Letterato e teologo spagnolo. Fratello
di Alfonso. Studente nell'università di Alcalá (1527-29),
frequentò la corrente spirituale degli illuminati e, tramite Alfonso,
conobbe Erasmo da Rotterdam, da cui venne fortemente influenzato. Scrisse il
Dialogo della dottrina cristiana (1529), imbevuto di un Cristianesimo
mistico e cristocentrico, in seguito alla pubblicazione del quale fu costretto a
lasciare la Spagna. Stabilitosi a Napoli dal 1534, dove svolse un incarico
politico, godette di grande fama presso l'alta società napoletana nella
quale diffuse il suo pensiero religioso ispirato all'Erasmismo e al
Luteranesimo, esercitando un'importante attività riformatrice. Tra le
opere principali di
V., citiamo l'
Alphabeto christiano (1545),
dedicato a Giulia Gonzaga, e il
Dialogo della lingua (composto nel 1533 e
pubblicato nel 1737), sulla storia della lingua e della letteratura spagnola
(Cuenca poco prima del 1500 - Napoli 1542).