(in tedesco
Altkatholiken).
Movimento di cattolici tedeschi costituitosi in Chiesa autonoma nel 1871 per
reazione al dogma dell'infallibilità pontificia proclamato dal Concilio
Vaticano I (1870). Guidato da I. von Döllinger e da alcuni professori di
Teologia e di Diritto ecclesiastico come F.H. Reusch, J.F. von Schulte e J.H.
Reinkens, il movimento elaborò il progetto di una Chiesa più
aderente al Cristianesimo primitivo e ai primi concili. Oltre
all'infallibilità pontificia, i
V.
C. respinsero il dogma
dell'Immacolata Concezione e dell'Assunzione di Maria, abolirono il celibato
ecclesiastico e introdussero la lingua volgare nella messa. Nel 1871 fu
costituito un vescovado con sede a Bonn alla guida del quale venne eletto
Reinkens, che ebbe la consacrazione dal vescovo della Chiesa giansenista di
Utrecht. Nel 1872 nacque un vescovado per l'Austria e l'anno successivo uno
anche per la Svizzera. Intanto in Germania il
V.
C. avevano
raccolto adesioni soprattutto nell'ambiente aristocratico e intellettuale, ma
l'appoggio dato alle comunità vecchio-cattoliche dal cancelliere Bismarck
finì per nuocere al movimento, che subì una battuta d'arresto.
Dopo il Concilio Vaticano (1889) i
V.
C. instaurarono stretti
rapporti con la Chiesa giansenista di Utrecht
(V.). ║ Le comunità sono organizzate
democraticamente ed eleggono il loro parroco; il vescovo viene nominato dal
sinodo costituito da ecclesiastici e laici. La più numerosa
comunità di
V.
C., presenti anche in Europa e America
Settentrionale, si trova nelle Filippine, dove si contano oltre 4 milioni di
adepti.