Filologo classico italiano. Professore di
Letteratura greca all'università di Messina, Pisa e Padova, scrisse di
poesia e filosofia greca (
La trilogia di Prometeo, 1904;
Le Coefore di
Eschilo, 1926;
Poeti e filosofi di Grecia, 1940) lasciando anche
magistrali traduzioni (
La Poetica di Aristotele, 1916). Appassionato
studioso e critico di Carducci (
Il nostro Carducci, 1935;
Carducci
allegro,
1955, ristampa nel 1968 comprensiva di
La mula di Don
Abbondio e di
Il fratello Valfredo, 1961) trovò
nelle
varie divagazioni culturali (
Il mantello di Cebete, 1947;
La mula di
Don Abbondio, 1954, ecc.) la forma e i risultati più felici. Socio
nazionale dei Lincei (San Piero in Bagno, Forlì 1876 - Vilminore di
Scalve, Bergamo 1965).