparazioni altamente tossiche. ║
Fig. - Sostanza dal sapore amarissimo o comunque assai sgradevole:
questo non
è caffè ma v. ║ Fig. - Avversione, astio, odio:
covare v.
nel cuore. ║
Masticare,
mangiare v.:
rodersi internamente senza potersi sfogare. ║
Schizzare v.
da
tutti i pori: mostrare un odio intenso. ║
Sputare v.:
pronunciare parole che esprimono forte rancore. ║
Avere il v.
in
corpo: essere pieno di astio. ║
Penna intinta nel v.: di
scrittori malevoli, pieni di odio, livore. • Med. - Termine generico con
il quale vengono indicate tutte le sostanze di origine diversa che, grazie alle
loro proprietà chimiche o chimico-fisiche, esercitano sull'organismo
un'azione altamente tossica e che, anche in dosi relativamente modeste, sono in
grado di provocare danni biologici di tipo strutturale (lesioni) o funzionale
(disfunzioni) diffuse o circoscritte, reversibili o permanenti, caratterizzate
da un'insorgenza rapida o lenta, talvolta a esito fatale. In base alla loro
origine i
v. si distinguono in
biologici e
non biologici.
Ai primi appartengono sostanze di origine animale, come le tossine prodotte da
diversi microrganismi, i
v. di protozoi, insetti, rettili, di alcuni
cordati marini e perfino di alcuni mammiferi, e composti di origine vegetale (o
v.
vegetali), spesso potentissimi, quali i
v. fungini e gli
alcaloidi prodotti da molte piante superiori, che a piccole dosi esplicano
un'azione farmacologica. Assai diffusi in diverse popolazioni di interesse
etnologico (come gli indigeni dell'Amazzonia e alcune popolazioni dell'India e
dell'Africa) per cacciare ma anche a scopo difensivo e offensivo i
v.
vegetali comprendono tra gli altri il
curaro, ottenuto da diverse
specie del genere
Strychnos, l'
upas o
ipoh, di origine
indiana, tratto dal succo di
Antiaris toxicaria,
la
chinina, la
mescalina, la
stricnina, la
digitale,
la
colchicina, la
cicuta, ecc. Nei
v. non biologici
sono inclusi i semplici elementi a molecole organiche complesse responsabili
delle principali forme di avvelenamento industriale. La Farmacopea ufficiale ha
redatto un elenco dei composti e dei prodotti, tra loro assai eterogenei per
composizione chimica e per meccanismo d'azione, considerati velenosi e come tali
da utilizzare oculatamente e conservare con estrema cura: tale elenco comprende,
tra gli altri, molti farmaci (come analgesici, antidepressivi, farmaci
anticonvulsivanti, cardiovascolari, ecc.) e svariate preparazioni a uso
terapeutico (come quelle per la tosse e il raffreddore), alcuni cosmetici anche
a uso topico, i prodotti per la pulizia della casa, svariati composti chimici
(idrocarburi aromatici, metalli e metalloidi, oli minerali, cianuri, gas,
pesticidi, erbicidi, funghicidi, insetticidi, ecc.), ma anche antimicrobici, i
già menzionati organismi vegetali e animali con i loro prodotti, l'alcol,
il fumo, ecc. Il grado di velenosità di una sostanza è legato
infatti sia alla dose sia alla modalità di assunzione (o di
somministrazione) e dipende in parte anche da altri fattori, come l'età,
il peso, le condizioni fisiologiche particolari dell'individuo, la presenza di
malattie concomitanti, che possono contribuire a rendere l'organismo più
sensibile e quindi più vulnerabile nei confronti della sostanza tossica.
La disciplina che si occupa di studiare e di classificare tali sostanze
nonché di trovare nuovi e più efficaci antidoti è la
tossicologia. • Tecn. - Nella tecnologia nucleare, termine
indicante le sostanze, in genere rappresentate da prodotti della fissione
nucleare (come lo
135Xe e il
149Sm), che in un reattore
sono capaci di assorbire grandi quantità di neutroni termici provocando
la diminuzione della reattività del reattore con conseguente
affievolimento ed eventuale possibile interruzione della reazione a catena che
sta alla base del funzionamento del reattore stesso. • Chim. - Sostanza
che deprime l'attività di un catalizzatore solido modificandone la
superficie. L'avvelenamento di un catalizzatore può essere provocato da
un'alterazione di tipo chimico, irreversibile, o meccanico (film oleoso, strato
di polvere, triossido di diarsenico delle piriti nel processo di
contatto).