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Vanuatu.

Stato insulare (12.190 kmq; 213.000 ab.) dell'Oceania, nella Melanesia. Capitale: Port Vila, nell'Isola di Efate. Ordinamento politico: Repubblica presidenziale. Il ruolo di capo dello Stato spetta al presidente della Repubblica, la cui elezione è affidata al Parlamento e ai presidenti dei Consigli regionali; il mandato presidenziale dura cinque anni. Il potere esecutivo è esercitato dal Consiglio dei ministri, guidato da un primo ministro. Il potere legislativo spetta al Parlamento, che consta di 50 membri, eletti a suffragio universale, con mandato di quattro anni. Moneta: vatu. Lingue ufficiali: inglese, francese, bislama (idioma nazionale di origine melanesiana, che ha accolto molte parole inglesi). Religione: protestante; esistono minoranze cattoliche (15%) e anglicane (15%); permangono seguaci dei culti tradizionali. Popolazione: la maggior parte è di razza melanesiana.

GEOGRAFIA

Il V. è un arcipelago formato da oltre 40 isole, che distano circa 2.000 km dalla costa nord-orientale dell'Australia. In queste isole esistono ancora diversi vulcani attivi, che possono provocare devastanti conseguenze con le loro eruzioni. Il clima è di tipo subequatoriale, con temperatura media annua molto elevata (26 °C) e copiose precipitazioni (con valori compresi tra i 2.000 e i 4.000 mm). Alcune isole presentano estese foreste.
Cartina di Vanuatu


ECONOMIA

L'economia di V. è caratterizzata da attività che fanno capo al settore primario: agricoltura (taro, igname, banane, palma da cocco per il fabbisogno interno; copra, caffè, cacao per le limitate esportazioni), allevamento (bovini, suini, pollame), pesca. Scarse sono le industrie (alimentari, tessili). Fiorente è il turismo.

STORIA

Abitate dal 5000 a.C. da genti melanesiane, le isole vennero esplorate per la prima volta nel 1606 dal portoghese Pedro de Queirós. Nel 1774 il britannico J. Cook battezzò l'attuale gruppo insulare di V. con il nome di Nuove Ebridi. Dal 1906, il Governo fu affidato, con pari dignità, al governatore francese della Nuova Caledonia e al governatore inglese delle Figi. Nel 1980 l'arcipelago divenne indipendente nell'ambito del Commonwealth, acquisendo il nome attuale. Nel nuovo Stato ebbe in un primo tempo un peso prevalente il Partito nazionalista di sinistra (PATI). Con la seconda metà degli anni Ottanta la situazione politica del Paese divenne alquanto precaria, caratterizzata dalla nascita di diverse formazioni politiche e dalla creazione di Governi instabili, sullo sfondo delle tensioni tra popolazione anglofona e popolazione francofona. Nel 1996 l'arcipelago conobbe una crisi politica, conseguente al rapimento del presidente J.M. Leyé. Nelle elezioni del 1998 si impose il Vanua'aku Pati (VP) di D. Kalpokas, che venne designato primo ministro. Nel marzo 1999 J.B. Bani divenne il nuovo presidente e nel novembre 1999 l'Assemblea Nazionale elesse B. Sope, esponente del Melanesian Progressive Party, quale nuovo primo ministro. Quello stesso anno l'arcipelago venne scosso da un terremoto e da un tifone che provocarono decine di morti e migliaia di senzatetto. Il Governo di Sope, tuttavia, ebbe vita breve, poiché la coalizione che gli aveva permesso di diventare primo ministro, nell'aprile 2000 gli tolse l'incarico; venne sostituito da Edward Natapei del VP.