Ingegnere militare e scrittore francese.
Combatté al servizio del principe di Condé dal 1651 e cadde
prigioniero delle milizie reali; Mazzarino nel 1653 lo guadagnò alla
causa reale e gli conferì la nomina di commissario generale delle
fortificazioni. Divenuto ingegnere del re nel 1655, partecipò al
conflitto in Fiandra, tra il 1655 e il 1659; nel corso della guerra di
Devoluzione diresse vari assedi. Da Luigi XIV, a cui prestò la sua opera
in molte campagne militari, ottenne diverse nomine: commissario generale delle
fortificazioni (1677), direttore superiore degli assedi e, dal 1703, maresciallo
di Francia (nel 1699, inoltre,
V. era divenuto Membro dell'Accademia
delle scienze). La fama di
V. riposa essenzialmente sulla sua
abilità nelle opere di ingegneria militare: a lui si devono, infatti, la
costruzione di 33 nuove piazzeforti e il restauro di altre 300. Sotto la sua
direzione si svolsero, inoltre, più di 50 assedi. Nei suoi scritti di
argomento militare trattò, fra l'altro, dell'attacco e della difesa delle
piazzeforti. I suoi interessi si rivolsero anche all'economia e alla sociologia
(
Dîme royale, 1707).
V. si cimentò, inoltre, come
architetto nella costruzione di edifici religiosi a Givet e Brianç
(Saint-Léger-de-Foucheret, Borgogna 1633 - Parigi 1707).