Fisico statunitense. Professore di
Fisica all'università dell'Iowa dal 1951, si occupò principalmente
degli studi sulla radiazione cosmica; il suo nome è legato alla scoperta
di una fascia fortemente radioattiva che circonda la Terra, detta
fascia di
Van Allen (Iowa City 1914-2006). ║
Fascia o
cintura di
V.
A.:
regione dello spazio che circonda la Terra avvolgendola,
intorno al piano equatoriale, tra la quota di circa 400 km e una distanza
geocentrica pari a circa 10 volte il raggio terrestre, in cui restano
intrappolate, ad opera del campo geomagnetico, particelle cariche. Normalmente
sono ascritte alla fascia di
V.
A. le particelle provviste di
energia non trascurabile (da 1 keV a 700 MeV), mentre per quelle dotate di
energia inferiore si parla di
plasma magnetosferico. L'esistenza di tale
fascia di radiazione venne scoperta da
V.
A. nel 1958, sulla base
dei dati raccolti dalle prime esplorazioni dei satelliti americani
Explorer
I e
II, e da altri lanciati poco dopo; egli ne delineò inoltre
la struttura generale, basata sull'ipotesi dell'intrappolamento magnetico,
già proposta nel 1957 dal F. Singer, secondo la quale protoni ed
elettroni di origine solare rimangono intrappolati nel campo magnetico
terrestre, generando la cosiddetta
corrente ad anello. Più
specificatamente, il fenomeno è dovuto alla particolare forma del campo
magnetico terrestre, avente una struttura a
bottiglia magnetica
caratterizzata da linee di campo convergenti in due punti
Q1
e
Q2. Si consideri, per semplicità, una particella
carica in moto in tale campo, con centro di guida appartenente all'asse
Q
1Q
2: se le linee di forza del campo convergono abbastanza
lentamente nei due punti, in modo tale da poter considerare approssimativamente
uniforme il campo su un'orbita della particella, la quantità
v⊥2/B, denominata
invariante adiabatico
trasversale, si mantiene costante, dove v
⊥ indica la
componente del vettore velocità perpendicolare alle linee di forza del
campo stesso. Pertanto, quando la particella si muove verso il punto
Q
1, dove il campo B diventa più intenso, v
⊥
aumenta. D'altra parte, poiché la forza di Lorentz agisce in direzione
perpendicolare alle linee di forza del campo, il modulo del vettore
velocità si mantiene costante: ne segue che la componente della
velocità parallela al campo diminuisce, fino ad arrivare a un dato punto
M1 in cui si annulla, per poi cambiare di segno; la particella
torna allora verso la regione in cui il campo è più debole
(
specchio magnetico). La situazione è quindi invertita: la
particella si muove con velocità parallela sempre maggiore, fino a
raggiungere il punto
S in cui il campo è minimo; poi rallenta di
nuovo, fino a raggiungere il punto
M2 in cui subisce una nuova
riflessione. Il processo si ripete e la particella rimane così
intrappolata nella bottiglia magnetica, oscillando tra i punti M
1 e
M
2. Il meccanismo di intrappolamento descritto determina la
formazione della fascia di radiazione di
V.
A.; in realtà,
assimilando il campo magnetico terrestre a quello di un dipolo, si trova che le
particelle intrappolate sono soggette a tre moti periodici: oltre al moto di
girazione, in base al quale ogni particella descrive un'orbita circolare
intorno a una linea di forza,
e di
oscillazione in latitudine, in
base al quale il centro di guida oscilla tra due punti di riflessione situati
nei due emisferi in posizione simmetrica rispetto all'Equatore geomagnetico,
ogni particella subisce anche un terzo moto di
deriva in longitudine, con
velocità costante, dovuto alla curvatura delle linee di forza del campo.
Di conseguenza, i centri di guida delle particelle si spostano da una linea di
forza all'altra, descrivendo il giro completo della Terra in parecchie ore. Le
particelle che compongono la fascia di
V.
A. sono costituite nella
maggior parte da elettroni e protoni, oltre che da diversi tipi di ioni,
disposti secondo energia decrescente dall'interno verso l'esterno della fascia
stessa; oggi si pensa che la loro principale sorgente sia il vento solare.
Resta, tuttavia, da chiarire il meccanismo in base al quale tali particelle
entrano nella fascia di radiazione: se, da una parte, il meccanismo di
intrappolamento magnetico impedisce alle particelle cariche di uscire dalla
bottiglia di forza, dall'altra il medesimo meccanismo impedisce a quelle esterne
di penetrarvi. La risposta a questo interrogativo è data oggi dalla
teoria della diffusione, che si basa sull'ipotesi di un fenomeno di
intrappolamento non perfetto, a causa delle variazioni temporali del campo
magnetico terrestre: tale teoria prevede, da un lato, la fuoriuscita dalla
bottiglia magnetica di tutte quelle particelle le cui traiettorie cadono entro
un
cono di perdita, e dall'altro, permette l'ingresso a particelle
esterne e la loro diffusione graduale verso il basso, con un meccanismo che,
tuttavia, resta ancora da chiarire. Il moto di deriva in longitudine secondo
sensi opposti di protoni ed elettroni della fascia di
V.
A.,
infine, genera una corrente elettrica che circola intorno alla terra nel piano
equatoriale da Est verso Ovest, denominata
corrente ad anello; tale
corrente si intensifica durante le tempeste geomagnetiche, inducendo, durante la
fase iniziale della tempesta, una diminuzione della componente orizzontale del
campo magnetico, che può essere rilevata strumentalmente.