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Valera, Pàolo.

Giornalista e scrittore italiano. Esuberante esponente del movimento scapigliato, condusse un'attenta analisi sociale degli strati più umili della popolazione milanese, militando dapprima nelle file anarchiche e poi socialiste (da queste seconde fu espulso per aver scritto un libro su Mussolini). Personalità fuori da ogni schema, sempre controcorrente, strenuo difensore delle proprie idee, per le quali affrontò l'esilio (a Marsiglia, Parigi e Londra) e il carcere (a Finalborgo), si guadagnò da vivere esercitando i lavori più vari e restò sempre un appassionato cronista della realtà italiana, milanese in particolare, del suo tempo, denunciando con veemenza le ingiustizie sociali e dando una cruda descrizione delle miserie del sottoproletariato urbano. Fondò e diresse il settimanale “La Folla” (1901-04; 1912-15), che annoverò tra i suoi collaboratori G.P. Lucini e B. Mussolini, sulle cui pagine, nel 1901 V. pubblicò il romanzo omonimo, considerato il più significativo di tutta la sua produzione. Tra gli altri titoli, ricordiamo anche: Milano sconosciuta (1879), Gli scamiciati (1881), Alla conquista del pane (1882) (Como 1850 - Milano 1926).