Valenza.

Condividi email facebook pinterest instagram pinterest pinterest

Coronavirus Covid-19.

-^

Valenza.

Termine che esprime la capacità di un atomo di un elemento chimico di combinarsi con uno o più atomi dello stesso o di altri elementi chimici.

Valore in senso lato, validità, efficacia, significato, carattere, aspetto, funzione: v. sociale.

Chim.

- La v. di base o v. ordinaria è una proprietà che dipende dalla natura intrinseca degli atomi e rappresenta il criterio di classificazione con il quale vengono ordinati gli elementi nella tavola periodica di Mendeleev. Il concetto di v. si è delineato in seguito alla constatazione che le combinazioni tra gli atomi dei diversi elementi avvengono secondo rapporti numerici diversi. Si è osservato in particolare che gli atomi di alcuni elementi sono in grado di combinarsi o di sostituirsi a un atomo di idrogeno, mentre quelli di altri elementi potevano combinarsi con due, tre o quattro atomi di idrogeno. In base a questa osservazione, la v. è stata inizialmente interpretata come la diversa capacità combinatoria degli elementi, riferita all'idrogeno (un elemento che dimostra sempre una capacità combinatoria unitaria) e quindi definita come il numero di atomi di idrogeno con i quali l'atomo di un elemento può combinarsi o che è capace di sostituire. Alla luce delle conoscenze sempre più approfondite sulla struttura dell'atomo, è stato compreso che il concetto di v. era strettamente correlato alla teoria elettronica del legame, ovvero alla distribuzione degli elettroni negli orbitali più esterni del modello atomico di Bohr. In base a queste rivoluzionarie scoperte, la v. di un elemento è stata ridefinita come la capacità dei suoi atomi di formare legami chimici con altri atomi per dare luogo a una molecola. Ciò equivale a dire che la v. base di un elemento corrisponde al numero di elettroni spaiati (o disaccoppiati) che i suoi atomi mettono in gioco (ovvero cedono, acquistano o mettono in compartecipazione a seconda del modello atomico considerato) quando si combinano chimicamente con altri atomi per formare i composti. Nei composti ordinari gli elettroni che determinano la v., detti elettroni di v., sono quelli che, nello stato fondamentale (ovvero non eccitato) dell'atomo di Bohr, si trovano nell'orbitale più esterno, ovvero i più lontani dal nucleo e quelli ad esso più debolmente legati. Secondo la regola dell'ottetto introdotta da I. Langmuir, gli atomi tendono a organizzare gli elettroni dell'orbitale più esterno in modo da raggiungere la condizione stabile dei gas nobili, che hanno otto elettroni sul guscio esterno, e per far questo a seconda che siano elettropositivi o elettronegativi tendono a cedere o ad acquistare questi elettroni. Quanto espresso sinora contribuisce a dare un significato meno empirico alla v. unitaria dell'idrogeno: il suo atomo, infatti, possedendo un solo elettrone sul primo livello (livello che viene saturato da due elettroni), può mettere in gioco nella formazione di molecole sempre e solo un elettrone. Allo stesso modo la bivalenza dell'ossigeno si spiega con il fatto che due dei sei elettroni esterni dei suoi atomi non risultano accoppiati e sono perciò disponibili per formare altrettante coppie di legame con altri atomi. In generale, a seconda del numero di elettroni spaiati, gli atomi di un elemento vengono detti monovalenti, bivalenti, trivalenti o tetravalenti. In certi casi la v. ordinaria di un elemento può essere modificata. I metodi utilizzabili per tale scopo sono: l'eccitazione energetica, ottenuta per somministrazione di energia, mediante la quale uno o più elettroni saltano su un orbitale superiore, la ionizzazione positiva (o deelettronazione), con cui è possibile sottrarre elettroni periferici trasformando gli atomi in ioni positivi, e la ionizzazione negativa (o elettronazione), attraverso la quale vengono forniti elettroni che provocano la trasformazione degli atomi in ioni negativi. Dal punto di vista operativo la v. ordinaria di un elemento si può determinare dal rapporto tra il peso atomico dell'elemento e il suo peso equivalente. Più empiricamente essa può essere dedotta dalla formula bruta della molecola di cui fa parte. Nelle formule di struttura la v. viene rappresentata da una o più stanghette che uniscono i simboli degli elementi.

Ecol.

- V. ecologica: capacità degli organismi animali o vegetali di vivere in ambienti che presentano notevoli differenze di un determinato fattore ecologico, in virtù del maggiore o minore grado di tolleranza alle variazioni di tale fattore.

Bioch.

- Il numero dei siti di legame per i ligandi contenuti all'interno delle macromolecole. In un anticorpo, ad esempio, la v. corrisponde al numero dei siti di legame che possono legare l'antigene. Per un antigene, invece, la v. è il numero di epitopi per molecola che possono legare l'anticorpo. In un recettore ormonale, infine, la v. corrisponde al numero di siti di legame per molecola che possono legare l'ormone.

Gen.

- V. cromosomica: numero dei cromosomi omologhi di un determinato tipo che durante la meiosi si appaiano.

Ling.

- La possibilità di sostantivi, verbi e aggettivi di legare a sé dei complementi che ne completino la capacità semantica (v. semantica) e ne caratterizzino le funzioni sintattiche (v. sintattica).

-^

disclaim ^up^ down home Condividi pinterest instagram pinterest email facebook pinterest

Web Trapanese eXTReMe Tracker
Web Trapanese free counters

gbm w3c

Shiny Stat

-^

Copyright (c) 2002-20 trapaninfo.it TP Comuni