Città (47.000 ab.; agglomerato urbano
338.000 ab.) della Francia settentrionale, nel dipartimento del Nord. Situata
nella fertile pianura fiamminga, sorge sulla sponda destra della Schelda, presso
la confluenza con la Rhonelle. • Econ. - Fiorente porto,
V.
è ubicata al centro di un bacino carbonifero, tuttora sfruttato, e di una
fitta rete di canali navigabili. Centro industriale (siderurgia, metallurgia,
petrolchimica e meccanica) e commerciale, vanta tuttora un attivo artigianato
tessile. • St. - Nota fin dall'XI sec. per le drapperie e i merletti che
in breve ne costituirono e accrebbero la ricchezza, la città ottenne
istituzioni municipali, sancite nel 1114 dalla Pace di
V. Incorporata
nell'Hainaut, ne seguì le sorti, passando nelle mani dei duchi di
Borgogna. Roccaforte protestante, nel 1567
V.
fu saccheggiata
dalle truppe di Filippo II, ma non mutò orientamento religioso. In
seguito, nel corso delle guerre di Luigi XIV, fu ripetutamente attaccata dai
Francesi e nel 1678 il Trattato di Nimega la assegnò alla Francia. Nei
decenni successivi, specie all'inizio del XVIII sec., altri centri francesi di
produzione tessile ne soppiantarono l'industria di drapperie; contemporaneamente
si affermarono i cotonifici e l'industria metallurgica. Presa dagli Austriaci e
dagli Inglesi nel 1793, l'anno successivo fu riconquistata dal generale B.-L.-J.
Schérer. ║
Trattato di V.: trattato stipulato il 23 maggio
1794, in base al quale il re di Sardegna si impegnava a restituire all'Austria
le terre da questa ottenute nel corso delle guerre di successione del XVIII
sec., ricevendone in cambio maggiore protezione militare contro la minaccia
della Francia rivoluzionaria.