Scrittore
spagnolo. Cambiato il proprio nome,
Ramón del Valle y Peña,
si oppose a Primo de Rivera e fu arrestato diverse volte; in seguito fu nominato
direttore dell'Accademia spagnola a Roma e negli ultimi anni si ritirò in
Galizia. Esordì sulla scena letteraria pubblicando articoli e racconti,
nei quali progressivamente affinò la propria arte di narratore, passando
da uno stile tradizionale (
Femeninas, 1894;
Corte de amor e
Sonata de otoño, 1902;
Sonata de estío, 1903) a una
scrittura molto personale, raffinata, preziosa e musicale, che unisce
suggestioni dal Naturalismo, dall'Impressionismo e dal Simbolismo in un
accentuato estetismo (
Sonata de primavera, 1904;
Sonata de
invierno, 1905). I protagonisti dei suoi racconti, come dei romanzi e dei
drammi, sono dominati da fosche passioni e da un complicato intrico di
voluttà e misticismo. Contemporaneamente alla forma breve del racconto
V.
I. si dedicò anche al romanzo, pubblicando, oltre alla
trilogia della guerra carlista (
El resplendor de la hoguera, 1900;
Los
cruzados de la causa, 1908;
Gerifaltes de antaño, 1909),
Tirano Banderas (1926),
La corte de los milagros (1927) e
Vida
mi dueño (1928). Ricordiamo inoltre le opere teatrali (
Voces de
gesta, 1912;
Divinas palabras, 1920;
Luces de Bohemia, 1920),
nelle quali lo scrittore sperimentò il genere farsesco, dando libera
espressione a una visione grottesca e deformata della realtà e
accostandosi via via a forme espressionistiche. Ricordiamo infine le raccolte di
poesie:
Aromas de leyenda (1907),
Cuento de abril (1910),
La
pipa de Kif (1919),
El pasajero (1920),
Claves líricas
(1930) (Puebla de Caramiñal, Pontevedra 1866 - Santiago de Compostela
1936).