Capitale (7.100 ab.) della Repubblica di Malta;
è situata presso la costa nord-orientale dell'isola, su uno sperone
roccioso, ed è compresa tra due golfi dalle coste molto frastagliate
(Porto Grande a Sud-Est, Porto di Marsamuscetto a Nord-Ovest). I centri di
Sliema e Hamrun danno vita attualmente, con
La V., a un unico
agglomerato. Interessante la planimetria della città, progettata da F.
Laparelli da Cortona e dal maltese G. Cassar, collocabile agli albori
dell'urbanistica moderna. • Econ. -
La V., sede arcivescovile
cattolica e universitaria, ospita la maggior parte delle industrie di Malta
(tessili, cantieristiche, del tabacco). Importante l'attività del porto,
situato lungo la rotta del canale di Suez. Degno di nota il movimento turistico.
• St. - La città fu creata nel 1566, in funzione anti-turca, su
iniziativa del gran maestro dell'ordine di Malta Jean Parisot de la Valette, da
cui trasse il nome. Abitata a partire dal 1570, divenne in quel tempo capoluogo
dell'isola. Nel 1798 la città venne occupata dalle milizie napoleoniche e
rimase sotto il presidio di C.H. Vaubois per circa due anni, prima di essere
liberata dai contadini maltesi, supportati da forze inglesi e borboniche. In
seguito al passaggio sotto la Gran Bretagna,
La V. acquistò un
ruolo strategico di rilievo. Durante la seconda guerra mondiale subì
gravi bombardamenti aerei. Nel 1964 divenne capitale del nuovo Stato di Malta.
• Arte - Tra i monumenti religiosi spicca la chiesa di San Giovanni
(1573-77), che si deve a G. Cassar; all'interno dell'edificio si apprezzano,
oltre alla volta dipinta da M. Preti, quadri di diversi autori, tra cui lo
stesso Preti e il Caravaggio. Si segnalano altresì le chiese di Santa
Caterina (1576), delle Anime, di Sant'Orsola, del Gesù (XVII sec.), di
San Giacomo (1710), di San Francesco (1861). Tra i monumenti civili particolare
rilievo assume il palazzo del Gran Maestro (1572-81), opera di Cassar;
l'edificio, ampliato nel Settecento, è attualmente sede dell'armeria.
Degna di nota è la cinta di fortificazioni.