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Valéry, Paul-Ambroise.

Poeta e scrittore francese. Di padre francese e madre italiana, V. studiò dapprima nella città natale, quindi al liceo di Montpellier. Interessato alla pittura e alla poesia, iniziò a sperimentare le proprie doti di poeta prima del suo ingresso alla facoltà di Legge di Montpellier nel 1888. Durante gli anni universitari pubblicò su alcune riviste (tra le quali “La Conque”) alcune sue poesie nelle quali forte è l'influenza simbolista esercitata sull'autore soprattutto da S. Mallarmé, che avrebbe conosciuto, insieme ad A. Gide e a J.-M. Heredia, grazie all'amico P. Louÿs. Trasferitosi a Genova, nel 1892 V. decise, dopo una profonda crisi sentimentale e intellettuale, di abbandonare la poesia per dedicarsi alla speculazione filosofica. Stabilitosi definitivamente a Parigi nel 1894, fu dapprima redattore al ministero della Guerra, quindi, dal 1900, segretario particolare di un amministratore dell'agenzia di stampa Havas. Durante questo periodo dedicò tutto il suo tempo libero allo studio della matematica e della filosofia del linguaggio, ma anche alla redazione dei primi diari quotidiani che, regolarmente compilati al mattino, avrebbero visto la pubblicazione dopo la morte del loro autore, tra il 1957 e il 1961, in 29 volumi. In essi, e nei successivi, a cui si dedicò fino alla morte, V. riuscì a esprimere in modo intimo e personale i propri sforzi nella ricerca del meccanismo regolatore dell'espressione del proprio intelletto. La speculazione lo portò alla redazione di una serie di testi in prosa, primi tra tutti i saggi L'introduction à la methode de Léonard de Vinci (1895) e La conquête allemande (1897), e lo pseudoracconto La soirée avec M. Teste (1896), nel quale il personaggio citato nel titolo, alter ego letterario dell'autore, rappresenta l'intellettuale perfetto che trae forza dal proprio pensiero per consacrare il proprio essere al pensiero stesso. Nel 1912, dietro insistenza di A. Gide e dell'editore Gaston Gallimard, V. si convinse a lavorare ai suoi primi lavori poetici (Album de vers anciens 1890-92, 1920), ai quali decise di aggiungerne uno nuovo, alla cui redazione avrebbe consacrato quattro anni (1913-17) e che sarebbe stato pubblicato separatamente: La jeune Parque (1917). Nel 1922 seguì una nuova raccolta, Charmes (dal latino carmina), nella quale trovarono spazio poesie composte tra il 1913 e il 1922, tra le quali Le Cimetière marin, Fragments du Narcisse e le odi La Pythie e Ebauches d'un serpent. Tornato alla prosa, soprattutto vista la grande richiesta di suoi scritti, specie di carattere filosofico, che il successo e le onorificenze (accademico di Francia nel 1925, nel 1937 fu nominato professore di Poesia, cattedra istituita appositamente per lui, al Collége de France) gli portarono, scrisse dei dialoghi di ispirazione classica (L'âme et la danse, 1923, ed Eupalinos, ou l'architecte, 1923), oltre a L'idée fixe (1932), Le dialogue de l'arbre (1943) e i frammenti dell'opera drammatica Mon Faust (1945). L'enorme mole di articoli vari (di filosofia, critica letteraria, teoria poetica ed estetica, didattica, politica, pensieri autobiografici) fu raccolta nel 1924 nel primo Variété, cui sarebbero seguiti Variété II (1929), Variété III (1936), Variété IV (1938) e Variété V (1944). Altre raccolte furono: Rhumbs (1926); Regards sur le monde actuel (1931); Pièces sur l'art (1931); Tel quel (1941); Mélanges (1941); Mauvaises pensées et autres (1942) (Cette, oggi Sète, Hérault 1871 - Parigi 1945).