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Vargas Llosa, Mario.

Scrittore, giornalista e politico peruviano. Compiuti gli studi al collegio militare Leoncio Prado di Lima, nel 1959 si laureò in Lettere e Filosofia a Madrid; soggiornò quindi a lungo in Europa (Parigi, Londra, Barcellona). Autore di articoli, saggi, pièce teatrali, novelle, V.L. affrontò vari generi di narrativa, dal romanzo politico, al romanzo comico. Dopo aver svolto l'attività di giornalista, esordì nel mondo della narrativa nel 1959 con la raccolta di racconti I capi, seguita dal romanzo La città e i cani (1963), che in Europa ottenne un successo enorme, ma in Perú fu bruciato in piazza, perché considerato dissacrante. Considerato in breve uno dei migliori narratori contemporanei dell'America Latina, scrisse numerosi romanzi, caratterizzati da una forte componente simbolica e da una vena erotico-sensuale. Tra i principali citiamo: La casa verde (1965), Conversazione nella cattedrale (1969), Pantaléon e le visitatrici (1973), La zia Julia e lo scribacchino (1977), La guerra della fine del mondo (1981), Storia di Mayta (1984), Chi ha ucciso Palomino Molero? (1986), Il narratore ambulante (1987), Elogio della matrigna (1988), Lituma sulle Ande (1993), I diari di Don Rigoberto (1997), La festa del caprone (2000), Il paradiso è altrove (2003). V.L. fu anche autore teatrale (La fuga, 1952; La Chunga, 1986; Il pazzo dei balconi, 1993) e saggista (García Márquez, storia di un deicidio, 1971; L'orgia perpetua, 1975; Contro vento e marea, 1983). Pur se residente in Europa, nel 1990 si candidò, con la coalizione Frente Democrático-FREDEMO, alle presidenziali del Perú, vinte da Alberto Fujimori; dall'esperienza trasse il diario elettorale Il pesce nell'acqua (1992). Nel 1994 fu nominato membro della Real Academia Española de la Lengua e nel 1996 fu tra i membri-fondatori della Fondazione hispano-cubana, un organismo che si propone di mantenere, rafforzare e sviluppare i vincoli che da oltre cinque secoli legano il popolo cubano e il popolo spagnolo. Nella sua carriera ricevette molti premi letterari e onorificenze, tra cui il Premios Casa de las Américas (1965), il Premio Príncipe de Asturias de las Letras (1986), il Premio Miguel de Cervantes (1998 e 1999), la laurea honoris causa in Lettere dall'università di Roma (2001), la Medalla de Honor dal Congresso del Perú con il titolo di Gran Cruz (2003), per la sua attività di intellettuale e "per la sua continua difesa dei valori democratici" (n. Arequipa 1936).