(detto
Raf). Attore cinematografico e
teatrale italiano. Laureato in Giurisprudenza e Filosofia, dopo avere intrapreso le carriere di
calciatore e giornalista, debuttò nel cinema nel 1949 in
Riso
amaro, di G. De Santis, divenendo ben presto interprete del tardo
neorealismo italiano (
Non c'è pace tra gli ulivi, 1950, di De
Santis;
Il cammino della speranza, 1950, di P. Germi;
Anna, 1952,
di A. Lattuada;
La ciociara, 1960, di V. De Sica). La popolarità
lo portò a lavorare anche all'estero, soprattutto in Francia (
Teresa
Raquin, 1953, di M. Carné) e negli Stati Uniti (
Uno sguardo dal
ponte, 1962, di S. Lumet;
El Cid, 1961, di A. Mann;
Jean
Harlow,
la donna che non sapeva amare, 1965, di G. Douglas;
Lettera al Kremlino, 1970, di J. Huston;
Il padrino III, 1990, di
F.F. Coppola). Volto amato dal pubblico televisivo grazie alla partecipazione agli sceneggiati
Il Mulino del Po (1962), diretto da S.
Bolchi e
Marco Visconti (1975), diretto da A.G. Majano, intraprese anche una carriera
parallela in ambito teatrale. Dopo il debutto nel 1957 con
Uno sguardo dal
ponte, di Miller, diretto da P. Brook, seppe dividersi nel triplice ruolo di
attore, regista e autore. Alla fine degli anni Sessanta volle cimentarsi con una
nuova edizione del dramma di Miller che aveva segnato il suo debutto (ne avrebbe
diretta e interpretata una terza nel 1980), insieme a un altro testo del
drammaturgo americano (
Il prezzo). Nel 1970 portò in scena il suo
Proibito? Da chi?, continuando negli anni seguenti a recitare (
Sei
personaggi in cerca d'autore, 1973, di L. Pirandello, per la regia di J.
Bertheau;
Il costruttore Solness, 1975, di H. Ibsen, diretto da F.
Piccoli) e dedicandosi alla regia lirica con
Norma (1974), di V. Bellini.
Gli anni Ottanta lo videro interprete di
Nostalgia (1984), di F. Jung e
La medesima strada (1988), di Eraclito, Empedocle, Parmenide, Sofocle,
entrambi per la regia di K.M. Grüber, e di
Tito Andronico (1989), di
W. Shakespeare, con la regia di Peter Stein; nel 1983 curò un'altra regia
lirica,
Adriana Lecouvreur, di F. Cilea, rappresentata al Metropolitan di
New York. Nel 1991 mise in scena
Frankie & Johnny, di T. McNelly; nel
1992 interpretò il testo di R. Familiari
Il presidente per la regia di K. Zanussi; del 1993 è
Tommaso
Moro, da un testo apocrifo di Shakespeare, per la regia di E.M. Caserta.
Negli anni Novanta partecipò a diversi film per la TV (
The first
circle, 1990;
Vino santo, 1999;
Toni, 1999). Nel 2001 pubblicò il libro autobiografico
Alfabeto della memoria (Tropea,
Catanzaro 1916 - Roma 2002).