Uomo politico e giurista italiano. Figlio di
Filippo, insegnò (dal 1942) Diritto penale nelle università di
Pavia, Padova, Genova, Napoli e infine Roma (dal 1960), ricoprendo
contemporaneamente il ruolo di penalista in diversi processi. Militante tra le
fila del Partito Socialista Italiano, fu incarcerato a Roma e liberato nel 1944;
rientrò nella politica attiva dopo un periodo di isolamento, venendo
inizialmente eletto consigliere comunale a Roma (1962), deputato parlamentare
(1968-72) e senatore (1983-87). Ministro di Grazia e Giustizia dal 1987 al 1991,
ebbe un contributo decisivo nell'introduzione del nuovo Codice di procedura
penale, in vigore dal 1989; nel 1991 venne designato giudice costituzionale. Tra
gli scritti più significativi, ricordiamo:
La giurisprudenza penale
germanica in materia di analogia (1937),
Nullum crimen sine lege
(1939),
La potestà punitiva (1942),
Funzioni e
insufficienza della pena (1961),
La frode sportiva (1972),
Dizionario di diritto e procedura penale (1986),
Formula di Radbruch e
diritto penale (2002). Presidente della Corte Costituzionale dal novembre
1999 al febbraio 2000, nel 2000 venne insignito della laurea
honoris causa
in Giurisprudenza (n. Perugia 1915).